San Tommaso d’Aquino per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 28 gennaio.
Il 28 gennaio si commemora San Tommaso d’Aquino. San Tommaso, detto anche Doctor Angelicus, nacque nel 1225 a Roccasecca nel feudo dei conti d’Aquino; Pio V, nel 1567, lo proclamò dottore della Chiesa e Leone XIII, il 4 agosto 1880, patrono delle scuole e università cattoliche. Per il suo metodo di lavoro e l’apertura mentale – che lo portò ad analizzare la filosofia classica con i relativi primi commentatori ebrei e musulmani – pur essendo uno dei principali pilastri teologici della Chiesa cattolica, è punto di riferimento anche per filosofi e teologi contemporanei atei o di credo non cattolico.
La sua agiografia narra che figlio di Landolfo, nobile di origine longobarda e Teodora, a soli cinque anni, fu inviato come oblato nella vicina Abbazia di Monte Cassino per ricevere l’educazione religiosa. A quattordici anni San Tommaso d’Aquino si trasferì a Napoli, dove oltre a dedicarsi allo studio delle arti, decise di entrare nell’Ordine domenicano, nonostante l’opposizione dei familiari. Durante il viaggio verso Parigi, dove avrebbe dovuto completare gli studi, fu catturato dai suoi e rinchiuso nel castello paterno di Monte San Giovanni Campano per circa un anno. Fu liberato per intercessione di papa Innocenzo IV. Trasferitosi a Colonia venne in contatto con la filosofia aristotelica mediata dall’interpretazione di Sant’Alberto Magno che tentava di conciliarla con il Cristianesimo; divenne sacerdote e combatté contro gli averroisti che ritenevano inconciliabile la fede con la speculazione razionale.
Fine conoscitore delle lettere e teologo acclarato, su incarico di Urbano IV San Tommaso compose l’ufficio e gli inni per la festa del Corpus Domini istituita l’8 settembre del 1264; i suoi inni vengono ancor oggi cantati durante l’esposizione del Santissimo Sacramento. Durante gli anni trascorsi in Italia compose numerose opere come la Summa contra gentiles, il De regimine principum, il De unitate intellectus contra Averroistas e buona parte del suo capolavoro, la Summa Theologiae che restò incompiuta per volere dell’autore stesso, turbato dalla magnificenza di quanto appreso durante una delle sue estasi.
Nel gennaio 1274 papa Gregorio X gli ordinò di presenziare al Concilio di Lione II, per tentare di appianare le divergenze tra la Chiesa latina e quella greca; Tommaso, seppure non in buone condizioni di salute, si mise in viaggio. Nei pressi di Maenza, in una sosta da sua nipote Francesca, la sua malattia si aggravò e chiese di essere portato presso l’Abbazia cistercense di Fossanova dove morì il 7 marzo 1274.
Nel 1369 le sue spoglie furono traslate a Tolosa, nel convento des Jacobins. Fu canonizzato il 18 luglio 1323 da papa Giovanni XXII, proclamato Dottore della Chiesa nel 1567 e patrono delle scuole e università cattoliche il 4 agosto 1880. La sua memoria liturgica, da secoli fissata al 7 marzo giorno del decesso, è stata spostata dopo il Concilio Vaticano II al 28 gennaio, data della traslazione del corpo in Francia, in ottemperanza alla raccomandazione di spostare le feste liturgiche dei santi dal periodo quaresimale e pasquale.
San Tommaso d’Aquino era profondamente convinto dell’universale capacità umana di ragionare e questo fece di lui un sostenitore del metodo dialogico. Tuttavia, per giungere alla pienezza della verità, identificata dal Santo con Dio, non è sufficiente la sola ragione che deve quindi appoggiarsi alla Rivelazione. Per lui, fede e ragione non possono mai essere in contrasto tra loro, provenendo entrambe da Dio.
Nell’iconografia dei Santi domenicani, la sua immagine è simbolo dell’ortodossia e della lotta contro l’eresia. San Tommaso d’Aquino è solitamente raffigurato come un uomo robusto, con l’abito dell’ordine di San Domenico. I suoi attributi sono un libro e una stella o un sole raggiato posto sulla fronte o sul cuore, che indica la Divina sapienza. Come per San Gregorio Magno è rappresentato con una colomba che gli suggerisce all’ orecchio le cose da scrivere, allusione all’ispirazione divina.
