San Tommaso da Villanova per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 10 ottobre.
Il 10 ottobre ricorre la memoria di San Tommaso da Villanova. San Tommaso Garcia Martinez, nacque a Fuenllana attorno all’anno 1488, figlio primogenito di Tomás García e di Licia Martínez de Castellanos, nobili di Villanueva de los Infantes, città dove trascorse l’infanzia e da cui prese poi il nome. Dopo aver intrapreso gli studi in questa città, fu inviato ad Alcalá de Henares nel collegio fondato da San Ildefonso, dove, nel 1509, ottenne il titolo di maestro di logica, fisica e metafisica. Nel 1516 si recò a Salamanca per entrare nell’Ordine agostiniano, divenendo in breve prima Priore, poi Visitatore della provincia di Castiglia e Padre Provinciale. Molto stimato da Carlo V, che vede in lui una delle persone chiave per la riforma dei suoi regni, San Tommaso fu nominato suo predicatore e consigliere e, rimasta vacante la sede di Valencia nel 1544, lo volle come Arcivescovo di quella città. Per più di un secolo senza la presenza di un vescovo residente, la comunità ecclesiastica valenciana versava in una condizione morale deplorevole, con chierici irregolari e il popolo abbandonato. Per prima cosa Tommaso diresse i suoi sforzi alla ricristianizzazione della diocesi, agitata anche dalla presenza musulmana; poi fondò il collegio-seminario della Presentazione, affinché si formasse un clero in grado di dare con l’esempio un’autentica testimonianza di fede. Tra le sue opere pastorali, si ricorda in particolare l’assistenza ai poveri e l’evangelizzazione dei moreschi. Sentendo vicina la morte, ordinò all’elemosiniere di donare ai bisognosi tutto il denaro che aveva, per morire indigente come loro. Morì l’8 settembre 1555 e fu sepolto per suo volere nella chiesa degli agostiniani di Valencia. Dichiarato beato da Paolo V nel 1618, Alessandro VII lo canonizzò nel 1658, dedicandogli la parrocchia di Castelgandolfo.
Dal punto di vista iconografico, San Tommaso da Villanova è generalmente raffigurato in abiti vescovili, nell’atto di elargire l’elemosina ai poveri, agli orfani e agli ammalati. La sua fama di santità e di miracoli fu talmente diffusa presso il popolo spagnolo che grandi pittori – come Bartolomé Murillo, Juan de Joanes, Zurbarán, Ribalta – lo celebrarono con tele di altissimo valore artistico e religioso.
