È la festa del papà: la ricorrenza nata per festeggiare e onorare in un giorno dedicato le colonne portanti delle famiglie, una di quelle certezze a cui aggrapparsi a cui far riferimento in ogni momento. Diventare papà per la prima volta è un’esperienza che gli uomini italiani continuano a spostare sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri paesi europei. I dati Istat indicano, infatti, che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni,
In Italia, i papà vengono festeggiati il 19 marzo di ogni anno. Un giorno non scelto a caso, ovviamente, e ricco di simboli tutti da scoprire per conoscere meglio questa celebrazione, nella quale, solitamente, i figli omaggiano i papà con doni, auguri, bigliettini e molto altro ancora. È la giornata delle zeppole e dei bignè di San Giuseppe che in Abruzzo, così come in Campania, sono una vera e propria istituzione legata alla ricorrenza. La festa del papà così come si festeggia in Italia coincide con la fine dell’inverno, almeno per quanto riguarda il calendario: in molte regioni italiane si usa bruciare l’incolto sui campi da lavorare e accendere falò come rito propiziatorio. In altre zone, invece, si festeggia con grandi pranzi in famiglia in cui si invitano anche persone in difficoltà, perché, secondo tradizione, San Giuseppe protegge i più sfortunati. Come sintetizzava papa Leone XIII: “In Giuseppe hanno i padri di famiglia il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare d’amore, concordia e fedeltà coniugale; i vergini un tipo e difensore insieme della integrità verginale. I nobili imparino da lui a conservare anche nella avversa fortuna la loro dignità e i ricchi intendano quali siano quei beni che è necessario desiderare. I proletari e gli operai e quanti in bassa fortuna debbono da lui apprender ciò che hanno da imitare“.
Papà italiani più vecchi d’Europa: quasi 36 anni l’età media per il primo figlio
La figura del papà è cambiata tanto nel tempo; un dato certo è che diventare papà per la prima volta è un’esperienza che gli uomini italiani continuano a spostare sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri Paesi europei. Si fanno i figli più tardi, per i più disparati motivi. I più recenti dati Istat indicano, infatti, che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2, in Inghilterra e Galles a 33,7 anni. Un fenomeno sempre più frequente rispetto al passato che riguarderebbe circa il 70% dei nuovi papà italiani: ciò significa che 1 uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni d’età.
Una cosa è certa: se un tempo la paternità era vista come un evento normale e naturale nella vita di un uomo, quasi scontato, oggi un figlio si fa per scelta e la decisione di mettere su famiglia e diventare genitori è ben ponderata all’interno dei propri progetti di vita. In ogni caso sono parte sempre più attiva nel nucleo e nel mengae familiare: oggi, in sostanza, i papà in media sono più collaborativi. È un dato di fatto che il numero degli uomini che usufruisce del congedo di paternità è più che triplicato nell’arco di una decina d’anni. Quella cattiva è che resta un forte squilibrio di genere tra i genitori nella cura dei figli, che si traduce in carriere interrotte per le mamme e difficoltà nel reinserirsi nel mondo del lavoro. Anche se un cambiamento, pur a piccoli passi, è in atto. La Lombardia, secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto di Save the Children diffuso in questi giorni, è sopra la media nazionale per la percentuale di neopapà che usufruiscono della misura che attualmente garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.
Festa del papà, la Polizia di Stato nel cortometraggio “Medley”
In occasione della Festa del Papà, la Polizia di Stato fa gli auguri a tutti i papà con una toccante raccontata nel cortometraggio “Medley” di Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosi. Presentato in anteprima alla XIX edizione del Cortinametraggio e prodotto da Piuma Film e Vargo, questo corto, interpretato dagli attori Mariano Rigillo e Valerio Morigi, narra l’incontro tra un giovane poliziotto e un anziano affetto da Alzheimer, intrecciando i loro ricordi personali in un racconto che celebra l’immaginazione, l’empatia e la capacità d’ascolto. Uno dei temi principali del cortometraggio è il legame tra padre e figlio, evidenziando l esperienze di un padre in cerca del figlio perduto e di un figlio cresciuto senza la figura paterna. I protagonisti hanno l’opportunità di riscrivere un momento cruciale della loro vita insieme, correggendo gli errori del passato e creando un nuovo ricordo che cambierà la loro percezione della realtà presente. In “Medley”, il personaggio di Dario modifica il ricordo doloroso vissuto da Mariano, offrendogli un’inaspettata assoluzione. Accettando di interpretare il ruolo del figlio per un istante, il poliziotto si confronta con la sofferenza simile a quella che ha vissuto lui stesso, accettandola e perdonandola.
Oggi festeggiamo tutti i nostri papà, cogliendo l’occasione per trascorrere del tempo insieme; sarà la giornata dei lavoretti che si fanno a scuola, a mano, sempre molto apprezzati, delle poesie, delle filastrocche, dei baci dati con la bocca sporca di zucchero della zeppola.
Auguri a tutti i papà: a quelli che oggi sono lontani dai propri figli, a quelli che hanno lottato per sentirsi chiamare così, compiendo viaggi anche fuori Paese per poter vedere riconosciuto un diritto ancora negato, auguri ai papà che scelgono di esserlo, ogni giorno, auguri ai nonni, due volte papà, auguri ai papà che purtroppo ci hanno già lasciato e, tutti i Giuseppe e Giuseppina e, in particolare al nostro caro Giuseppe Sanzotta.
La foto allegata in copertina è la cartolina realizzata da Poste italiane per celebrare la Festa del papà 2024
