Sono 25 i nomi italiani contenuti nella lista nera di Putin. 25 nomi di persone ricercate dalla forze di polizia russe e, tra loro, anche due abruzzesi. Si tratta del sulmonese Giovanni Di Massa e del pescarese Matteo Angelucci.
Ad estrapolare i nomi degli italiani indesiderati dalla Russia, presenti nella lista nera di Putin, è stato Alessandro Orlowski, un esperto italiano di propaganda informatica: lui ha individuato i 25 nomi di ricercati italiani presenti sulla blacklist. Un elenco che, in realtà, contiene oltre 90mila nomi di persone provenienti da tutto il mondo e che è stato pubblicato dalla testata giornalistica russa indipendente (e antiregime) Mediazona.
Nella lista ‘italiana’, quindi, ci sarebbero 25 nomi, di cui solo una donna: la 24enne ex pilota dell’Aeronautica militare Giulia Schiff che, due anni fa, si è arruolata tra le milizie ucraine in guerra contro l’esercito russo in Donbass, diventando una foreign fighter e sposando un soldato ucraino-israeliano.
Gli abruzzesi nell’elenco – che include esponenti di Casapound, manager, imprenditori e il giudice della Corte penale internazionale Rosario Salvatore Aitala – sarebbero Giovanni Di Massa, un manager di origini peligne, ingegnere della ISS Energetiche, e il 34enne informatico pescarese Matteo Angelucci. Ricordiamo che Di Massa fu fermato a Mosca nel giugno scorso, mentre era a bordo di un’auto con 1,15 grammi di mefedrone, stando alle accuse contestate dalla polizia. Di Massa aveva poi lasciato la Russia legalmente.
Ancora tra i nomi presenti nella lista nera di Putin ci sarebbero il veneto Renzo Folco, 73enne che in passato aveva lavorato per la Cooperativa Interservice Arl, ora chiusa. E ancora, Ubaldo Procope, antiquario veronese esperto di icone russe che, 10 anni fa, era stato trattenuto per 10 ore all’aeroporto di Mosca – Demodevo per un problema di perizie legato proprio alle icone acquistate a Mosca; Vittorio Dordi, classe 1965, originario del Bergamasco; Kevin Chiappalone, classe 2002, simpatizzante di Casa Pound che, nell’estate del 2022, finì sulla cronaca per il suo arruolamento nella Brigata internazionale ucraina e finito, di conseguenza, nel registro degli indagati dalla Procura di Genova per via della legge che, dal 1995, impedisce agli italiani di arruolarsi con potenze straniere.
