Una riforma strutturale per le scuole di montagna, dopo la buona notizia sullo scongiurato accorpamento di classi a Castelvecchio Subequo, il Comitato spontaneo di Genitori sottolinea: “Ringraziamo tutti i rappresentanti politici e istituzionali che hanno ascoltato la nostra voce. Ora è necessaria una riforma strutturale, altrimenti le nostre scuole saranno destinate a morire”.
CASTELVECCHIO SUBEQUO – Una piccola grande conquista nella battaglia dei diritti delle aree interne. All’indomani della notizia che scongiura l’accorpamento delle classi prima e terza media nel plesso di Castelvecchio Subequo, il Comitato spontaneo genitori “Siamo parte del mondo” esprime tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto. “È quello che speravamo e per cui abbiamo lavorato incessantemente dalla prima ora, sostenuti incondizionatamente dai sindaci del nostro territorio – spiegano in coro i rappresentanti del Comitato – Un lavoro che ci ha visti dialogare e confrontarci con le parti interessate in maniera incessante, primo fra tutti l’assessore regionale all’Istruzione e agli Enti Locali, Roberto Santangelo. Grazie perché da subito ha stabilito contatti diretti e continui con il comitato, fino all’incontro risolutivo di ieri presso il Provveditorato regionale, e perché ha fatto propria la nostra voce insieme a tutto il Consiglio regionale d’Abruzzo a tutela delle aree interne. Non di meno, diciamo grazie al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, e a tutti i suoi collaboratori, per l’estrema sensibilità dimostrata nell’incontro e l’attenzione rivolta alle scuole di montagna, in un momento congiunturale difficile per lo spopolamento che morde i territori più fragili del nostro Abruzzo”.
“Ringraziamo, inoltre, in modo particolare, i senatori Guido Quintino Liris ed Etelwardo Sigismondi, che hanno garantito la regolarità dei passaggi legislativi, e il deputato Luciano D’Alfonso, che ha prontamente presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione. Molti hanno sposato la nostra mobilitazione, fuori e dentro la politica, e si sono fatti garanti delle nostre richieste perché ne hanno riconosciuto la forza e la ragionevolezza. Tra questi, un grazie sentito all’Unione degli Studenti dell’Aquila, al nostro fianco senza remore”.
Il Comitato continua, però, il suo lavoro e guarda dritto al futuro con le idee ben chiare. “Siamo consapevoli che quello concesso per garantire l’autonomia delle classi a Castelvecchio è un atto eccezionale che fa capo all’emendamento del cosiddetto Decreto Caivano (art 10- bis della legge 159/2023), nel quale si rende possibile andare in deroga sul numero minimo di alunni per classe nelle scuole del Mezzogiorno – Agenda Sud. Ma la scuola nelle aree interne non può essere salvata solo con le deroghe. Chiediamo al Governo regionale che si avvii subito un dialogo con il Governo nazionale e il Ministro Valditara per una riforma strutturale della scuola nei paesi di montagna. C’è bisogno di una legge straordinaria che salvaguardi il diritto dei nostri bambini e ragazzi ad avere un’istruzione adeguata, con la revisione dei parametri numerici che, attualmente, condannano le scuole delle aree interne a morire. È una sfida su cui la politica si gioca parte del futuro di questo paese”.
“Per questo – conclude il Comitato – ci metteremo a disposizione di tutti gli interlocutori (enti, istituzioni, associazioni, ecc) per confrontarci sulle prospettive future della nostra scuola e della scuola della aree interne, attraverso iniziative di riflessione e proposte concrete che garantiscano da subito al meglio i piccoli numeri che abbiamo”.