Autostrade

Stangata autostrade, arriva la petizione online

Lanciata una petizione Online contro gli aumenti dei pedaggi sulle Autostrade A24 ed A25, firmata già da migliaia di persone.

«L’aumento dal 1 gennaio del 12.79% delle due autostrade A24 e A25 è un salasso insostenibile per i cittadini abruzzesi ed è di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale dei rincari che è pari al 2,74% ovvero un quinto di quanto invece subiranno gli automobilisti abruzzesi» – è quanto dichiara in una nota Enzo Di Natale Sindaco di Aielli (AQ)

È ora di dire basta a questo gioco al rialzo che diventa un massacro per tutti coloro che per lavoro sono obbligati a spostarsi e che affossano definitivamente tutte quelle aree interne che già soffrono la mancanza di servizi e di infrastrutture.

Per non parlare poi del turismo e delle conseguenze negative che comporta l’avere le strade più costose d’Europa.

Per questo – conclude Di Natale – ho lanciato la petizione su change.org, per dare  voce ai migliaia di cittadini che subiranno l’ennesimo furto chiedendo al presidente del consiglio ancora in carica di revocare la concessione all’attuale gestore”.

Su tali aumenti si era espressa anche Confcommercio, come riportato dal Capoluogo, in una lettera al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso:

Ciò evidentemente produrrebbe un ulteriore perdita competitiva del Sistema produttivo abruzzese nel
momento in cui con fatica esso sta cercando di poter fruire degli ancor debolissimi segnali di ripresa economica ed occupazionale ed in un contesto nel quale ormai la competizione non è ormai più tra singole imprese ma tra Sistemi.
Per non parlare poi dei costi che tutti i pendolari saranno costretti a sostenere per i notevoli maggiori
costi che saranno sottratti ai potenziali consumi commerciali delle famiglie peraltro ancora non particolarmente brillanti.

Per tali ragioni richiediamo formalmente un urgente incontro a tale riguardo teso in primis a verificare la fondatezza della notizia e sul merito ad individuare ogni iniziativa da porre in campo per evitare le pesantissime conseguenze che tale rincari potrebbero provocare al Sistema economico dell’intera Regione Abruzzo.

Per firmare la petizione

Si è tenuto stamattina anche un flash mob davanti all’ingresso dell’A24 di L’Aquila Ovest, organizzato da un gruppo di militanti e dirigenti di Fratelli d’Italia, con striscioni fumogeni, bandiere e cori.

flash mob fratelli italia contro aumento pedaggi

Pietrucci, la proposta: gestione torni ad Anas

“La A24 e A25 sono autostrade di montagna che hanno costi di manutenzione molto alti, devono tornare allo Stato ed essere gestite direttamente da una società pubblica come l’Anas, per evitare che a pagare il salasso siano i cittadini”.

E’ la soluzione radicale proposta dal consigliere regionale aquilano del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci per risolvere il problema del caro-pedaggi che tante polemiche, come succede da anni, ha generato, dopo la “stangata” di inizio 2018, poco meno del 13 per cento di aumento, sulle due tratte che collegano l’Abruzzo con il Lazio. Secondo Pietrucci, la concessione in scadenza nel 2030 che lo Stato con un bando ha affidato a Strada dei Parchi spa, deve tornare sotto il controllo pubblico, anche prima della scadenza.
Un’idea destinata a far discutere, “me ne rendo conto ma nelle scelte politiche, come nella vita, ci vuole coraggio”, premette il consigliere.
Inutile prendersela con la concessionaria Strada dei Parchi e con il gruppo Toto, è naturale che gli imprenditori pensino al profitto – spiega ancora -. La gestione pubblica, al contrario, non ne avrebbe bisogno e potrebbe offrire un servizio calmierando, al tempo stesso, i costi“.
Secondo Pietrucci, “queste autostrade di montagna hanno bisogno di una manutenzione importante, quindi è inevitabile che, con la gestione privata, i costi si ripercuotano sugli utenti. Al tempo stesso – prosegue – hanno una fortissima implicazione strategica e pubblica, perciò darle in concessione a un privato vuol dire renderle ingestibili, si rischia di condannare l’Abruzzo interno. Bisognava pensarci prima, ma ora non abbiamo altre soluzioni”.
Il consigliere, presidente della seconda commissione del Consiglio regionale (Territorio), oltre a lanciare un appello ai parlamentari abruzzesi, annuncia che scriverà al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che già nei giorni scorsi ha parlato di “rivedere i termini delle concessioni”, e proporrà in aula una risoluzione.
“Se resta la situazione attuale, tutte le strategie turistiche dei borghi, economiche, sociali e culturali saranno vanificate visto che non avremo la possibilità di attrarre nessuno – il suo allarme – Per fare solo un esempio: in sanità abbiamo un’alta mobilità attiva, attirando pazienti da fuori regione negli ospedali della nostra Asl, ma chi ci verrà a curarsi in Abruzzo con costi così elevati?“.

In relazione alle proteste, Pietrucci sottolinea che “ogni anno siamo qui a lagnarci degli aumenti, peraltro indicizzati, previsti da un bando-capestro che ricade sulle spalle dei cittadini. Siamo a un’ora da Roma, lo diciamo sempre, ma ormai sulla base della simulazioni siamo a “un’ora e 100 euro”: sono gli stessi costi per andare da Roma a Milano e questo è insostenibile. Anche perché sullo stesso tratto non c’è il ferro, la via Salaria è troppo lunga e complessa, insomma, non ci sono alternative: così ci strozzano e danneggiano anche l’economia”

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