La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 30 aprile: San Pio V.
Il 30 aprile ricorre la memoria facoltativa di San Pio V. San Pio V, al secolo Antonio, nacque a Bosco, oggi Bosco Marengo, 17 gennaio del 1504 dalla nobile ma decaduta famiglia Ghislieri. All’età di quattordici anni entrò nell’Ordine dei Frati Predicatori a Voghera, pronunciando i voti il 18 maggio 1521. Nel 1528 ricevette l’ordinazione presbiterale a Genova e fu Rettore di diversi conventi domenicani, amministrati con rigida disciplina; a seguito di un suo desiderio, fu nominato inquisitore della città di Como, carica che proseguì anche di ritorno a Roma nel 1550; qui fu eletto commissario generale dell’Inquisizione romana. Sotto Papa Paolo IV divenne vescovo di Sutri e Nepi, cardinale con il titolo di Alessandrino e Grande Inquisitore. Alla morte di Pio IV, dopo un conclave durato dal 20 dicembre 1565 al 7 gennaio 1566, San Pio V fu inaspettatamente eletto Papa grazie a un accordo tra i cardinali Borromeo e Farnese e consacrato nel giorno del suo compleanno. Il suo pontificato fu caratterizzato da un clima di profonda austerità: cercò di migliorare i costumi del popolo emettendo bolle, imponendo il divieto di questua e giungendo a vietare il carnevale; cacciò da Roma le prostitute, condannò i fornicatori e i bestemmiatori; difese la sacralità del vincolo matrimoniale, infliggendo pene severe agli adulteri. San Pio V si adoperò anche per una riforma interna alla Chiesa: fu rigido oppositore del nepotismo, ridusse il costo della corte papale, impose l’obbligo di residenza ai vescovi, e ribadì l’importanza del cerimoniale. Curò, inoltre, la pubblicazione del catechismo romano, del breviario romano riformato e del messale romano.
In politica estera Pio V adottò una linea di difesa dei diritti giurisdizionali della Chiesa, entrando in conflitto con Filippo II di Spagna. Durante le guerre di religione in Francia, sostenne i cattolici contro gli ugonotti e appoggiò la cattolica Maria Stuarda contro Elisabetta I, di fede anglicana, a cui comminò la scomunica nel 1570. Preoccupato dall’avanzata saracena, promosse una lega dei principi cristiani contro i Turchi e con Genova, Venezia e la Spagna istituì la Lega Santa. Sotto il suo pontificato si ebbe lo scontro tra le forze navali della Lega con la flotta ottomana nelle acque al largo di Lepanto, il 7 ottobre 1571: tuttavia, pur risultando vittoriosi, i Cristiani non riuscirono a liberare il Santo Sepolcro. La vittoria fu celebrata nell’anniversario dell’anno seguente con l’istituzione della “Festa di Santa Maria della Vittoria”, poi trasformata nella “Festa del Santissimo Rosario”.
San Pio V, affetto da ipertrofia prostatica per la quale, per pudicizia, non volle essere neanche visitato, si spense la sera dell’1º maggio 1572, all’età di 68 anni. Le sue spoglie riposano ancora oggi nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Papa Clemente X lo beatificò il 27 aprile 1672, e Clemente XI lo canonizzò l 22 maggio 1712.
Le rappresentazioni iconografiche del Santo sono abbastanza copiose e si trovano in modo particolare a Roma, nonché in Piemonte sua terra di origine, e in Liguria, soprattutto nelle chiese domenicane, al cui Ordine apparteneva. La maggior parte delle sue raffigurazioni ce lo tramandano quale supremo pastore della Chiesa, quindi o in abiti pontificali o nell’ordinario abito papale, con tonaca bianca e mozzetta di velluto rosso, con o senza stola e, spesso, con il camauro rosso. Tra gli attributi iconografici ricorrono il triregno e il bastone pastorale. Una curiosità: tra i miracoli rappresentati nelle immagini e che prendono spunto dall’agiografia di San Pio V, vi è quello del Crocifisso che ritrae i piedi mentre il santo si china per baciarli, perché avvelenati.
