Dillo al capoluogo

Coronavirus L’Aquila: “18 giorni di isolamento e il mio tampone viaggia per la regione”

18 giorni di isolamento domiciliare, un tampone incerto e la necessità di ripeterlo. Ma una volta ripetuto, l'esito non arriva e il tampone viaggia: da L'Aquila a Pescara a Teramo. La testimonianza a Dillo al capoluogo

18 giorni di isolamento domiciliare, un tampone incerto e la necessità di ripeterlo. Ma una volta ripetuto, l’esito non arriva e il tampone viaggia: da L’Aquila a Pescara a Teramo.

Continua la disavventura di un cittadino aquilano che già qualche giorno fa aveva contattato la redazione del Capoluogo per esporre la sua situazione.

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“La mia disavventura non accenna a finire… oggi, sabato 31, sono passati 21 giorni dal mio ultimo contatto con il positivo. Non ho mai avuto alcun sintomo. Sono sottoposto a isolamento domiciliare dal giorno 13 ottobre, il giorno 20 ho fatto il tampone é il risultato é stato dubbio.

Dopo aver aver atteso invano di ripetere il tampone, il prima possibile come da indicazioni del Ministero, ho atteso 8 giorni per far valere le mie ragioni. Ho dovuto minacciare esposti in procura, perché per il contact center dell’Asl di L’Aquila un risultato come il mio, ossia dubbio, lo equiparano ad un tampone con esito positivo. Tale cosa non é scritta su nessun protocollo del Ministero della salute: un tampone dubbio va ripetuto immediatamente. Invece l’Asl di L’Aquila si ostina a non seguire le regole e adotta una sua particolare e assurda linea di pensiero.
Sono riuscito mercoledì ad eseguire di nuovo il tampone, presso l’ospedale di L’Aquila, ma l’esito ancora non é dato saperlo, perché mercoledì il laboratorio ha finito i reagenti

Le provette quindi sono state inviate a Pescara giovedì: sarebbe stato più semplice farsi inviare i reagenti, almeno anche questo laboratorio avrebbe potuto continuare a lavorare… invece le hanno portate a Pescara nelle giornata di giovedì. So per certo che le provette si trovavano venerdì a Teramo…adesso, io capisco che l’Abruzzo ha luoghi bellissimi da visitare, ma la situazione é paradossale.

Inoltre ieri, 30 ottobre, sono stato convocato per fare un nuovo tampone presso il drive-in di Collemaggio: sicuramente non c’è stata alcuna comunicazione tra i diversi personaggi che lavorano in tali uffici perché io avrei dovuto fare un secondo tampone a 10 giorni dal primo. L’avevo fatto il 20 ottobre e quindi nessuno ha segnalato che io un nuovo tampone l’avevo già eseguito mercoledì. Adesso sono in vana attesa della risposta di entrambi: magari dopo 18 giorni di isolamento domiciliare, potrei finalmente conoscere il mio stato di salute e magari riacquisire la mia libertà.

Spero che questa mia vicenda grottesca, piena di errori e di burocrati , sia di aiuto per altre persone che stanno vivendo una situazione come la mia”

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