Emergenza coronavirus

Scuole chiuse in Abruzzo, primo ricorso al Tar contro l’ordinanza

ABRUZZO - Ricorso al TAR contro l'ordinanza di chiusura scuole del presidente Marsilio.

ABRUZZO – Ricorso al TAR contro l’ordinanza di chiusura scuole del presidente Marsilio.

È stato presentato da un privato cittadino il ricorso al Tar contro l’ordinanza del Presidente Marsilio per ciò che non dispone, e cioè perché non prevede alcun termine di scadenza, giacché in essa si stabilisce che i divieti restino in vigore “sino a nuovo provvedimento”.

Come spiega l’Ansa, il riferimento a quanto si apprende parte dall’ambito scolastico ma si estende a tutti i comparti chiusi dall’ordinanza della regione. Inoltre, è stato chiesto al Tribunale di sollevare questione di legittimità costituzionale dell’ordinanza, visto che di proprio di recente, in un caso che riguardava la Valle d’Aosta, la Corte costituzionale ha precisato che non spetti alle Regioni intervenire in una materia riservata alla competenza dello Stato con misure più restrittive. Il ricorso è stato depositato questa mattina.

Pezzopane (Pd): “Scelta Marsilio su Dad approssimativa, governo aiuti famiglie”.

Nel frattempo anche la deputata dem Stefania Pezzopane critica la scelta di Marsilio: “Anche in Abruzzo scuole chiuse ovunque, sia in zona rossa che nelle zone dove ci sono minori contagi. Ma come si può affrontare una scelta così delicata in maniera tanto approssimativa? Vanno subito messi a disposizione gli strumenti di supporto per le famiglie. Il congedo Covid-19 per i genitori con figli in Dad deve essere subito ripristinato. Mi appello al governo affinché questo importante diritto venga riconfermato con un’estensione della platea”. Così la deputata abruzzese del Partito Democratico Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. La chiusura delle scuole da parte del Presidente della Regione Abruzzo Marsilio – sottolinea la deputata dem – fatta senza alcun preavviso e senza ammortizzatori, porta con sé disagi enormi per le famiglie ed in particolare per le madri. Danneggia lavoratrici e lavoratori con figli che non possono vedere riconosciuta dall’Inps la chiusura regionale ed impedisce di usufruire del diritto al congedo parentale. Inoltre chi lavora in presenza e ha ormai esaurito la possibilità di ottenere congedi e ferie è fortemente in difficoltà. Ho ricevuto centinaia di segnalazioni anche da lavoratori autonomi, i quali, non avendo protezioni, rischiano di perdere o dover rinunciare al lavoro”.

“Inutile – conclude Pezzopane – rivolgersi alla Regione Abruzzo, che ha generalizzato lo strumento senza distinguere tra le diverse zone e gli indici di contagio. Mi appello invece al governo affinché si estendano i congedi parentali straordinari retribuiti e coperti da contribuzione e si rifinanzi il bonus baby sitter. Le donne, più degli uomini, hanno e stanno pagando il prezzo più alto della crisi. I dati della disoccupazione femminile conseguente alla pandemia sono spaventosi, molte donne hanno dovuto scegliere tra figli e lavoro, siamo tornati indietro di anni. Come donna oltre che come parlamentare, sento il dovere di sostenere questo impegno”.

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