Politica

A Montesilvano la Lega rinnega De Martinis, ma lo appoggia

In vista delle elezioni di Montesilvano la Lega rientra nei ranghi: "Volevamo precisare che De Martinis non è nostra espressione"

Pace fatta nel centrodestra in vista delle elezioni comunali di Montesilvano. La Lega ritira la candidatura di Anthony Aliano e appoggia per la consultazione dell’8 e del 9 giugno il sindaco uscente Ottavio De Martinis. Ne disconosce tuttavia l’appartenenza al partito. Così in una nota il segretario regionale Luigi D’Eramo: “Era necessario ristabilire un principio di correttezza, ovvero precisare che il candidato sindaco uscente non fosse attribuito quale espressione della Lega. Reso chiaro questo non esiste alcun problema con la coalizione”.

A De Martinis viene imputato il mancato impegno per il Carroccio, da ultimo alle elezioni regionali. Vincenzo D’Incecco, consigliere regionale, riferimento del partito sul territorio, spiega al Capoluogo d’Abruzzo: “Dovevamo tecnicamente dire che il sindaco di Montesilvano è espresso dagli altri partiti di centrodestra”. Fatto: la Lega sarà in coalizione con gli altri partiti del centrodestra che nel culmine dello scontro avevano già manifestato la conferma del sostegno al primo cittadino. Chiaro che liberatisi dell’etichetta su De Martinis, lo stato maggiore leghista conta di riscuotere su altre caselle, leggasi in primo luogo postazioni in Giunta in caso di vittoria, anche a Pescara. D’Incecco lo conferma in modo sottile: “Ora siamo tutti proiettati alla vittoria, ma è chiaro che quando sarà il momento qualcuno dovrà farsi carico del  fatto che non abbiamo più il sindaco”. Lo stesso consigliere regionale smentisce invece che la trattativa abbia ricompreso il livello regionale, in particolare le deleghe che il Presidente della Regione Marco Marsilio deve ancora distribuire ai membri della maggioranza. De Martinis, va ricordato perché non può che avere un peso nel gioco di rinunce e risarcimenti, ricopre anche il ruolo di Presidente della Provincia di Pescara.

D’Incecco ne fa anche una questione di principio, un passo necessario, che simbolicamente avrà il suo peso, nella riorganizzazione di un partito che ha perso quota elettorale, in Abruzzo e altrove: “Siamo in una fase diversa da cinque anni fa, quando abbiamo aperto a tutto il mondo perché eravamo in grande ascesa. Come spesso accade gli esponenti della politica si sono spostati in base ai flussi elettorali. Oggi il nostro partito si trova in una fase in cui ha subito un abbassamento di adesioni e preferenze, pur mantenendo in Abruzzo un seguito di tutto rispetto, tra il 7,5 e l’8 per cento in termini di voti. Ha perciò necessità di riorganizzare le presenze al proprio interno sulla base della reale appartenenza. Occorrono persone che credono al reale progetto della Lega. Dobbiamo ripartire da questo, coinvolgere chi vuole stare nella Lega”.

La circostanza curiosa della vicenda è che De Martinis continua a considerarsi componente e dirigente del partito, come confermano i suoi collaboratori. Ha rinnovato la tessera e non ha ricevuto alcuna comunicazione formale di estromissione. È soddisfatto del ricompattamento del centrodestra e non è sul tavolo alcun suo passaggio a Forza Italia o a Fratelli d’Italia.

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