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Coronavirus e “vuoti da riempire”: l’ascolto online della psicologa Chiara Gioia

Coronavirus: il tempo che si dilata e i vuoti da riempire. Il servizio di supporto online della psicologa e psicoterapeuta aquilana Chiara Gioia.

Coronavirus: il tempo che si dilata e i vuoti da riempire. Il servizio di supporto online della psicologa e psicoterapeuta aquilana Chiara Gioia.

La sfida della Psicologa aquilana Chiara Gioia è di non lasciare da solo nessuno dei suoi pazienti isolati e costretti in casa a causa dell’emergenza Coronavirus.

Per questo motivo la dottoressa Chiara Gioia, presente a L’Aquila con il suo studio in Via Strinella n. 40, in questo momento ha ritenuto attivare un servizio di consulenze psicologiche “2.0” che, con i moderni mezzi della tecnologia, consente a chiunque ha bisogno di essere “accolto virtualmente” attraverso l’accoglienza, l’ascolto, il sostegno psicologico e una terapia personalizzata, trasferendo cosi on line lo spazio immaginale dell’incontro e del setting.

Inoltre è fondatrice e Presidente dell’Associazione di promozione sociale Agape con la quale promuove il benessere psicologico con una serie di interventi sul territorio coinvolgono anche le scuole. Inoltre, già da qualche anno ha attivato un Centro di Ascolto PRESSO l’Istituto scolastico Maritain, denominato “Ti ascolto”

La consulenza online è un servizio che ha trovato terreno fertile proprio a causa del Coronavirus ma la dottoressa Gioia ritiene importante mantenere viva questa modalità di relazione anche nelle fasi successive, tese a riportare tutti a una normale quotidianità.

Vediamo insieme perché.

“Questo servizio di consulenza psicologica online – spiega la dottoressa Gioia al Capoluogo – mi ha consentito di non abbandonare i miei pazienti ma soprattutto di accogliere virtualmente molte persone da tutta Italia. Il Coronavirus insieme alla tecnologia hanno reso possibile l’azzeramento dei confini geografici, facendo sentire in qualche modo tutti più sostenuti”.

“Il supporto a distanza è un modus operandi già attivo, che utilizzavo per i pazienti impossibilitati a recarsi a studio, abbattendo cosi ostacoli legati alle distanze geografiche e alle tangibili difficoltà di carattere economico e temporale. fondamentale l’idea di continuità, di nutrimento della relazione terapeuta/paziente e del setting, perché so quanto sia delicato questo momento per tutti.”.

“Man mano che le cose riprenderanno – chiarisce – si tornerà nel mio studio, ma allo stesso tempo risulta altresì significativo anche  proseguire parallelamente la modalità a distanza perchè ho avuto un riscontro positivo. In questo momento di emergenza ho potuto ‘abbracciare virtualmente’ non solo gli aquilani ma tutto un Paese che in questo momento sta soffrendo moltissimo a causa del prolungamento dell’isolamento e della mancanza di rapporti sociali, dar voce alle loro emozioni, pensieri stati d’animo.

Cosa comporta a livello psicologico l’isolamento causato dal Coronavirus

“Già l’ascolto e il sostegno psicologico sono strumenti di fondamentale importanza in una condizione di normalità nella vita di ognuno, a maggior ragione adesso, è un “prendersi cura di sè”.

Nella pandemia ogni persona ha dovuto re-immaginare quella che è la propria vita, avevamo una routine che il Coronavirus ha sconvolto, modificando pertanto le abitudini e i comportamenti di tutti”.

“Adesso abbiamo una priorità, ed è la necessità di pensare in un modo altro il proprio quotidiano.  Ogni individuo ha la sua capacità di farlo.

Facciamo un esempio: lo smart working o la didattica a distanza, sono modalità che consentono di portare avanti i propri impegni e continuare a rivestire determinati ‘habitus sociali’, ma che allo stesso tempo possono mandare in tilt un adulto o un ragazzino rigido o metodico”.

