La Perdonanza si affaccia al mondo, Pietrangelo Buttafuoco: “La qualità apre la strada”

La Perdonanza si apre al mondo: un processo lungo anni che sta dando frutti anche a livello nazionale in termini di visibilità, grazie ad un preciso impegno che vede coinvolta la Municipalità, decine di professionisti, una città intera al servizio della festa del Perdono.

La presentazione a Roma è solo l’ultimo dei passaggi che hanno portato la Perdonanza Celestiniana ad un livello nazionale. Un percorso iniziato nel 2019 con il riconoscimento UNESCO, un dossier che ha visto il lavoro certosino di centinaia di professionisti che da anni sono impegnati nella valorizzazione della festa del Perdono. Da un lato, ospiti musicali e dello spettacolo internazionali, grazie alla sapiente guida del maestro Leonardo De Amicis. Dall’altra, il massimo riconoscimento spirituale con la visita del Papa l’anno scorso.

Dove è arrivata e dove potrà ancora arrivare la Perdonanza Celestiniana? Lo abbiamo chiesto a Pietrangelo Buttafuoco, presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo: “La qualità apre la strada. Ci si è adoperati con passione e con competenza, con determinazione e lungimiranza. C’è stata coralità. E ora la Perdonanza ha avuto la sua consacrazione“. Eppure a L’Aquila, 14 anni dopo il sisma, “manca ancora il teatro. È inaccettabile”.

Quest’anno sono arrivati da Roma dalla sede del Mic i grandi nomi della scena musicale e artistica italiana messi in campo dal maestro Leonardo De Amicis, che calcheranno il palco di Collemaggio, in occasione della 729esima Perdonanza Celestiniana. Per la prima volta nella sua lunga storia, la manifestazione religiosa è stata presentata nella capitale, nella sede del Ministero della Cultura. Presentato un programma vario e di altissimo livello, nell’edizione della Perdonanza che chiude l’anno della Misericordia aperto e concesso in dono da Papa Francesco. Tempo qualche settimana, quindi, e L’Aquila – trascinata dalla forza delle sue tradizioni e da uno speciale programma artistico sul tema della “Riconciliazione dei Popoli” – tornerà ad essere al centro del panorama culturale nazionale.
“Il merito di una simile crescita sta nella qualità speciale e nella natura che caratterizza l’intera comunità aquilana, con in prima fila il Comune e il Comitato Perdonanza. Laddove ci si adopera con serietà, passione e, soprattutto, con gli strumenti propri dell’arte, che non sono certamente quelli dilettantistici del folklore, la qualità traccia la strada. La tradizione della Perdonanza, nello specifico, conferma una costruzione ben precisa, un vero e proprio romanzo che vede la coralità di tutta la città intorno a questo storico appuntamento”. Parole di Pietrangelo Buttafuoco, presidente del TSA. “Attraverso questo meticoloso lavoro e questo attaccamento al rito si sono conquistati, di anno in anno, nuovi traguardi, fino alla definitiva consacrazione della Perdonanza”.

Da un lato, quindi, la crescita costante e certificata della Perdonanza, dall’altro un contesto culturale in pieno e continuo fermento, non solo nella Settimana del Perdono. Un contesto in cui spiccano, oltre agli eventi culturali promossi dal Comune, anche le manifestazioni e l’attività di “enti, associazioni e strutture culturali di prestigio”. Per citarne solo alcune, oltre al Teatro Stabile d’Abruzzo, “c’è la realtà dei Solisti Aquilani o il MAXXI, che sta portando avanti un lavoro straordinario. Insomma, L’Aquila è una città che può vantare una sua precisa impronta culturale, unita ad una propria tradizione musicale”. In un tale fervore artistico – culturale, Pietrangelo Buttafuoco sottolinea un grande vuoto: la mancata ricostruzione del Teatro comunale. “Sono sicuro che con l’attuale governo e con il Ministro Sangiuliano si riparerà, finalmente, ad un grave torto che la città ha subito negli anni: non vedersi restituito il proprio teatro. È il tempo di superare quelle formali lungaggini burocratiche che ne hanno impedito la restituzione. Una città come L’Aquila, che ha vissuto il miracolo della ricostruzione, non può permettersi il lusso di avere questo neo”.

I grandi eventi e un’arte su misura sono solo parte del mix di ingredienti che, in questi anni, hanno garantito alla Perdonanza una nuova valorizzazione, portando la manifestazione ad uscire ben oltre i confini segnati dalle mura cittadine.
“Ho trovato a L’Aquila un ambiente aperto e solare, che ha saputo diventare punto di riferimento anche per la scena artistica nazionale – conclude Buttafuoco -. Logico che possono esserci dei miglioramenti da apportare al sistema e qui parlo in generale: ad esempio penso alla Francia, dove le tradizioni sacre o anche quelle similari e speculari vengono aperte alla comunità degli storici, basti citare l’esempio di Jacques Le Goff. Noi, in Italia, abbiamo degni colleghi, come Franco Cardini, che potrebbero continuare questo rapporto e collegamento tra tradizioni e ricerca, connotando questi eventi di una dimensione scientifica autorevole e permettendone, in questo modo, una divulgazione sempre più ampia, approfondita e condivisa”.