La storia - sensibilizzazione

Pit e la leucemia spalmabile, la storia di Pietro per sensibilizzare: l’importanza di donare

Pietro scopre, meno di un anno fa, di soffrire di leucemia. Alla diagnosi segue la volontà di raccontarsi per sensibilizzare e per far capire l'importanza della donazione di midollo. Così nasce Pit e la philadelphia - Leucemia spalmabile

PIT E LA PHILADELPHIA LEUCEMIA SPALMABILE –
Tra il prima e il dopo. Pietro è un ragazzo come tanti, con una moglie e un lavoro. A marzo 2022 gli viene diagnosticata la Leucemia: una forma guaribile, ma naturalmente ci sarebbe voluto del tempo. Così Pietro combatte per un dopo che arriverà e lo fa raccontandosi: “perché chi sta affrontando la mia stessa battaglia possa sentirsi meno solo e per sensibilizzare tutti a donare”. 

Tra il prima e dopo di Pietro Natalia c’è lo spazio di un viaggio che, si spera, possa finire presto. Il viaggio per guarire dalla malattia che lo ha colpito, all’improvviso. Ma partiamo dall’inizio e arriviamo al perché della “leucemia spalmabile”.
Pietro Natalia è un giovane originario di Civitella Roveto, che vive vicino Roma. Ha la febbre da due giorni quando si reca in ospedale per capire quale sia il problema. Da qui partono i controlli, i vari esami più approfonditi e presto arriva la diagnosi. Si tratta di leucemia.

La vita di Pietro, inevitabilmente, cambia. Iniziano le cure, perché fortunatamente Pietro potrà guarire: sarà necessario però un trapianto di midollo osseo. Oggi, alla data di ottobre 2022, Pietro ha lanciato una pagina Facebook – che ha già raccolto un seguito importante – dal nome singolare: Pit e la Philadelphia – Leucemia Spalmabile”.
Il perché è presto detto, lui stesso ce lo racconta. “Pit è il mio nomignolo…mi chiamano così mia moglie e qualche amico. Per quanto riguarda, invece, la Philadelphia c’è un collegamento con la forma della malattia che mi ha colpito. Per l’esattezza la diagnosi è stata la seguente: Leucemia acuta linfoblastica, caratterizzata dal cromosoma Philadelphia positivo, indicato con Ph+”. Ed ecco qui il gioco di parole con il noto formaggio. Sorride, Pietro, mentre ci parla della sua pagina, nata solo un mese fa ma già molto nota nel territorio della Valle Roveto. In molti, infatti, interagiscono con i contenuti che Pietro – Pit per gli amici, appunto – pubblica: raccontando i momenti del suo percorso fin dalla scoperta della sua malattia, avvenuta il 2 marzo 2022.

“L’idea di una pagina nasce da un suggerimento di mia cugina, che mi ha suggerito di offrire testimonianze del mio cammino contro la Leucemia in un blog, o comunque in uno spazio social appositamente dedicato. Pit e la Phipadelphia vuole essere, cioè, il luogo in cui chi sta attraversando situazioni simili possa trovare rifugio, sostegno, speranza. In cui chi sta male possa sentirsi meno soloMa Pit e la Philadelphia – Leucemia Spalmabile è anche di più.
“L’obiettivo è soprattutto uno. Far conoscere, a tutti coloro che non entrano in contatto con la realtà della leucemia e dei tumori in generale, l’importanza della prevenzione – nonostante per quanto riguarda le malattie del sangue il discorso sia relativo… – in particolare l‘importanza della donazione, le modalità in cui questa avviene, chiarire i requisiti necessari per poter donare e così via.
Perché spesso pensiamo di essere vicini a questo mondo, ma lo siamo solo in parte e ci sono tantissime sfumature che ci sfuggono.
Io stesso sono sempre stato donatore di sangue, ma confesso che donavo anche perché ciò significava potermi sottoporre a controlli periodici. La verità è che fin quando non ci ritroviamo di fronte alla malattia, difficilmente ci avviciniamo ad essa. Tuttavia, conoscere è fondamentale per sensibilizzare, per allargare la platea di donatori che in questo Paese, purtroppo, sono sotto i 500mila. Per fare un esempio, c’è una differenza abissale con il numero di donatori presente in Germania, dove sono circa 9 milioni”. 

Oggi Pietro come sta?
“Mi sento bene. Inizialmente, scoprire della malattia è stato uno choc. Non avevo avuto alcun preavviso e quella febbre improvvisa, che non voleva andare via, non pensavo potesse essere la spia di qualcosa di più serio.
In questi mesi sono in terapia, in attesa di sottopormi al trapianto di midollo: la soluzione migliore per arrivare a una guarigione definitiva. Al momento –
conclude Pietro – la malattia fortunatamente è in remissione, ma affinché possa essere dichiarata la remissione completa dovranno trascorrere due anni, per questo sarà necessario il trapianto.
Mio fratello purtroppo non è compatibile. C’è attualmente un donatore compatibile al 90%: potrà essere la persona che mi donerà il midollo, ma i medici stanno valutando e analizzando nel dettaglio la fascia di non compatibilità. Poiché questa, in base alle sue caratteristiche, potrebbe determinare effetti collaterali. Finché si potrà, allora, si attenderà di trovare un donatore compatibile oltre il 90%, ma sarà difficilissimo. Qualora non si riuscisse, si procederebbe con il donatore già disponibile.
Se non c’è un donatore in famiglia, la probabilità di trovare un donatore che sia totalmente compatibile è purtroppo molto bassa. La mia pagina cerca di far capire questo e tanto altro sulla leucemia, per fare in modo che i donatori aumentino sempre più. Donando si salvano vite“. 

Allora, auguri Pietro!

 

 

Pit e la philadelphia leucemia spalmabile
leucemia spalmabile
leggi anche
Sport contro il tumore al seno
Prevenzione e salute
Tumore al seno, 8 donne su 10 si salvano: l’importanza della prevenzione
san salvatore ospedale
Ospedale l'aquila
Prevenzione tumori testa e collo, quasi 100 persone esaminate in due giorni
storie d'abruzzo prevenzione benedetta cerasani
Storie d'abruzzo
Prevenzione, “Troppi tabù e paure, regaliamoci tempo”: Benedetta Cerasani a Storie d’Abruzzo
gabriele cirilli sanfilippo
Solidarieta'
Sindrome di Sanfilippo, il video di Gabriele Cirilli per aiutare la ricerca
dante labs
Scienza e ricerca
Dante Labs, la nuova ricerca: biosimulazione e farmaci personalizzati contro malattie oncologiche e rare
Regione Abruzzo
Dalla regione
Abruzzo, via libera al registro Tumori e formazione per gli infortuni sul lavoro
medico
Sanita' e pandemia
Tumori, nel 2020 posticipato il 99% degli interventi a seno e prostata