Intrecci

L’Aquila e Rieti, la storia infinita: ora la pagina Capitale della Cultura

Rieti accanto a L'Aquila Capitale della Cultura 2026. Due città sorelle legate dalla storia: verso i grandi eventi che accenderanno il 2026

Sono le radici della storia a legare L’Aquila e Rieti, due città vicine, spesso unite dagli eventi. Oggi sorelle per scelta, verso la grande avventura di L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026.

Ad affiancare il cammino de L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 c’è stata, fin dall’inizio, la Città di Rieti, con il sindaco Daniele Sinibaldi che era presente anche Roma, nella sala Spadolini del Ministero, nel momento della proclamazione in cui il capoluogo abruzzese è stato incoronato Capitale della Cultura per il prossimo 2026. Il percorso da compiere sarà lungo e impegnativo, ma Rieti lo sosterrà passo dopo passo, come ha confermato l’assessore alla Cultura del comune reatino, Letizia Rosati, seduta al tavolo dei relatori nel corso della conferenza stampa post proclamazione: un momento in cui si è voluto condividere il riconoscimento con la comunità tutta e ricevere l’abbraccio della città.
“Il trionfo dell’Aquila ci ha fatto sentire ancor più squadra, una famiglia unita e un unico territorio, nonostante oggi L’Aquila e Rieti appartengano a province e regioni diverse. La storia ci racconta di radici comuni lontane, profonde e variegate. Con queste parole Letizia Rosati ha sottolineato i punti di contatto tra le due realtà.

Dalla geografia ai movimenti dei popoli che hanno abitato i territori: nel suo intervento l’assessore Rosati ha ripercorso pagine di storia antica e recente, fino ad arrivare alla corsa “Capitale della Cultura”. Un progetto che contribuirà – e sta già contribuendo – a rinsaldare il legame tra i territori e lo scambio reciproco tra le comunità. “L’Aquila e Rieti ospitano le due vette più alte dell’Appennino, il Gran Sasso e il Terminillo. Ma se guardiamo alle origini, pensiamo naturalmente al popolo dei Sabini, che dal Gran Sasso si spostò verso l’area del Tevere, passando proprio nel territorio che oggi rappresenta la provincia di Rieti. In questo caso parliamo dei secoli più lontani, ma – come ben evidenziato nel dossier di candidatura – gli eventi storici registrati hanno creato nuovi intrecci nel corso del lungo periodo medioevale. Ad unirci, ad esempio, ci sono la vicenda benedettina e francescana. In provincia di Rieti noi ospitiamo l’Abbazia di Farfa, luogo centrale nella cultura del Medioevo europeo. Un edificio che diventò punto di riferimento importantissimo anche per l’Aquilano, dove spesso si fermavano i pastori in viaggio lungo i Tratturi. E Bominaco, la vostra ‘Cappella Sistina’, era proprio lungo i possedimenti dell’Abbazia di Farfa. Ciò fa capire quanto anche le vie del sacro ci uniscano storicamente e spiritualmente. Ancora, come non citare il grande tema francescano, centrale per entrambe le realtà? A L’Aquila è sepolto San Bernardino da Siena, il quale arrivò in città dopo essere stato a Rieti, dove il seme francescano è fortissimo. San Francesco visse, infatti, nella nostra valle lungamente perché doveva prendere contatti con la Curia. E Rieti, nel ‘200, fu sede papale. San Bernardino, da francescano, lasciò qui all’Aquila un segno profondo. Ma i legami non finiscono qui: non è un caso se Cola dell’Amatrice lavorò sia all’Abbazia di Farfa sia nella Basilica di San Bernardino. Arriviamo così all’architettura artistico – religiosa, anch’essa dimensione che unisce le due città”. 

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Il passato unisce tanto quanto il presente: all’orizzonte l’ambizioso progetto che si concretizzerà nel 2026, quando si accenderanno i riflettori su L’Aquila Capitale italiana della Cultura. Intanto, il presente vede L’Aquila rinata dopo quasi 15 anni dal sisma, quest’ultimo l’elemento più buio che unisce i due territori. Oggi, tornando a L’Aquila – evidenzia Rosati – ho rivisto il vostro Settecento splendere nei palazzi restaurati“.
Palazzi che rappresentano uno dei simboli della rinascita di una Città più volte ferita dalla natura, ad incominciare dal disastroso terremoto del 1703, un momento di cesura “che cambiò il volto dell’Aquila e di tanti borghi ora parte della provincia di Rieti. Allora, alla luce di tutto questo, perché non portare avanti insieme questo grande progetto? Noi siamo entusiasti di sostenere L’Aquila: l’esperienza fin qui fatta è stata particolarmente formativa per tutti noi e ringrazio il sindaco Pierluigi Biondi per questa grande opportunità. Abbiamo portato avanti insieme un lavoro splendido, fondato sull’unione degli intenti. La domanda di partenza era la seguente: ‘può l’Italia del futuro, vivere senza i piccoli borghi che costellano l’Appennino? Abbiamo risposto proponendo un nuovo paradigma, raccontando questa Italia, quindi raccontandoci con energia ed entusiasmo: perché siamo convinti che Rieti e L’Aquila siano, allo stesso modo, un pezzo fondamentale di quella splendida identità italiana di cui tutti ci vantiamo di essere figli“. 

Rieti, una Commissione di lavoro speciale

“Il 2026 e il 2027 saranno anni decisivi per la visibilità e lo sviluppo della Città di Rieti. Oltre alla conferma degli Europei Under 18 di atletica leggera, che saranno ospitati al Guidobaldi nel 2026, c’è stata l’assegnazione dei Campionati mondiali di Volo a Vela all’aeroporto Ciuffelli nel 2027 e, proprio giovedì 14 marzo, quella di Capitale italiana della cultura 2026 a L’Aquila, che coinvolgerà anche Rieti. La nostra Città, infatti, ha collaborato alla stesura del dossier di candidatura e ospiterà una serie di attività ed eventi del programma. È chiara ed evidente a tutti, dunque, l’importanza del biennio 2026-2027 per Rieti che, dallo sport, dal turismo e dalla cultura potrà disegnare una nuova traiettoria di sviluppo e promozione. Chiaramente ciò sarà possibile se le Istituzioni si faranno trovare pronte, ma servirà anche la vitalità e la voglia di rendersi protagonisti del tessuto associazionistico e privato del territorio. In virtù di questo ragionamento, e di quanto Rieti potrà diventare centrale se saprà utilizzare al meglio queste occasioni storiche, ho proposto al Consiglio comunale la costituzione di una Commissione di lavoro per il 26/27. Nei prossimi giorni invierò una richiesta formale di incontro ai capigruppo di maggioranza e di minoranza, con l’auspicio che tutti possano condividere questo percorso, al di là dell’appartenenza politica o dei punti di vista personali. Se sapremo lavorare bene e insieme, il 26/27 potrà rappresentare un periodo decisivo per il futuro di Rieti”, la comunicazione del primo cittadino Daniele Sinibaldi.

Il commento di Alberta Paris, presidente della Commissione Cultura del Comune di Rieti: “L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026 con Rieti è una straordinaria occasione per la nostra città, che merita la collaborazione e la partecipazione di tutti. Come Presidente della Commissione Cultura farò tutto quanto mi è possibile in questo senso, convinta che – all’insegna dell’amore per la cultura e per la nostra città – sarà possibile, tutti insieme, celebrare la rinascita di territori che molto hanno dato all’arte e alla cultura italiana”.

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