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“Finché risata non ci separi”, la felicità scorretta di Gian Marco Merlo

"La felicità è scorretta ma indispensabile: ripartiamo da una risata per superare questo momento". Il libro irriverente di Gian Marco Merlo in cui Fantozzi incontra Pasolini, con special guest Marta Flavi.

“La felicità è qualcosa di semplice: è una risata fragorosa o un sorriso sincero. E mai come in questo momento ne abbiamo tutti tanto bisogno”.

Lui è Gian Marco Merlo, giornalista e autore del libro “La felicità è scorretta”, che ha voluto raccontare al Capoluogo la genesi del suo primo romanzo edito dalla casa editrice aquilana Daimon Edizioni di Alessandra Prospero.

gian marco merlo la felicità è scorretta

“Fine anni ‘90. Il tavolo di un pub diventa l’osservatorio della varia umanità di un quartiere di Roma. I clienti entrano ed escono, mangiano e bevono. Parlano, si conoscono. Fino a intrecciare storie, relazioni, rapporti fugaci che durano il tempo di una notte magica. Va in scena il teatro dell’assurdo. Si consumano litigi, amicizie, affinità. Tra quelle mura, che odorano di birra e di nostalgia, si celebra perfino un matrimonio. Pazzo come tutti loro. Finché la risata non li separi”. 

Una carrellata di personaggi che, mescolati insieme a Kant e alla veracità romana, alla pasta e fagioli e alla carbonara, sono sempre in bilico tra l’eco pasoliniana e una realtà fantozziana.

Gian Marco Merlo è giornalista da 25 anni, ha collaborato e collabora con diverse riviste di costume.

“La felicità per me è qualcosa di improvviso, come questo libro nato quasi per caso – racconta l’autore al Capoluogo -. Poi, da un incontro fortuito con la geniale Alessandra Prospero ho fatto il mio ingresso nel mondo dell’editoria come scrittore”.

“La felicità è scorretta” è un libro divertente, intelligente e, a tratti, politicamente scorretto: “Perchè alla fine in un momento pesante come quello che stiamo vivendo, sdrammatizzare consente di non fare solo brutti pensieri ma guardare al domani con un pizzico di fiducia”.

Madrina d’eccezione per questo suo primo libro e presente anche come “special guest” nella storia, Marta Flavi, la popolare conduttrice televisiva.

“Perchè proprio Marta? Ci conosciamo da tanto tempo, ha una rubrica sulla rivista Nuovo il giornale per cui collaboro. Negli anni poi le ho parlato di questo libro e ha voluto darmi il suo appoggio”. Uno dei personaggi nel racconto è follemente innamorato proprio di Marta Flavi, che a un certo punto irrompe nella storia e…

“Non pensavo davvero che potesse funzionare, io volevo solo scrivere qualcosa di comico perchè la vita stessa, con tutte le sue sfaccettature in alcuni casi lo è davvero”.

“Poi la felicità è qualcosa di molto causale: seguivo Alessandra Prospero sui social, la stimo molto come collega e come poetessa e le ho parlato in un paio di occasioni di questo romanzo. A lei è piaciuto, ha sposato il progetto con grande energia, ha un entusiasmo che fa bene, che ti si attacca addosso, è quel ‘contagio positivo’ che non dobbiamo temere e soprattutto fondamentale in un settore come quello della cultura che sta vivendo un momento di grande crisi”.

“Mi auguro che il romanzo possa piacere, intrattenere e divertire. Spero semplicemente che sia un inno alla leggerezza come invocato da tanti che fanno cultura da sempre, veicolandola attraverso varie forme. Non amo il buonismo, per ridere veramente bisogna essere un po’ fuori dalle righe e viviamo un momento particolare in cui sembra quasi che non si possa dire più nulla”.

“Ovviamente non mi fermo qui, la mia penna freme: sto lavorando al secondo romanzo, questa volta non ci sarà felicità ma amicizia, e amore e sullo sfondo la classica coppia in crisi”, conclude.

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