L'aquila capitale della cultura

L’Aquila Capitale della Cultura, il sostegno delle associazioni: “Un atto dovuto all’essenza della città”

L'aquila Capitale della Cultura: non si ferma il sostegno delle associazioni e degli enti culturali che hanno collaborato al progetto. Le voci dei Solisti Aquilani, della Barattelli e tanti altri protagonisti

Continua il ‘viaggio’ del Capoluogo.it che sta raccogliendo in questi giorni le voci e i commenti delle tante associazioni culturali cittadini e di tanti esponenti abruzzesi del settore che, uniti, tifano e sperano che il 29 marzo per L’Aquila arrivi il meritato riconoscimento di Capitale della Cultura per il 2026.

Tra le associazioni cittadine che hanno partecipato all’audizione del 4 marzo a Roma per L’Aquila Capitale della Cultura c’era la Società Aquilana dei Concerti “Bonaventura Barattelli”, la più antica della città, fondata il 18 luglio 1946, per iniziativa di Nino Carloni che, nel 2026 – in concomitanza con l’eventuale riconoscimento – festeggerà i primi 80 anni di attività ininterrotta. “Per noi sarebbe una festa meravigliosa – commenta, al Capoluogo.it, il presidente Fabrizio Pezzopanee L’Aquila merita tutto questo. La nostra società, fin dai suoi albori ha lavorato da sempre per rendere il capoluogo d’Abruzzo uno dei più importanti centri musicali italiani utilizzando la musica come veicolo e strumento. Dopo gli sforzi incredibili degli ultimi 15 anni il riconoscimento di Capitale della Cultura andrebbe a posizionarci definitivamente, come meritiamo, nella grande e viva corrente della cultura italiana ed europea. Dal 2009 portiamo avanti un lavoro di squadra imponente per restaurare il tessuto sociale e culturale cittadino: è un confronto costante e quotidiano, non una gara a chi taglia prima il traguardo. Intanto, la nostra vittoria per adesso l’abbiamo ottenuta in sede di audizione. Le idee e la progettualità sono state molto positive; gli interventi dei nostri relatori, del sindaco Pierluigi Biondi e dei tecnici sono stati puntuali e mirati e la sensazione è che la commissione abbia reagito positivamente. La città è pronta: bisogna perfezionare qualcosa nello spirito del multiverso, ma in un anno e mezzo si possono fare tante cose”. 

L’Aquila Capitale della Cultura 2026, associazioni ed enti uniti: “La prima vittoria è il gioco di squadra”

L’Aquila Capitale della Cultura è un sogno condiviso e che vede le associazioni unite e compatte, pronte a ‘rimboccarsi le maniche’ qualora arrivasse il riconoscimento per organizzare il lavoro dei prossimi due anni. A Roma c’era una rappresentanza anche dei Solisti Aquilani, complesso abruzzese da Camera nato nel 1968, sempre su intuizione di Nino Carloni. Ottimista, fiducioso e certo “che la città ha le carte in regola per farcela”, il presidente, Fabrizio De Agostini Dragonetti de Torres. “L’Aquila Capitale della Cultura sarebbe il riconoscimento formale di una situazione di fatto già evidente: la cultura musicale aquilana si è affermata da tempo e viene presentata nei maggiori teatri italiani e internazionali. Fin dalla fondazione dei Solisti Aquilani sono stati tantissimi i concerti portati in tutti i continenti. Siamo votati da sempre a diffondere all’esterno la nostra cultura musicale e artistica. In ogni caso, a prescindere dalla vittoria definitiva, esserci è già un trionfo e siamo al lavoro affinché i progetti messi in campo per il 2026 vedano la luce a beneficio della comunità”.

l'aquila, l'aquila capitale della cultura

Vibrazioni positive dall’audizione sono state percepite anche da Federico Vittorini, direttore artistico dell’Aquila Film Festival e presidente dell’Idea di Cleves, associazione di promozione culturale e turistica.  “L’entusiasmo per la nostra candidatura è stato palpabile, il momento è propizio e favorevole. Speriamo che nei due anni che si separerebbero dal titolo ufficiale di Capitale della Cultura, si possa accelerare su ciò che è ancora indietro. Il riconoscimento fa sperare che alcuni rallentamenti – non dovuti a mancanza di volontà e disinteresse – possano trovare linfa vitale. Sarebbe bellissimo e meritato, ma soprattutto è un riconoscimento unitario e identitaria che porterebbe tanto entusiasmo alla città, alla comunità, alla regione intera. La vittoria di questa candidatura è stata la creazione del collegamento virtuoso tra enti culturali e cittadinanza. Il riconoscimento definitivo porterebbe con sé un’ondata positiva. Le associazioni culturali, soprattutto nel post sisma hanno lavorato moltissimo per ricreare e compattare lo spirito di comunità. Ciò che per tanti anni ci ha fatto sentire costantemente ‘terremotati’ è stato di non poter organizzare eventi e manifestazioni ‘al loro posto’. La speranza inoltre è che questa rete, oltre a smuovere la coda della ricostruzione, potrebbe portare in futuro a una candidatura come Capitale Europea della Cultura“. 

l'aquila capitale della cultura

Il tifo arriva anche da ‘fuori le mura’: da chi, seppur non aquilano, si sente tale da sempre e in questo eventuale riconoscimento vede “Un toccasana per tutta la regione”. Lui è Gennaro Spinelli, romanes, originario di Lanciano, musicista di caratura internazionale e scrittore. “L’Aquila merita di essere rivalutata e questo riconoscimento rappresenterebbe il riscatto sociale definitivo. Il cuore della città è uno scrigno prezioso, in un contesto regionale che a volte sembra troppo focalizzato sulla ‘grande Pescara’. La cultura abruzzese è vastissima e il capoluogo ha una storia antica, affascinante, millenaria e che non tutti conoscono. L’Aquila Capitale della Cultura sarebbe la giusta porta per Roma, sarebbe il simbolo tangibile di una rinascita iniziata il 6 aprile 2009. Questa città si è rialzata ed è nata una seconda volta, L’Aquila è davvero resiliente, come lo è la cultura italiana che resiste nonostante in tanti abbiano cercato di distruggerla”. 

https://capitalidellacultura.cultura.gov.it

 

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