Storia

2 giugno, ricordando la vittoria su Braccio da Montone

Mentre il Covid19 allenta la propria presa sul mondo, nel pomeriggio del 2 giugno all'Aquila si ricorda la liberazione da un altro tipo di morsa mortale: quella di un assedio.

Mentre il Covid19 allenta la propria presa sul mondo, nel pomeriggio del 2 giugno, all’Aquila, si ricorda la liberazione da un altro tipo di morsa mortale: quella di un assedio.

Convocati da Andrea Tozzi, presidente della Compagnia Rosso d’Aquila Aps/Ets, i rappresentanti delle istituzioni, insieme a tanti appassionati di storia, si sono ritrovati per celebrare il 597mo anniversario della battaglia di Bazzano.

2 giugno commemorazione vittoria su braccio da montone

Già anniversario della fondazione della Repubblica, la data del 2 giugno assume infatti per gli aquilani un significato ulteriore e più profondo dal momento che in questa data, nel 1424, fu rotto l’assedio che da un anno le milizie di Braccio da Montone conducevano contro la città dell’Aquila.

2 giugno 1424, L’Aquila ricorda le Bone Novelle e la vittoria su Braccio da Montone

Negli ultimi undici anni l’associazione culturale di rievocazione storica Compagnia Rosso d’Aquila Aps/Ets ha onorato l’anniversario di questo fatto d’arme con imponenti manifestazioni rievocative, tuttavia la pandemia di Covid 19 ha costretto l’associazione a sospendere le rievocazioni per il secondo anno consecutivo. Consapevoli dell’importanza capitale che la data del 2 giugno ha rivestito nella storia cittadina, l’associazione ha comunque organizzato una serie di eventi per onorare l’anniversario.

2 giugno commemorazione vittoria su braccio da montone

Nel primo pomeriggio si è tenuta una commemorazione presso la targa apposta in Via delle Bone Novelle, danneggiata dal sisma del 2009 e restaurata grazie all’impegno dell’associazione di azione civica Jemo Nnanzi, ed un convegno presso la sala ipogea del Consiglio Regionale. Il convegno ha visto intervenire Andrea Tozzi ed Ambra di Giamberardino presidente e portavoce della Compagnia Rosso d’Aquila Aps/Ets, lo storico Sandro Zecca in rappresentanza dell’associazione Jemo Nnanzi, lo storico militare Pietro Piccirilli e lo storico Alessandro Ciuffetelli dell’associazione Aps CulturAQuila.

2 giugno commemorazione vittoria su braccio da montone

A fare gli onori di casa il vicepresidente del consiglio regionale Roberto Santangelo, insieme al consigliere Luca Rocci, in veste di rappresentante del Consiglio Comunale nonché della Provincia dell’Aquila. Nella prima metà del 400, in un’Italia politicamente divisa e lacerata da guerre intestine, il condottiero di ventura di origine umbra intendeva ricavare nel centro della penisola un proprio feudo personale. Per realizzare questo ambizioso progetto l’uomo d’arme si impegnò in campagne militari contro le città dell’Italia centrale, che una ad una iniziarono a cadere sotto i colpi dei suoi soldati mercenari. Una sola città riuscì ad opporre un’efficace resistenza, L’Aquila. Trincerati dietro le mura cittadine, gli aquilani resistettero ad un anno di assedio ed infine, il 2 di giugno del 1424, infransero i sogni di braccio da Montone, che a Bazzano dovette soccombere alla forze congiunte degli stessi aquilani e del condottiero Jacopo Caldora, giunto in soccorso da Napoli.

2 giugno commemorazione vittoria su braccio da montone

Negli interventi è stato analizzato il contesto storico in cui si è svolto l’assedio e sono state indagate le complesse dinamiche che legavano le città italiane del XV secolo insieme agli equilibri di potere tra le potenti famiglie che ne gestivano la politica. Particolare attenzione è stato riservato all’aspetto militare, in particolare alle tecniche di assedio ed alle armi in uso nel primo 400.

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