“L’isolamento, necessario come difesa per tutelare il singolo e la collettività dalla diffusione del Coronavirus, ha insito nel suo aspetto negativo quello di ‘attaccare’ non solo adulti ma anche i bambini e gli adolescenti che cominciano a sentire, dopo più di un mese, la mancanza fisica di compagni e insegnanti nell’aspetto ludico, educativo e sociale che riveste la scuola. inoltre ciò che spesso arriva e accomuna molte storie è la paura di avere paura, quando in realtà diventa essenziale anche educare, e in alcuni casi ri-educare a vivere ed affrontare questa emozione, necessaria e salvifica”.

Per la dottoressa Gioia quindi la pandemia potrebbe insegnare molto a livello psicologico: “adesso ognuno deve riprendersi il proprio ruolo. Prima, nel quotidiano, frenetico, tante famiglie non si incontravano mai durante la giornata, venivano meno alcuni ruoli. Adesso per molti può essere difficile adattarsi e/o ri-adattarsi, a causa di una scarsa capacità camaleontica”.

“il tempo che si dilata, i vuoti che vanno riempiti, il senso di solitudine, l’ansia, l’angoscia sono tutti ‘cittadini psichici’ necessari alla salvaguardia della nostra psiche che fortunatamente impongono una maggiore riflessione e analisi, con la conseguenza che quello che ognuno ha dentro la propria ‘casa psichica’ emerge e necessita di essere individuato, ascoltato, riconosciuto e vissuto.

La quotidianità prima del Coronavirus come tampone

“Gli orari scanditi dagli impegni sociali (legati e al dovere e al piacere) sono stati per molti il ‘tampone’ per non riflettere sui fardelli interiori, adesso queste persone hanno bisogno di essere ascoltate e supportate.  quello che io mi sono prefissata è un servizio di supporto in un momento difficile per tutti coloro che ne hanno bisogno, ricco di tante immagini psichiche, tanti sentimenti e altrettante emozioni che, a causa della quarantena, a volte non riescono ad esprimersi, ad essere vissute nel modo più funzionale per l’individuo stesso.

Organizzare la giornata e fissarsi degli obiettivi

“Intanto, non dobbiamo rimanere seduti sul divano in pigiama. importante è attribuire nuovamente il giusto onore ai riti legati all’evolversi del quotidiano: rendere importanti piccoli gesti ed abitudini attribuendo loro spazi e tempi differenti: il rito della colazione, le grandi e piccole abluzioni, la cura del nostro corpo, la lettura dei quotidiani, la pausa caffè, il preparare i pasti, l’organizzare il tempo da dedicare alla visione di un film o alla lettura di un libro, il giocare con i propri bambini, oltre certamente ai tempi di lavoro e/o studio”.

In questo particolare momento per la dottoressa, “ognuna di queste attività riconquista dignità e tempo, rappresenta una forma di nutrimento, così come lo è trovare anche spazi di solitudine, in quanto il Coronavirus ci ha inevitabilmente condotto a stare con noi stessi, uno ‘stare’ che nel tempo è venuto sempre meno, in alcuni casi oserei dire quasi un tempo cancellato e ignorato. condurre a vivere il senso di solitudine non come fosse una prigione, ma uno stato da attraversare e un’esperienza da vivere perchè necessari”.

Far conoscere e amare la ‘propria casa psichica’, questo è il senso più aulico del supporto psicologico e del percorso di psicoterapia che metto a disposizione di coloro che necessitano e/o desiderano prendersi cura di se”.

Per avere tutte le informazioni, un supporto psicologico e iniziare un percorso di psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo e familiare, la dottoressa Gioia è disponibile al numero 331/7192396, per e-mail, gioiachiara@alice.it oppure tramite pec chiara.gioia.484@psypec.it.

È disponibile, per ogni informazione, anche il sito www.chiaragioia.it. Il servizio di consulenza online è disponibile tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle ore 19:00

Le consulenze possono essere fatte tramite telefono, video chiamata, Whatsapp, e-mail, Skype e anche su piattaforme come Zoom, NEL RISPETTO DELLE LINEE GUIDA PER LE PRESTAZIONI PSICOLOGICHE A DISTANZA e nel rispetto della normativa sulla Privacy GDPR 2016/679.

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