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Incendio Pescara, trovati inneschi: dietro c’è la mano dell’uomo

C'è la mano dell'uomo dietro l'incendio di Pescara, che ha distrutto parte della Pineta Dannunziana. Roghi in tutto l'Abruzzo. Attivati anche gli Alpini del battaglione Vicenza del 9^ Reggimento dell’Aquila

C’è quasi sicuramente la mano dell’uomo dietro l’incendio di Pescara, che ha distrutto parte della Pineta Dannunziana. Ma è stata una domenica di roghi in tutto l’Abruzzo, da Ortona alla Val di Sangro al Teramano.

“Decine di focolai in tre province: quando accade questo nei giorni di maggior caldo, è chiaro che c’è quasi sempre dietro la mano dell’uomo” così il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio alla fine di una giornata drammatica sul fronte degli incendi.

La Procura di Pescara ha già aperto un fascicolo sul gravissimo incendio che ha colpito la zona sud della città e in particolar modo la Pineta Dannunziana e i colli vicini con tre punti di innesco differenti. Due anni fa un altro grave incendio devastò Colle Renazzo, non molto distante. Le indagini sono in corso: ma c’è il sospetto, forte, che ci sia la matrice dolosa. Le forze dell’ordine stanno già indagando in  questo senso dopo essere stati interessati da coloro che sono impegnati nel contrasto, in particolare vigili del fuoco e protezione civile.

incendio pescara

In particolare, secondo quanto si è appreso da fonti regionali, nell’incendio che si è sviluppato a Casalbordino (Chieti) è emerso che le fiamme si propagano ogni 700-800 metri, un segno che potrebbe essere la mano di un piromane ad aver preparato gli inneschi. Su questi fatti, in particolare, stanno indagando i carabinieri.

incendio pescara
incendio pescara

“Sicuramente sono stati trovati inneschi che presuppongo la matrice dolosa di questi incendi, ma sarà la magistratura a fare gli accertamenti più accurati attraverso le forze dell’ordine. Noi abbiamo un compito tecnico, non la competenza investigativa”. Così il direttore regionale abruzzese dei vigili del fuoco, Felice Di Pardo, sulle cause che hanno scatenato la emergenza Incendi in Abruzzo. “Le matrici di questo tipo di incendio possono essere colpose alla luce delle alte temperature come pure dolose. E’ lo standard ma saranno le indagini a far emergere la verità – conclude il dirigente dei vigili del fuoco.

“Abbiamo avuto, come dire, un attacco sistematico con decine di focolai in tre province. Ovviamente non è per niente casuale ed è inutile sperare che si tratti solo di casualità, di natura. Quando accade questo nei giorni di maggior caldo e vento e in maniera così sistematica e scientifica, in punti di difficile accesso e difficili da spegnere, è chiaro che dietro c’è quasi sempre la mano dell’uomo”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine di una riunione in Prefettura a Pescara.

“Io spero – ha proseguito Marsilio – che le indagini, la magistratura e le autorità inquirenti facciano uno sforzo importante per assicurare alla giustizia
questi delinquenti che mettono a rischio vite umane, oltre a distruggere un patrimonio ambientale preziosissimo”.
“A Pescara è stata aggredita la Pineta Dannunziana. Ma danni non solo a Pescara, ci sono situazioni difficili in diversi punti. A Farindola ci sono 50 persone da sistemare”, ha sottolineato.

Su richiesta della prefettura di Pescara, sono stati attivati anche gli Alpini del battaglione Vicenza del 9^ Reggimento dell’Aquila, per fare da supporto alle operazioni di spegnimento.

In particolare, gli alpini del battaglione Vicenza, nella zona dell’incendio di Farindola, a supporto della protezione civile e coordinati dal DOS del vigili del fuoco, si sono alternati in attività di bonifica lungo il perimetro dell’incendio, con particolare riferimento alle zone di interfaccia e alla zona della fronte dell’incendio. Le attività sono state svolte con l’impiego di modulo AIB, autobotti e bonifica manuale.

Alpini incendio farindola
Alpini incendio farindola

Sono oltre 30, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, le persone finite in pronto soccorso, a Pescara, in seguito all’incendio che ha devastato la
zona Sud della città. Alcune delle persone in questione, tra cui una bambina e due suore che vivevano in una struttura della zona della Pineta, sono state trasportate dal 118, ma la maggior parte ha raggiunto l’ospedale autonomamente.

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In tutti i casi si tratta di persone che hanno riportato una lieve intossicazione dopo aver inalato fumi, ma nessuna di loro ha riportato conseguenze più gravi.

