Operazione acqua fresca

Filippo Piccone non risponde ai giudici, il giorno dell’interrogatorio

Arresti eccellenti a Celano, Settimio Santilli e Filippo Piccone si avvalgono della facoltà di non rispondere. Oggi gli interrogatori di garanzia.

Arresti eccellenti a Celano, Settimio Santilli e Filippo Piccone si avvalgono della facoltà di non rispondere.

Interrogatorio di garanzia questa mattina per Settimio Santilli e Filippo Piccone, sindaco e vice sindaco di Celano prima che la bufera giudiziaria si abbattese sul comune marsicano con l’operazione “Acqua fresca”. Piccone è comparso dinanzi al gip, Maria Proia, in videoconferenza dal carcere di Torre Sinello a Vasto, ma –  su consiglio dell’avvocato Antonio Milo che ne rappresenta la difesa –  si è avvalso della facoltà di non rispondere. La stessa difesa ha richiesto la modifica della misura cautelare, sui cui il gip si dovrebbe esprimere nei prossimi giorni.

Gravi le accuse a cui dovrà rispondere, dai presunti appalti pilotati ai presunti tentativi di corruzione attraverso favori sessuali. Ad incastrare l’ormai ex vicesindaco ed ex senatore, soprattutto per quanto concerne le seconde imputazioni, intercettazioni ambientali attraverso micro telecamere.

Intanto Filippo Piccone si è dimesso; con il sopraggiungere del commissariamento, infatti, tecnicamente i ruoli in Consiglio comunale rimangono, ma l’ex vice sindaco ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.

Anche per quanto riguarda l’altro interrogatorio di garanzia, Santilli si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Operazione Acqua fresca, i dettagli dell’indagine che ha portato alle misure cautelari per Settimio Santilli e Filippo Piccone.

Nella prima mattinata del 22 febbraio scorso i carabinieri del Comando Provinciale di L’Aquila hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 25 persone tra amministratori e funzionari comunali del Comune di Celano, liberi professionisti e imprenditori, residenti nella Province di L’Aquila, Roma, Teramo e Pescara. I reati contestati a vario titolo sono “induzione indebita a dare o promettere utilità”, “istigazione alla corruzione”, “tentato peculato”, “turbata libertà degli incanti”, “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”, “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”. Il Vicesindaco di Celano è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere; il Sindaco, il segretario comunale, tre dirigenti comunali, un imprenditore e un libero professionista sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre un assessore è stato colpito dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, così come anche un esponente della precedente amministrazione comunale. Infine per 15 tra imprenditori e liberi professionisti è scattato il divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali.

L’indagine, diretta dai pubblici ministeri Roberto Savelli e Lara Seccacini e coordinata dal Procuratore di Avezzano Andrea Padalino Morichini, prende le mosse da apprezzamenti informativi sviluppati a partire dal gennaio 2018 dai militari del Nucleo Investigativo di L’Aquila, che attribuivano agli esponenti dell’amministrazione comunale di Celano diverse condotte antigiuridiche, finalizzate all’indebita percezione ed erogazione di fondi comunali a liberi professionisti e imprenditori operanti nella Marsica. Le attività investigative, sviluppatesi con l’apporto di complesse attività tecniche, hanno permesso di acclarare, secondo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano Maria Proia, “l’esistenza di un sistema clientelare, fondato su amicizie, conoscenze ed interessenze con alcuni imprenditori o cittadini, in totale dispregio dei criteri di imparzialità, trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione, piegando, di fatto, l’interesse pubblico a quello di pochi”.  In tutto sono state denunciate 56 persone alla competente Autorità Giudiziaria. In particolare gli amministratori e i dirigenti comunali hanno turbato numerose procedure di gara, pilotando l’affidamento di appalti per l’esecuzione di lavori, progettazioni e servizi o frazionando gli appalti in modo da procedere con affidamenti diretti sotto soglia, a favore di soggetti predeterminati, per lo più imprenditori e liberi professionisti locali, spesso ricorrendo alla falsificazione di atti pubblici. Il totale dei fondi pubblici destinati alle procedure turbate ammonta a circa 13 milioni di euro, suddivisi in 11 milioni di euro per l’esecuzione di lavori, un milione e mezzo di euro per le progettazioni e 500.000 euro per gli affidamenti dei servizi. Le procedure turbate sono state circa 30.

Le principali procedure cui si riferiscono i capi di imputazione sono le seguenti: affidamento della progettazione esecutiva, della direzione dei lavori, del coordinamento per la sicurezza e di incarico di supporto al RUP in riferimento alla sostituzione edilizia della scuola media Beato Tommaso da Celano, mediante delocalizzazione in Via della Torre; lavori di realizzazione di un parco giochi in località Crocifisso; gara per il servizio di custodia, manutenzione e assistenza all’uso dei campi sportivi Fabio Piccone, Riccardo Paris, e Francesco Baruffa e campo in terra battuta in località Borgo Strada 14, per il triennio 2018/2020; direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, nonché l’affidamento dell’esecuzione dei lavori di riqualificazione urbana, sociale, e culturale delle aree degradate dei rioni Muricelle, Stazione, Tribuna, e Vaschette, suddiviso in tre lotti; affidamento della progettazione di una scuola, di un parco e di un parcheggio da realizzare nelle zone cosiddette “Aia”, “Don Minozzi” e “Dietro Castello”; realizzazione e organizzazione del premio letterario “Vittoriano Esposito”; concorsi pubblici per l’assunzione di impiegati e dirigenti comunali.

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