Elezioni regionali, aspettando il 10 marzo Il Capoluogo vi presenta il confronto tra i due candidati alla presidenza della Giunta regionale, Marco Marsilio e Luciano D’Amico.
Speciale elezioni regionali, Marco Marsilio vs Luciano D’Amico. IlCapoluogo.it, in collaborazione con InfoMediaNews, presenta il confronto tra i due candidati alla presidenza della Giunta regionale. Conduce il direttore del Capoluogo David Filieri.
Per i due ospiti le stesse domande e due minuti di tempo per ogni risposta.
Le presentazioni
Marco Marsilio è il governatore uscente, ricandidato con la coalizione di centrodestra.
“Sono abruzzese di sangue e romano per necessità. La mia famiglia era abbastanza umile da dover cercare lavoro fuori. Mio padre vinse un concorso a Roma e ci è rimasto per 40 anni. Quindi io sono cresciuto a Roma e il mio percorso politico inizia fin dal Liceo. Sono stato in entrambi in rami del Parlamento e nel mentre sono tornato a lavorare. Sono un Project Manager e lavoro per un’impresa privata”.
Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo, ha riunito le forze alternative al centrodestra nel “Patto per l’Abruzzo”.
“Ho 64anni e sono abruzzese per nascita e per scelta. I miei genitori, di origini contadine, mi hanno consentito di poter studiare e realizzare il mio percorso di carriera. Ho ricevuto moltissimo dalla mia terra e, per questo, ho ritenuto opportuno impegnarmi ora per far sì che tanti altri abruzzesi possano avere le stesse opportunità che ho trovato io in Abruzzo”.
Transizione ecologica, quale sarà l’impatto su industria e agricoltura?
Marco Marsilio: “Oggi i dati ci dicono che è necessario creare un mondo più pulito, una priorità condivisa da tutti. Il problema, tuttavia, è che ci sono regole decise a Bruxelles e, nello specifico, nel Parlamento Europeo i partiti di ispirazione progressista e ambientalista stanno adottando una linea radicale, come ad esempio nel settore dell’Agricoltura, classificando le stalle come fabbriche che producono CO2 e costringendo gli allevatori a pagare una tassa per tali emissioni, o ricorrendo a norme stringenti per la coltivazione dei terreni che causano condizioni svantaggiose sui mercati. Si arriva, così, al paradosso in cui chi inquina davvero produrrà anche ciò che mangiamo. Bisogna invertire questa tendenza“.
Luciano D’Amico: “Per l’industria è un’occasione di grande crescita. Transizione ecologica significa innovare nel modo di produrre e innovare i prodotti stessi, avendo la possibilità di fare nuovi investimenti e aumentando in questo modo l’occupazione. Un’occasione che l’Abruzzo deve cogliere, soprattutto nel settore agricolo: bisogna accompagnare gli agricoltori nella sfida all’adattamento al cambiamento climatico, ciò vuol dire ridefinire i cicli di produzione. E il singolo produttore non può essere lasciato solo di fronte a un cambiamento epocale come quello attuale”.
Lavoro e formazione: come armonizzare le categorie dei lavoratori introvabili e quelli inflazionati?
Marco Marsilio: “Per prima cosa avvicinando la domanda e l’offerta. Noi chiediamo costantemente alle imprese di chi e cosa hanno bisogno e le stimoliamo a lavorare insieme a noi, per creare la formazione necessaria. Stanno partendo o sono già partiti centinaia di corsi di formazione. Inoltre, abbiamo aumentato il numero degli Istituti tecnici superiori: introducendo anche discipline importanti. Questi Istituti stanno sfornando personale che nel 98% dei casi viene assunto subito dopo il conseguimento del diploma. Creiamo poi momenti di orientamento, che prima mancavano”.
Luciano D’Amico: “Con un ruolo decisamente più incisivo da attribuire alla Regione, soprattutto nel coordinamento dell’offerta formativa per quanto riguarda la formazione terziaria. Le quattro università presenti sul territorio regionale potrebbero rendere ancor più adeguata la propria offerta formativa rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Sarebbe importante anche potenziare l’istruzione tecnica superiore, i cosiddetti ITS, che svolgono un ruolo straordinario nell’offrire competenze necessarie per i nuovi saperi e i nuovi lavori. La Regione deve avere un ruolo centrale e attivo nel sostenere queste realtà, soprattutto per rispondere alle esigenze del mercato sempre più caratterizzato dai nuovi lavori”.
Come diminuire il gap tra donna e uomo nell’accesso al mondo del lavoro?
Marco Marsilio: “Uno dei risultati di cui vado orgoglioso, rispetto all’aumento dell’occupazione registrato in Abruzzo negli ultimi anni, è che il contributo maggiore in questa crescita arriva da donne e giovani. Una delle nostre principali aziende, TUA, può certificare che ci sia parità salariale e un equilibrato numero di donne presenti nella sua pianta organica. Un esempio concreto di ciò che facciamo. Per il resto la società deve organizzare i propri tempi e i propri servizi per fare in modo che le donne non debbano mai essere costrette a non lavorare per occuparsi di altro”.
Luciano D’Amico: “Offrendo servizi che renderebbero sostanzialmente paritaria la posizione di uomo e donna. Immagino le tutele per la maternità, o il servizio dell’asilo nido. Credo sia necessaria una politica attiva per riaffermare la parità di genere, intervenendo anche sulle differenze salariali che troppo spesso disincentivano addirittura l’impegno nell’attività lavorativa. Sono convinto che tutto ciò debba essere accompagnato da una rivoluzione culturale: la Regione Abruzzo non può permettersi di non valorizzare tutte le sue risorse, rappresentate dalle giovani e dai giovani abruzzesi”. L’intervista completa