Tragedia del Monte Velino, il ricordo che genera solidarietà

A due anni dalla tragedia del Monte Velino, tante iniziative di beneficienza onorano il ricordo delle vittime.

Gianmarco Degni, Valeria Mella, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante. Sono i quattro escursionisti che hanno perso la vita due anni fa, a seguito di una valanga sul Monte Velino che ha gettato nel lutto un’intera comunità.
A seguito dell’allarme lanciato per l’impossibilità di mettersi in contatto con i quattro amici, quel 24 gennaio 2021 sono iniziati i soccorsi che hanno coinvolto il Soccorso Alpino e Speleologico, i Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza con le altre forze dell’ordine, polizia e carabinieri. Quando i soccorritori, a notte inoltrata, sono tornati indietro senza trovare tracce dei quattro dispersi, si è cominciato a capire la portata della tragedia. Gli stessi soccorritori, però, non si sono dati per vinti e hanno continuato a cercare, anche quando ormai era chiaro che non potevano più essere in vita. A circa una settimana dalla valanga, un battipista prelevato in elicottero da Ovindoli è caduto in una zona deserta, per uno sganciamento volontario da parte del pilota per scongiurare un’altra tragedia. Il mezzo è caduto nella zona di Fonte Tavolini.
A causa della complessità della situazione, solo a metà febbraio sono stati ritrovati i corpi di tre escursionisti, il giorno successivo è stato trovato l’ultimo.
Da quel giorno, il lutto che ha colpito non solo famigliari e amici, ma un’intera comunità, piano piano si è trasformato in risorsa, con tante iniziative messe in campo, in ricordo delle vittime del Monte Velino, mentre a maggio dello stesso anno si è svolta l’intitolazione di una targa commemorativa in via Aldo Moro – largo Caduti dei Vigili del fuoco, davanti al nuovo municipio.
Per quest’anno, nella giornata di oggi alle ore 16, nello stesso luogo si terrà una sobria commemorazione, rispettosa del dolore e del ricordo, dei quattro ‘Angeli’ figli della Marsica, così come oggi sono ricordati da tutti. “Che sia sempre il sorriso a condurvi sulle cime più alte”: queste le parole che vennero scolpite, a soli quattro mesi di distanza dall’incolmabile tragedia del Monte Velino, sul monumento di pietra, istallato e dedicato alla loro memoria. Il Comune di Avezzano ha voluto organizzare un momento di raccoglimento, per esprimere vicinanza alle famiglie, al quale parteciperanno anche tutti coloro che hanno fatto parte della macchina dei soccorsi e delle ricerche. Verrà deposta una corona di fiori ai piedi della roccia che porta i loro nomi incisi e che evoca il profilo crudo e severo della montagna. Parteciperanno alla giornata di ricordo, il Prefetto dell’Aquila, dottoressa Cinzia Torraco, il Questore della Polizia di Stato dell’Aquila, il Comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Avezzano, il comandante del gruppo Carabinieri forestali della Provincia dell’Aquila, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il comandante della Compagnia delle fiamme gialle della città, il comandante del nono Reggimento Alpini, il direttore dell’agenzia di Protezione Civile della Regione Abruzzo, il comandante dei Vigili del Fuoco della Provincia dell’Aquila, il responsabile del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Avezzano, il presidente del C.N.S.A.S. Abruzzo, il presidente del Cai di Avezzano e il presidente regionale delle Guide Alpine.

Monte Velino, il centro sanitario in Madagascar nel nome di Valeria Mella.

Tra le tante iniziative di solidarietà in ricordo delle vittime del Monte Velino, quella avviata nel giorno del compleanno di Valeria Mella, il 22 marzo: “Valeria voleva recarsi nella sede avezzanese di Africa Mission per prendere informazioni e progettare a breve quel suo sogno meraviglioso, concedere quell’amore che lei con naturalezza e quotidianamente diffondeva, con quel suo sorriso luminoso e con la dolcezza che non ha mai negato al prossimo, a chiunque incontrava”. E proprio nel giorno del suo compleanno “si festeggia in Africa, perché in Madagascar, nel villaggio di Bekokapa, dove opera la missione delle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, è nato il dispensario sanitario che porterà il nome di Valeria Mella, a lei dedicato, arredato ed attrezzato grazie all’iniziativa promossa dai tanti Amici di Valeria (così semplicemente vogliono chiamarsi) che in pochissimi giorni, ed in stretta collaborazione con Africa Mission di Avezzano, hanno raccolto le risorse destinate all’acquisto di attrezzature sanitarie e medicinali necessari al funzionamento del nuovo centro sanitario africano”.

Il pozzo in Africa e le borse di studio per Gian Mauro Frabotta.

Altre iniziative di solidarietà, inoltre, ricordano Gian Mauro Frabotta, per mezzo di papà Mauro e mamma Maddalena. Nel giorno di quello che sarebbe dovuto essere il suo 33esimo compleanno, i genitori hanno realizzato un suo piccolo sogno, a migliaia di chilometri di distanza. Un sogno che ci porta dritti a Balaka, nella zona meridionale del Malawi, dove è stato riattivato un pozzo d’acqua potabile che servirà al rifornimento di 36 famiglie, “costrette, fino ad oggi, a fare decine di chilometri per recuperare l’acqua per poter coltivare, lavare, cucinare e soprattutto bere. Dopo l’inaugurazione, grande festa nel villaggio, per un momento atteso da tempo”, racconta l’associazione Gli Amici di Frabby, che posta sulla sua pagina Facebook anche un breve video con immagini dal Malawi.
E sempre per Gian Mauro Frabotta sono state istituite delle borse di studio per gli alunni del Liceo scientifico di Avezzano.

Gli angeli del Velino per gli studenti.

E in memoria delle quattro vittime della valanga del Velino, anche un percorso di orientamento scolastico mirato alla sicurezza. Lasciate a casa le penne ed i quaderni ed indossate le scarpe da trekking, 461 studenti divisi per gruppi e fasce orarie hanno sperimentato un nuovo modo di fare orientamento, di scegliere la giusta direzione evitando i pericoli, dosando forze e le risorse verso l’obiettivo. Un orientamento sperimentato nel verde, ma utile anche per la scelta del lavoro e dell’università, nonché per conoscere meglio il territorio e, per alcuni versi, anche sé stessi.