Nasce la Manovra Governo Meloni, tutte le misure previste: dagli interventi contro il caro bollette alle pensioni. Il reddito di cittadinanza sarà in vigore fino a tutto il 2023, poi verrà sostituito da altre misure. L’editoriale di Giuseppe Sanzotta.
Manovra Governo Meloni – La Legge di Bilancio da sempre è l’atto più significativo di un governo. È la legge che può dare una impronta. Certamente in campagna elettorale le promesse erano state tante, soprattutto da parte di Forza Italia e Lega, ma i conti vanno fatti con la realtà.
Giorgia Meloni aveva due necessità, lanciare un messaggio politico di discontinuità, ma nello stesso tempo rassicurare l’Ue e i mercati sulla massima attenzione al bilancio. Tradotto vuol dire che di soldi a disposizione ce ne sono pochi e c’è una priorità che supera tutte le richieste identitarie: proteggere famiglie e imprese dal caro bollette. Così se la manovra è di circa 35 miliardi, ben 21 (in deficit) sono destinati a calmierare le bollette. Per il resto aiuti sono previsti per le famiglie con redditi bassi. Novità importanti riguarderanno il reddito di cittadinanza: in pratica la norma resterà in vigore, con modalità diverse, per il prossimo anno, per essere poi sostituita nel 2024 con altre norme.
Comunque, come in ogni manovra il Consiglio dei Ministri ha varato un testo che dovrà essere completato nei particolari. Poi ci sarà il confronto parlamentare. La storia di queste sessioni insegna che, pur nel rispetto dei tetti di spesa, ci saranno sicuramente delle modifiche. Battaglie parlamentari sono previste per il Superbonus 110% che da gennaio scenderà al 90. Giorgia Meloni ne ha parlato ieri in un confronto con gli imprenditori e ha assicurato che il governo farò la propria parte. Ma fa ancora più discutere la decisione sul Reddito di cittadinanza, misura voluta dai 5Stelle, che ora minacciano sfracelli.
Giorgia Meloni ha parlato di “manovra coraggiosa” che aiuta i più poveri e il ceto medio. I partiti di maggioranza, per ora, sembrano soddisfatti, mentre le opposizioni si preparano alla contestazione sia in Parlamento che nelle piazze, per una manovra che giudicano negativamente. Il Terzo polo si appresta a presentare misure alternative. Il Pd chiama alla mobilitazione, ma aveva convocato una manifestazione di protesta ancor prima di conoscere i contenuti della manovra. I 5Stelle minacciano fuoco e fiamme per difendere la propria creatura politica: il Reddito di cittadinanza.
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Manovra Governo Meloni, vediamo i contenuti delle principali misure.
PENSIONI. Anche se soltanto per un anno, da gennaio entrerà in vigore quota 103, cioè 62 anni di età e 41 anni di versamenti. Ma saranno previsti incentivi per restare al lavoro pur avendo raggiunto questi requisiti minimi.
Da gennaio ci sarà la rivalutazione delle pensioni che porterà le minime a 600 euro al mese. La rivalutazione sarà totale per le pensioni lorde fino a 2.000 euro al mese. Poi la rivalutazione scenderà progressivamente per gli assegni più alti.
REDDITO DI CITTADINANZA. La scure colpirà soprattutto le persone dai 18 ai 59 anni giudicate idonee al lavoro. Per loro l’assegno durerà soltanto otto mesi, dopo non riceveranno più nulla. Inoltre, se rifiuteranno anche una sola offerta di lavoro perderanno il sostegno. Per gli altri beneficiari del reddito, non idonei al lavoro, l’assegno ci sarà per tutto il 2023. Poi, da gennaio 2024 scompare per tutti il beneficio.
AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE. Confermato l’impegno di spesa (o minori entrate) per 21 miliardi per fronteggiare il caro energia con interventi sulle bollette e sui carburanti. In questo senso, saranno poche le novità rispetto alla situazione attuale. Per gli extraprofitti delle aziende il prelievo passerà dal 25 al 35 per cento, ma ci sono altri interventi destinati ad aiutare le famiglie.
Aumenta l’assegno per i figli. Il congedo parentale non sarà più retribuito al 30 per cento, ma arriverà all’ottanta per cento. Inoltre, per le famiglie con un Isee inferiore a 15 mila euro ci sarà un ulteriore intervento per le bollette.
Per le famiglie in difficoltà è prevista una Carta Risparmio, gestita dai Comuni. Questa carta è stata pensata come alternativa all’abolizione dell’Iva sui prodotti di prima necessità, come pane e latte. Mentre scenderà al 5 per cento l’Iva sui pannolini per i bambini e per gli assorbenti.
LAVORO E FISCO. Per le assunzione degli under 35 previste agevolazioni per le aziende. Confermato il sostegno per l’acquisto della prima casa per i giovani. Flat Tax per le partite Iva fino a 85 mila euro. I premi di produzione per i lavoratori dipendenti avranno una tassazione del 5 per cento e non più del 10. L’intervento sul cuneo fiscale riguarderà solo i lavoratori. Sarà del 3 per cento per i redditi fino a 20 mila euro lordi l’anno e del 2 per i redditi fino a 35 mila euro.
Altre misure. Prevista la riattivazione della società che dovrà occuparsi del ponte sullo Stretto: l’obiettivo di Salvini è quello di realizzare l’opera. Confermata la rottamazione delle cartelle fino a 1.000 euro. Per le altre sono diverse le ipotesi da confermare nelle prossime ore. Il tetto al contante, dal primo gennaio, passerà da mille a 5 mila euro.
Non ci sarà da gennaio l’aumento delle multe per infrazioni al Codice della strada. Ma la lista degli interventi, da qui alla fine di dicembre, con l’approvazione definitiva della manovra è destinata ad aumentare. La sola cosa certa è che non ci sarà un ulteriore scostamento di bilancio. Del resto, il rapporto deficit-pil è già al 4,5 per cento. Per attuare tutto il programma – avvertono dalla maggioranza – ci sono 5 anni. Questa manovra è stata presentata in tempi record, il governo è stato formato meno di un mese fa e in una situazione di emergenza, in conseguenza della guerra in Ucraina e dopo due anni di pandemia. La speranza è che questa sia l’ultima in una situazione di crisi internazionale ed energetica. Ma questo dipende più da quello che accade ai confini dell’Europa, che da Palazzo Chigi.
