Le nuove stanze della peosia

Le nuove stanze della poesia, È notte di Eduardo De Filippo

“É notte”: la bellissima poesia di Eduardo De Filippo, uno dei più importanti autori teatrali italiani del Novecento, per l'appuntamento con la rubrica a cura di Valter Marcone.

“È notte” è una delle poesie più belle e intense del grande drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo in cui sono espresse, oltre a sentimenti profondi, molte sfumature della lingua napoletana, una delle più espressive e ricche della cultura italiana. Ne parliamo nell’appuntamento con la rubrica Le nuove stanze della poesia, a cura di Valter Marcone,

Un patrimonio quello legato alla produzione di Eduardo De Filippo che va ricordato, salvaguardato e valorizzato perchè nei versi di queste poesie ma nei temi e negli argomenti affrontati nelle commedie specialmente da Eduardo che ne fu l’autore oltre che l’interprete sta tutta la vita, spesso confusa, magmatica, ribollente di una città ma anche di un intero paese non volendo negare che comunque quella terra di Campania con la sua Napoli è spesso lo specchio di una intera nazione.

Da poco si è spenta l’eco del Festival di Sanremo di cui ho parlato anche in questa rubrica. La quarta serata è stata vista da 11.983 milioni di spettatori e il 67.8% di share tra le 21.25 e le 1.59 senza contare gli ultimi dieci minuti che l’Auditel non mette in canto perchè entrano nel conto del giorno successivo. Nel 2020 gli spettatori furono 6.562.000 e nel 2021 almeno 10.715.000, pari a circa il 58% di share. Un trend significativo che è stato mantenuto negli anni e che comunque pone questo Festival , che vanta 74 edizioni, tra ombre e luci, in primo piano tra gli spettacoli di intrattenimento ogni anno nel mese di febbraio.

Apparentemente c’è un altro Festival che purtroppo non ha avuto una vita così lunga, di cui dal 2024 non si sente più parlare. Mi riferisco al Festival della canzone napoletana.

Ho detto apparentemente perchè quell’evento era nato per portare nel mondo la canzone e la lingua napoletana, cosa forse non necessaria in quanto la canzone napoletana ha rappresentato da sempre un patrimonio immortale di versi, espressioni, melodie, voci e personaggi alla pari sicuramentre con il background di Sanremo.

Entrambi i festival anche se a distanza di anni tra di loro furono per così dire tenuti a battesimo da Nunzio Filogamo il primo presentatore ed entrambi furono organizzati a Sanremo. Questa lunga introduzione per dire che il patrimonio della canzone napoletana ha rappresentato da sempre un patrimonio non solo di versi e melodie ma anche di valori . Contribuirono alla costituzione di quel patrimonio poeti e artisti come per esempio i De Filippo. Una famiglia di attori che al teatro hanno dato la vita con le rappresentazioni della loro compagnia di opere specialnete di uno di loro Eduardo a cominciare da Natale in casa Cupiello Ora molte delle poesie di Eduardo De Filippo ma anche del fratello e della sorella Titina sono state musicate qualche volta anche con difficoltà malgrado siano nate a diretto contatto con la sua “città cantante”, dalle Piedigrotte al varietà fino alla sceneggiata,

E’ notte
Tutt’è silenzio dint’a sta nuttata
nun se sente nu passo ‘e cammenà.
Nu ventariello tutta na serata
pare ca me vuleva accarezzà.
E finalmente chiagno! Tu non vide,
tu staje luntano, comme ‘o può ‘vedè?
Però t’ ‘o ddico pecchè tu me cride
e si me cride, chiagne nzieme a me!
Scenne stu chianto lento, doce doce,
nun aizo na mano p’ ‘asciuttà.
Io strillo pe’ te fa’sentì sta voce,
ma tu non puo’ sentì…c’allùcco a ffa’?
Tutt’è silenzio…ncielo quanta stelle!
affaccete, tu pure ‘e ppuo’ vedè:
songo a migliare, e saie pecchè so’ belle?
Pecchè stanno luntano, comm’ ‘a tte!
Tutto è silenzio in questa nottata
non si sente un passo camminare.
Un venticello per tutta la serata
pare che mi volesse accarezzare…
E finalmente piango! Tu non vedi,
tu sei lontana, come puoi vedere?.
Però te lo dico perché tu mi creda
e se mi credi, piangi assieme a me!
Scende lento questo pianto, dolce dolce,
e non alzo una mano per asciugarlo.
Grido per farti sentire questa voce,
ma tu non puoi sentire…che grido a fare?
Tutto è silenzio…in cielo quante stelle!
Affacciati, anche tu le puoi vedere:
sono migliaia, e sai perché son belle?
Perché sono lontane, come te!

 

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