Incendio Pescara, la conta dei danni

“Questa zona della Pineta è riserva integrale ed è completamente distrutta. Viene da piangere a guardarla. I danni ambientali sono incalcolabili. Qui
ci sono le radici di Pescara. Questo è il cuore della città, il suo polmone verde e oggi lo vediamo distrutto”. Così, all’ANSA, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, davanti al comparto 5 della Riserva naturale Pineta Dannunziana, mentre l’area è invasa dal fumo e le operazioni di spegnimento vanno avanti.
“Essendo riserva integrale, è un’area non sottoposta a manutenzione e il sottobosco ha bruciato rapidamente – spiega – Le fiamme hanno interessato anche il comparto 4 della Riserva, dove è andata distrutta anche una casetta in legno di proprietà del Comune”.

incendio pescara

Le zone più coinvolte sono la rotonda e le prime propaggini della collina di San Silvestro, l’area a valle di via Terra Vergine, Villaggio Alcione, fosso Vallelunga fino al Mare, colle Breccia, un tratto di via Scarfoglio, la parte retrostante la chiesa Stella Maris. Interessate anche alcune palme e ombrelloni dei lidi a sud, ma il cuore dell’emergenza è la pineta. Alcune famiglie hanno lasciato le case per sicurezza. Due le abitazioni colpite, una di queste è andata distrutta. A sera la situazione è in buona parte stata domata, anche grazie all’intervento di due elicotteri e dei canadair che dall’alto hanno rilasciato acqua sui roghi.

Incendio a Pescara ma non solo: la situazione nel resto d’Abruzzo

È stata una domenica di incendi senza fine in Abruzzo. Particolarmente difficile la situazione a Farindola: sono state evacuate 31 persone e un ristorante. Qui i volontari e i Vigili del Fuoco hanno dovuto agire senza l’ausilio dei mezzi aerei, impegnati sui fronti più caldi di Pescara ma anche lungo la costa dei Trabocchi.

Incendi Farindola 1 agosto

“Una giornata drammatica”, dice all’ANSA il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, che dal Centro coordinamento soccorsi (Ccs) in Prefettura sta seguendo le operazioni.

Ad Ortona la situazione è drammatica: incendi a Santa Lucia, Torre de Pizzis, Villa Grande, San Donato e Ciampino.  Fiamme dalla costa alle campagne, passando per il centro urbano. A causa del vento, il fuoco è arrivato velocemente e pericolosamente vicino alle abitazioni. Una squadra di volontari, cittadini e amministratori, con il supporto delle autocisterne dei privati, ha cercato per ore di domare le fiamme. anche la situazione a San Donato, nella Riserva Regionale dell’Acquabella è critica: le fiamme sono entrate nella Pinetina.

incendio ortona
incendio ortona

Allestito il centro di emergenza per accogliere i cittadini.  Uno dei roghi, nel centro urbano, sta lambendo il cimitero. Gli incendi minacciano le abitazioni. Problemi anche al canile: la struttura probabilmente dovrà essere evacuata e si cercano stalli per i cani ospitati. Strade impraticabili e disagi in vari punti della
città. Vigili del Fuoco, Protezione civile e volontari in azione.

Incendi nel corso della giornata hanno colpito anche Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant’Angelo e San Valentino in Abruzzo Citeriore. I Vigili del Fuoco del Comando provinciale hanno richiamato in servizio tutto il personale disponibile e stanno utilizzando ogni mezzo a disposizione, ma fanno fatica a gestire le tante richieste di intervento e i centralini sono in tilt.

E ancora: in ginocchio la Val di Sangro e roghi anche nel teramano, fra Montorio e Sant’Omero. La statale SS 635 Val di Sangro è stata avvolta per tutto il pomeriggio dalle fiamme e i roghi hanno rischiato pericolosamente di avvicinarsi a diverse fabbriche, tra queste la multinazionale francese Trigano Van, leader europeo dei camper che monta sui furgoni Sevel. Diversi dipendenti delle aziende locali sono giunti per dare man forte alle attività di spegnimento degli incendi in corso, che ha rischiato di attaccare anche un distributore di carburanti lungo la stessa SS 635, in territorio di Fossacesia (Chieti).

Nel teramano, difficile la situazione ad Altavilla, nel Comune di Montorio, dove una squadra del comando dei vigili del fuoco dell’Aquila è intervenuta per un incendio di bosco e sterpaglie e dove si è reso necessario evacuare la popolazione, costituita da circa 60 persone.

Le squadre del comando di Teramo sono state impegnate in numerosi interventi a Sant’Omero, nelle frazioni di Sardinara e Villa Ripa di Teramo e sulla Bonifica del Salinello nel comune di Sant’Omero, insieme ad una squadra di vigili del fuoco del comando di Ascoli Piceno. Sempre i vigili del fuoco sono riusciti a evitare il peggio a Fontanelle di Atri, dove le fiamme hanno interessato una zona compresa tra il campo sportivo e la frazione atriana e dove l’azione di spegnimento dell’incendio è risultata particolarmente difficile in quanto le fiamme si sono pericolosamente avvicinato al centro abitato. Solo l’opera del personale operativo, con la collaborazione offerta da alcuni agricoltori che hanno creato dei solchi sul terreno per arginare l’incendio, ha fatto sì che le abitazioni non fossero raggiunte dalle fiamme. Interventi anche a Mosciano Sant’Angelo, dove le fiamme hanno minacciato alcuni fabbricati e la linea ferroviaria Teramo-Giulianova.

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