Cronaca

Omicidio di via Fortebraccio, i due aggressori traditi dalle telecamere e scovati in un casolare abbandonato

L'AQUILA - I due aggressori di Teodoro Ullasci, l'uomo che ha perso la vita in via Fortebraccio, traditi dalle telecamere. La polizia li ha rintracciati in poche ore in un casolare abbandonato a Cese di Preturo. Si tratta di un 37enne romeno e un 24enne cubano.

L’AQUILA – I due aggressori di Teodoro Ullasci, l’uomo che ha perso la vita in via Fortebraccio, traditi dalle telecamere. La polizia li ha rintracciati in poche ore in un casolare abbandonato a Cese di Preturo. Si tratta di un 37enne romeno e un 24enne cubano.

Quando hanno visto i loro volti impressi nelle telecamere ad alta definizione di via Fortebraccio gli investigatori non hanno avuto dubbi: i due aggressori di Teodoro Ullasci erano infatti già noti alle forze dell’ordine. Così sono scattate le ricerche che hanno dato risultati in poco tempo, nonostante i due avessero provato a far perdere le proprie tracce, nascondendosi in un casolare abbandonato di Cese di Preturo. Tentativo fallito, grazie all’approfondita conoscenza del territorio degli operatori della Questura dell’Aquila, dalla Squadra Mobile alle Volanti. Da ieri mattina sono così in carcere Alexandru Dumitru Balan, romeno di 37 anni, e Carlos Omar Morales, cubano di 24 anni. Per la polizia non ci sono dubbi: sono loro che nel pomeriggio di venerdì scorso hanno aggredito Ullasci in via Fortebraccio.

La ricostruzione.

Un uomo che cammina lungo via Fortebraccio, due giovani che lo seguono a poca distanza. Sono le immagini registrate dalle telecamere della zona che hanno ripreso gli ultimi istanti di vita di Teodoro Ullasci, il 60enne ritrovato per strada, ormai esanime. Le stesse telecamere hanno ripreso anche l’aggressione: un breve scambio di parole, poi uno dei giovani afferra un sampietrino, ma non lo usa. Arriva invece un calcio a un fianco e poi un forte pugno in faccia. È in quel momento che la vittima si accascia al suolo. Non riprenderà più conoscenza. Non contenti, i due giovani – uno da un lato, uno dall’altro – gli hanno sfilato telefonino e portafogli, prima di fuggire e andarsi a rintanare presso un casolare abbandonato nella zona di Preturo.
Nonostante le evidenti difficoltà investigative, dovute al rintraccio di giovani stranieri e senza fissa dimora, la Polizia è comunque riuscita a individuare gli autori in tempi record, grazie al proficuo lavoro di collaborazione tra gli uffici della Questura e un’approfondita conoscenza del territorio. Solo mezz’ora, infatti, per dare un nome ai due giovani e qualche ora per rintracciarli nel casolare dove sono stati arrestati questa mattina. Un lavoro tempestivo ed efficace che ha ricevuto l’apprezzamento del Questore, il dottor Enrico De Simone, per l’attività svolta di concerto tra la Squadra Mobile diretta dal V.Q. Roberta Cicchetti che ha dato subito un nome ai due presunti autori, consentendogli insieme alle Volanti dell’U.P.G.S.P. di L’Aquila dirette da Commissario Giovanni Salvatori di rintracciarli.

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