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Il pane più buono d’Italia lo fa ad Avezzano lo chef Franco Franciosi

Franco Franciosi fa il pane più buono d’Italia, lo chef aquilano del ristorante Mammaròssa incoronato da "I 1000 ristoranti d’Italia".

Il pane più buono d’Italia si fa ad Avezzano e lo fa un aquilano, Franco Franciosi a Mammaròssa. “Nei ristoranti di tutta Italia non potreste trovare un pane migliore”: a sancirlo è la prestigiosa Guida “I 1000 ristoranti d’Italia” del L’Espresso, che ieri a Milano ha festeggiato il nuovo corso editoriale in occasione della presentazione dell’edizione 2024. A condividere il palco con lo chef Franco Franciosi, alcune delle figure più rappresentative della cucina italiana nel mondo, come Massimo Bottura, Niko Romito, Antonino Cannavacciuolo e tanti altri.

La premiazione si è tenuta alle ore 19 di martedì 21 novembre in un gremitissimo Teatro Nazionale a Milano. Il ristorante Mammaròssa – aperto ad Avezzano oltre dieci anni fa – è gestito dallo chef Franco Franciosi, titolare del locale insieme alla sorella Daniela. Originari di Fossa, il padre si trasferì ad Avezzano per lavorare a Telespazio.

Lo chef Franco Franciosi è molto legato alle sue origini e utilizza molti grani tipici dell’aquilano per le sue specialità enogastronomiche.

“Si tratta di un premio prestigioso – ha commentato Franco Franciosi che è anche un riconoscimento importante per Avezzano, la Marsica e l’Appennino abruzzese: sono questi i territori da cui traggo ispirazioni e materie prime. Come i grani, prodotti da contadini del luogo o direttamente da mia sorella Daniela”.

FRANCO FRANCIOSI

“Quest’anno ho iniziato la coltivazione sperimentale seminando il grano evolutivo Ceccarelli – aggiunge Daniela Franciosi – Grani che abbiamo poi macinato nel mulino a pietra e ancora azionato ad acqua di Tempera”.

Il pane non è solo farina, lievitazione o cottura – conclude lo chef Franco Franciosiè una filiera che parte da cosa seminare. Ad essere premiato è un modello che punta a valorizzare anche i territori di produzione e le persone che in essi vivono e lavorano”.