Lavoro

Ex Otefal, Framiva Metalli in concordato preventivo

In attesa della decisione del Tribunale dell'Aquila sull'aggiudicazione dell'ex Otefal, la Framiva Metalli entra in concordato preventivo.

In attesa della decisione del Tribunale dell’Aquila sull’aggiudicazione dell’ex Otefal, la Framiva Metalli entra in concordato preventivo.

Lo scorso 26 febbraio lo studio legale LBM di Roma ha depositato per conto di Framiva Metalli il ricorso ex art. 161, VI comma, L.F.  per il concordato preventivo (con riserva) presso il Tribunale di Busto Arsizio, con numero di ruolo 6/2020, assegnato al Giudice dott.ssa Sabrina Passafiume. Il Tribunale ha così emesso il decreto di concessione del termine sino al 22 giugno 2020 per il deposito della proposta, del piano e della documentazione e ha nominato Commissario Giudiziale il dott. Giovanni Cremona.

Secondo quanto appreso da IlCapoluogo.it, a creare problemi di liquidità e perdita di commesse che hanno portato alla richiesta di concordato preventivo, anche la situazione aquilana, con l’aggiudicazione del sito di Bazzano dell’ex Otefal ancora in forse. Si è infatti tenuta il 5 febbraio scorso l’ultima udienza, al termine della quale il Tribunale dell’Aquila era chiamato ad esprimersi sulla decadenza dell’aggiudicazione, disposta dal Giudice Delegato, per il mancato saldo degli ultimi pagamenti per 2 milioni e 700mila euro. In quella sede, i rappresentanti legali della Framiva, lo Studio legale LBM con gli avvocati Raffaella Sturdà, Antonio Serreti, Bruno Chiarantano e Gloria Teti, hanno rilevato di aver presentato al curatore apposita proposta per una soluzione transattiva, come richiesto dal Presidente del tribunale. La proposta prevedeva il pagamento della rata finale rimasta pendente e degli interessi decorsi fino al primo invito a stipulare l’atto definitivo, a cui non c’era stato seguito per il rifiuto della curatela. La proposta però non è piaciuta alla stessa curatela, che ha “rilanciato”, presentando un conto per gli interessi di oltre 1 milione di euro, comprendendo anche gli interessi decorsi dopo la mancata stipula. Una richiesta che ha di fatto bloccato ogni trattativa. A questo punto si attende la decisione del Tribunale che – a quasi un mese dall’udienza – tarda ad arrivare. Restano in attesa i lavoratori del sito di Bazzano, preoccupati per il proprio futuro, e la ditta arrivata seconda al bando, una società spagnola con sede a Valencia, che subentrerà in caso di conferma della decadenza dell’aggiudicazione. Il tribunale dovrà anche decidere sulla somma già versata dall’azienda che, in caso venisse confermata la decadenza dell’aggiudicazione, dovrebbe perdere “solo” la caparra iniziale, con il resto da restituire alle casse della Framiva (come scritto nel bando di aggiudicazione), mentre la curatela vorrebbe trattenere l’intera cifra a titolo di penale. Insomma, la Framiva rischia di perdere 7 milioni di euro e ritrovarsi senza il sito produttivo di Bazzano.

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