TEDx L'Aquila, l'innovazione per vincere la crisi, Artem: Le necessità sono benzina per andare oltre

TEDx L’Aquila, due giorni che hanno riunito comunità ed esperti intorno al tema della crisi. Nell’elegante cornice di Palazzo Pica Alfieri dibattiti e confronti. Oggi al centro dell’appuntamento i giovani e l’imprenditoria: ospite l’attore della serie tv dei record Mare Fuori, Artem, Pin’o pazz.

Una full immersion che ha radunato gli appassionati, i curiosi e, soprattutto, i giovani. La terza edizione di TEDx L’Aquila si è svolta tra ieri, 13 aprile, con un evento che ha aperto i battenti della manifestazione nella prestigiosa cornice dello storico Palazzo Pica Alfieri, per parlare della Crisi e delle strategia per superarla; ed oggi, con l’evento collaterale incentrato sui giovani e l’imprenditoria, tenutosi dalle 10 alle 14.
A capo dell’organizzazione del TEDx aquilano c’è Riccardo Cicerone, appassionato di tecnologia e startup, cofondatore nel 2014 di “Strange Office”, primo coworking abruzzese, dove ha sviluppato la sua attività di produzione di software. Anche sul fronte TEDx Cicerone è considerato un pioniere: poiché l’edizione aquilana di TEDx è la seconda a essere stata avviata sul territorio regionale, preceduta solo da quella pescarese.
“Abbiamo cercato di lavorare sulla parola chiave ‘Crisi’ con 9 relatori provenienti da tutta Italia, esperti nei rispettivi settori. Tutti loro hanno raccontato la propria idea di crisi, parlando delle possibili vie d’uscita. Questo è stato l’evento di ieri, il TEDx vero e proprio. Oggi, invece, si è tenuto un confronto incentrato sui giovani e l’imprenditoria, come linea guida da seguire nei vari panel proposti. C’è stato spazio, quindi, per il tema delle innovazioni nel mondo del lavoro e per l’imprenditorialità giovanile, appunto, con l’esempio delle startup. Fare cultura su queste tematiche a L’Aquila, parlando di quella che si può considerare cultura dell’innovazione, è importante, soprattutto nell’ottica della sfida che vede la nostra città protagonista a livello nazionale nel 2026″, ha sottolineato Riccardo Cicerone alla nostra redazione.

Tra gli ospiti, oggi, l’attore Artem, Pino nella serie Mare Fuori. Ai nostri microfoni Artem ha raccontato un pezzo della sua storia.
Ci sono tanti modi per “uscire” dalle difficoltà. Qual è stata la strada seguita da Artem?
“Mi ha sempre spinto la curiosità di sapere dove potevo arrivare. La voglia di andare oltre e mettermi alla ricerca di qualcosa di migliore. Per me il carburante è stato il bisogno: la necessità di cambiare ambiente e di dare una svolta alla mia vita. A volte si tratta di piccole scelte e di dettagli quotidiani”.

Da piccolo cosa sognavi di fare? “Ho sognato di fare qualsiasi cosa – ricorda – sentivo dentro di me un istinto creativo. Un’energia molto forte che mi ha sempre accompagnato anche sul ring. Per questo credo di essere sempre stato alla ricerca e di aver sempre seguito quest’energia che mi spingeva ad andare avanti. Lo sport è stato il passaggio più importante della mia vita: mi ha insegnato ad essere uomo. Ho iniziato a pensare di diventare campione e questo mi ha spinto a cercare di vivere ogni giorno da campione, per poter realizzare quell’obiettivo. La mentalità è fondamentale. Pensate che, quando sono arrivato sul set, io non sapevo assolutamente nulla di quel mondo. Eppure la disciplina, il carattere, i principi dell’atleta ti aiutano ad entrare in determinate dinamiche e da qui parte un gioco di immaginazione e di creatività. Poi l’istinto aiuta. Infine, ma non per importanza, l’amore, che bisogna mettere in ogni cosa”.

Che consiglio vuoi dare ai giovani che, oggi, si sentono in difficoltà nel cercare il loro posto nel mondo?
“Credo che ognuno debba trovare il proprio spazio, anche quando le possibilità sono poche e magari in casa non si ha una camera propria, in cui avere il suo angolo e dedicarsi a ciò che vuole. Io ho studiato per il primo provino di Mare Fuori in macchina, perché non avevo uno spazio. Tutto questo, però, ha fatto sì che io avessi la fame giusta. Bisogna avere fame per riuscire a cambiare le cose. Servono anche solitudine e tribolazione e serve sapere affrontarle con energia”.