Cronaca

Rigopiano, continua il processo d’appello: in aula la difesa dell’ex prefetto

Processo d'appello per la valanga di Rigopiano: in aula gli avvocati Caiazza e Della Rocca che difendono l'ex prefetto assolto in primo grado.

Continua il processo d’appello per la tragedia di Rigopiano. In aula la difesa dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo.

Pochi giorni dopo il settimo anniversario della valanga che spazzò via l‘hotel Rigopiano di Farindola uccidendo 29 persone, si è tornati in aula, presso la Corte d’Appello dell’Aquila per la settima udienza imperniata sulla difesa dell’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, e della sua dirigente Ida De Cesaris. È stata affrontata anche la questione della mancata realizzazione della Carta pericolo valanghe – in relazione alla posizione del dirigente regionale Emilio Primavera) – la cui delibera è stata varata solo nel 2021. I legali dei due imputati – che erano stati assolti in primo grado – in questa udienza hanno trattato sia le contestazioni relative al disastro dell’hotel di Rigopiano, sia quelle che riguardano il reato di depistaggio.

Provolo è difeso dall’avvocato Giandomenico Caiazza insieme al collega Sergio Della Rocca. Entrambi hanno ribadito l’impianto difensivo; dagli atti – come riporta Il Centro – secondo l’avvocato Caiazza risulta che il prefetto non ebbe mai notizia della indisponibilità di una turbina che venne individuata come la causa per la quale non si è riusciti a liberare tempestivamente la strada. Per quanto riguarda invece la vicenda depistaggio, Caiazza è stato categorico: “È addirittura incomprensibile nel ragionamento che viene fatto. È basato su una serie di congetture, mentre il prefetto Provolo non è mai stato coinvolto nemmeno sulla conoscenza di quella telefonata se non perché da quella telefonata veniva affermata la presenza nella struttura di 45 persone mentre dopo la tragedia ne venivano contate 40: e quindi chiaramente la Prefettura entra in fibrillazione perché si chiede se per caso ci siano altre cinque persone irrintracciabili. Mi pare che anche in questo caso il discorso non sia superabile. Ci affidiamo al giudizio della Corte e speriamo che venga confermato un verdetto che restituisce, anche se molto tardivamente, a Provolo la sua dignità di servitore dello Stato”.

Lo ricordiamo, in primo grado, il 25 febbraio scorso, sono stati assolti l’ex prefetto e altri 24 imputati, per cui erano stati chiesti oltre 150 anni. Alla lettura della sentenza era esplosa la rabbia dei familiari delle 29 vittime, tanto che i giudici vennero scortati all’esterno. L’inchiesta sul disastro si era conclusa nel novembre 2018, e aveva riguardato in un primo tempo il corto circuito avvenuto tra i vari livelli istituzionali deputati a gestire l’emergenza maltempo, chiamando in causa Regione Abruzzo, Prefettura e Provincia di Pescara, Comune di Farindola; poi si era estesa anche alla mancata realizzazione della Carta prevenzione valanghe da parte della Regione e ai permessi per la ristrutturazione del resort, per un totale di 40 indagati. A fine dicembre 2018 ci fu  anche un’inchiesta bis sul depistaggio, a carico del personale della Prefettura di Pescara, compreso l’ex prefetto Francesco Provolo — per aver occultato il brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio alla Mobile di Pescara — con altri 7 indagati. A dicembre del 2019 i vertici regionali uscirono dal processo con 22 archiviazioni per ex presidenti della Regione ed ex assessori regionali alla Protezione Civile. La condanna più pesante, 12 anni, era stata chiesta per l’ex prefetto Francesco Provolo; tra le altre richieste di condanna c’erano gli 11 anni e 4 mesi chiesti per il sindaco, in carica, di Farindola (Pescara), Ilario Lacchetta, i 7 anni e otto mesi per il gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, i 6 anni per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco. Sul fronte del depistaggio in Prefettura, 2 anni e 8 mesi per Daniela Acquaviva e Giulia Pontrandolfo; 2 anni per Giancarlo Verzella.

 

Processo Rigopiano, ripreso il processo d’Appello: in udienza la difesa dei tre funzionari della Regione Abruzzo

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