Cronaca

Rigopiano, l’appello per 11 udienze: sentenza a febbraio

Rigopiano: comincia il processo d'Appello a L'Aquila. L'obiettivo è ribaltare la sentenza di primo grado che portò a 25 assoluzioni.

Si apre domani, mercoledì 6 dicembre all’Aquila, il processo d’appello per il disastro di Rigopiano a seguito del quale morirono 29 persone a causa di una valanga che spazzò via, il 18 gennaio del 2017, l’hotel di Farindola.

L’obiettivo della procura di Pescara è quello di ribaltare la sentenza di primo grado firmata dal gup Gianluca Sarandrea che assolse 25 dei 30 imputati per il disastro di Rigopiano e tre condanne: quelle di Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (della Provincia, che hanno avuto 3 anni e 4 mesi ciascuno) e quella del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, condannato a 2 anni e 8 mesi, mentre le altre due condanne riguardano abusi edilizi della struttura, riconosciute in capo al gestore Bruno Di Tommaso e al tecnico Giuseppe Gatto. La procura aveva chiesto invece 26 condanne per un totale di 151 anni di reclusione. Una sentenza – quella di primo grado – molto contestata e che ha, in sostanza, escluso responsabilità umane per il disastro, riconoscendo solamente responsabilità in capo al sindaco Lacchetta e ai due provinciali, per “non aver impedito con le proprie condotte omissive, l’isolamento dell’hotel Rigopiano durante l’emergenza neve dei giorni 17 e 18 gennaio 2017, isolamento che aveva impedito di abbandonare la struttura alle persone presenti”.

RIGOPIANO

I giudici della Corte d’Appello aquilana sono chiamati adesso ad esaminare quello che è il processo forse più importante degli ultimi anni, che ha coinvolto rappresentanti di Regione Abruzzo, Provincia, Comune di Farindola, Prefettura e persino la gestione dell’hotel. Ad aprire l’udienza di domani sarà il presidente della Corte, Aldo Manfredi, che sintetizzerà la relazione sui fatti di cui si andrà a discutere. Poi la parola passerà alla pubblica accusa e in particolare ai pm Anna Benigni e Andrea Papalia che, per l’occasione, sono stati applicati all’Aquila per discutere questo procedimento molto complesso che i magistrati hanno compendiato in 300 pagine di ricorso che domani illustreranno alla Corte.

“Nessuna delle persone presenti nell’hotel – scrivono i pm – poteva immaginare quanto fosse rischioso entrare in quella struttura con la perturbazione a carattere nevoso in atto perché, esattamente come ogni consociato nelle sue attività quotidiane si affida alla condotta prudente e responsabile degli altri, allo stesso modo nessuna delle vittime poteva immaginare che quell’hotel non avrebbe dovuto essere costruito in quel luogo così esposto al rischio valanghe, che vi erano state delle gravi violazioni e che altre, nei giorni successivi, se ne sarebbero verificate”.

L’accusa contesta in pieno la sentenza di primo grado in particolare sul delitto di disastro, “fondato esclusivamente sul giudizio dei periti nominati d’ufficio che hanno affermato che la valanga non fosse prevedibile e, pertanto, non addebitabile alle condotte omissive degli imputati ai quali era contestata tale specifica ipotesi delittuosa”. Come ricorda Il Centro, dopo la costituzione delle parti e la relazione della Corte sui fatti a processo, tutta l’udienza verrà dedicata alla requisitoria della procura generale, mentre nel corso dell’udienza del 13 dicembre, ci saranno le conclusioni delle parti civili che non hanno presentato appello e la prima parte della discussione degli imputati appellanti: Bruno Di Tommaso, Mauro Di Blasio, Giuseppe Gatto, con l’inserimento di Antonio Di Marco che chiede solo che l’assoluzione di primo grado con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, venga sostituita con “il fatto non sussiste”.

Rigopiano, il testo della sentenza: le condanne e le assoluzioni

Rigopiano: Il Giardino della Memoria si farà. Pronto l’ultimo permesso per avviare i lavori a Farindola, vicino al resort crollato

Il Giardino della Memoria in ricordo delle 29 vittime di Rigopiano si farà e nascerà a poca distanza dal luogo della tragedia e sarà adornato da una statua della Madonna, 29 cubi e due steli con incisi i nomi delle 29 vittime e 100 metri quadrati di pavimentazione. In questi giorni è arrivato l’ultimo parere, quello dell’ente parco, necessario per poter procedere all’avvio dei lavori. Ora c’è anche il Vinca, la valutazione d’incidenza ambientale, a sancire l’ok definitivo. I parenti delle vittime di Rigopiano sperano che i lavori possano realizzarsi nel più breve tempo possibile, già per la commemorazione del settimo anno, in programma il 18 gennaio 2024. 

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