Abruzzesi nel mondo

Alfidi, scienziato e radiologo americano con origini marsicane

La rubrica di Sergio Venditti ci parla di Ralfh Alfidi, marsicano con una grande reputazione nella comunità medico-scientifica.

Alfidi, scienziato e radiologo americano con origini marsicane. Ve lo racconta Sergio Venditti nella rubrica Storie di abruzzesi nel mondo.

Raffaele Alfidi, nacque in Abruzzo, a Luco dei Marsi (AQ), nella Piana del Fucino il 20 aprile 1932, da una nota famiglia locale, che aveva espresso anche un sindaco, (da cui come pronipote riprese il nome Raffaele). fondatore tra l’altro della stessa Società Operaia di Mutuo Soccorso, agli albori del ‘900. La sua famiglia, dopo la sua nascita decise di emigrare in America, come tanti connazionali, in cerca di un futuro migliore, come già fatto prima dal luchese Vincenzo Massari, in Colorado, dove venne eletto anche Senatore dello Stato. Quindi la sua famiglia (con il padre Luca e la madre Angelina), approdò nella grande Chicago, degli anni ’30, dove si erano insediate anche altre famiglie luchesi, come i Palma, imparentati tra loro. I nostri emigranti all’estero, spesso si ricongiungevano con consanguinei, già presenti, che li aiutavano ad insediarsi ed a trovare lavoro, in un ambiente spesso inospitale, se non ostile verso gli stranieri. In questo contesto anche il giovane Ralph ha dovuto formarsi, con una nuova lingua, lottando per uscire dall’emarginazione, facendo maturare le sue attitudini, che dopo studi brillanti nel “Ripon College” del Wisconsin, lo faranno laureare alla “Marquette University School Of Medicine”, di Milwaukee. Poi per la sua specializzazione in Radiologia, si spostò nello Stato della Virginia, all’Università di Charlottesville. Questa solida formazione di base e poi specialistica, consentì’ al Dott. Alfidi, di costruirsi una grande reputazione nella comunità medico-scientifica, prima nazionale e poi internazionale. Essa venne arricchita anche dal servizio militare, come capitano medico, nell’esercito americano, di stanza in Francia, nell’ospedale de La Rochelle, una città costiera nel sud- ovest del Paese. Dopo il congedo, il Dott. Alfidi intensificò il suo lavoro, ritornando a Cleveland, (una grande città sul lago Erie), dove venne inquadrato nella sua “Cleveland Clinic”, nel Dipartimento di Radiologia, divenendo dopo il suo Direttore. Nel modello Usa la carriera, avanza non solo per anzianità, ma in primis per riconosciute competenze, certificate anche dai lavori scientifici, che in altri Paesi come il nostro, spesso diventano accessorie, di fronte alle invadenze politico- clientelari. Questa grande esperienza, con le sue dirette applicazioni scientifiche, gli consentì di salire in Cattedra, come Docente presso la locale “Case Western Riserve University”. In particolare, questa positiva sinergia tra mondo accademico ed ospedaliero, permise al Prof. R. Alfidi di sperimentare ed affinare nuove tecniche radiologiche, allora pioneristiche, come l’angiografia, sviluppandola e perfezionandone la tecnica. Un impegno continuo, come di tanti scienziati, che lo portò a divenire tra i massimi esperti mondiali in questo campo, scoprendo una patologia dell’asse celiaco a cui verrà dato proprio il suo nome: SINDROME DI ALFIDI. In tutti i manuali medici essa è anche nota come “Renal-Splanchnic Steal Syndrome”, che consiste nella occlusione dell’asse celiaco, che provoca l’ipertensione (riportata già in alcuni report scientifici del 1967 e del 1973). Dopo questa scoperta il Prof. si applicò allo sviluppo della “Tomografia Assiale Computerizzata” (la famosa TAC), contribuendone in maniera determinante ai suoi studi ed evoluzioni tecnologiche, già con sperimentazioni nei primi anni ’70, incrementati dai contributi specialistici di altre discipline, come l’ingegneria (con l’inglese G.Hounsfield) e la fisica, (con il sudafricano A.Cormack). Una tecnica innovativa, che all’inizio era indirizzata solo all’encefalo umano, mentre Ralph Alfidi pensò di poterla estendere su tutto il corpo umano. Dopo queste prime sperimentazioni, in un campo così complesso e rischioso (La sua incidenza tra le malattie professionali è tra le più alte), già nel 1975 si arrivò alla prima scansione della Tac, applicata all’addome. Una scoperta straordinaria, che aprì nuove frontiere all’intera medicina, per arrivare poi alla successiva tecnica della risonanza magnetica, ora sempre più avanzata, meno invasiva e più precisa. Oggi, con l’avvento del Covid-19, la Tac viene definita uno strumento importante per combatterlo, complementare al tampone faringeo, per individuarlo nella sua fase iniziale, combattendo subito i “segni polmonari” della malattia. La stessa “Tac Spirale“, viene considerata essenziale per salvare la vita ai pazienti affetti da tumore al polmone, specie tra i fumatori e gli ex. La scienza oggi ha strumenti essenziali per combattere le malattie e questo si deve al continuo progresso della ricerca, con tanti scienziati come R.Alfidi, a  cui va tributato un perenne riconoscimento, per il loro contributo ed abnegazione, spesso diventata una scelta di vita. Il Prof. Alfidi, riuscì tra l’altro a costruirsi una grande famiglia, nel 1956 e poi nel 1992, lasciando ben sei figli, fino a quando nel 2012, ad 80 anni, scomparve, nella città di Santa Fe, nello Stato del New Messico. Dopo la sua morte sono arrivati molti attestati in sua memoria, ma qui vogliamo ricordare quello del suo paese natale, Luco dei Marsi, che nel 2013, davanti alla vedova ed alla figlia, gli ha dedicato la Piazza, antistante il suo Municipio. Questa da parte dell’allora amministrazione comunale; con le testimonianze dell’autorità civiche ed associazioni locali (anche con il V.P. CRAM, F.Santellocco Gargano) e la toccante testimonianza di un suo allievo, il Prof. Giovanni Simonetti, (dell’Università di Roma Tor Vergata), che ne ha ricordato la valenza scientifica, ma anche i tratti umani, che caratterizzano sempre i cittadini più illustri, patrimonio di tutta l’Umanità.

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