La scoperta

Stiffe, scoperta una nuova grotta

Le Grotte di Stiffe continuano a regalare sorprese: dopo i numeri da record di questa estate, scoperto un nuovo salone roccioso. Nella missione anche speleosub francesi.

Le Grotte di Stiffe sorprendono ancora: un’importante scoperta speleologica durante l’ultima esplorazione: dopo il quarto sifone è stata trovata un’altra grotta all’interno del sito di Stiffe.

La grotta è strutturata come un salone di crollo molto esteso, alto circa 50 metri; per adesso il gruppo di speleosub francesi impegnati nel progetto “Stiffe System Exploration” sono stati fermati da una frana di blocchi rocciosi che ostruisce il passaggio. Nel gruppo di ricerca e coordinamento c’è Mauro Panzanaro, speleologo, aquilano, che aveva già partecipato negli anni ’90 alle precedeneti esplorazioni.

grotte di Stiffe, nuovo salone

Il progetto Stiffe System Exploration è stato coordinato dal GRUPPO SPELEOLOGICO AQUILANO ETS, il GRUPPO GROTTE E FORRE F. DE MARCHI CAI DELL’AQUILA e il MUSEO DI SPELEOLOGIA “V. RIVERA”.Tutte le attività esplorative sono state finanziate dalle associazioni speleologiche aquilane che da diversi anni curano anche l‘acquisizione dei dati ambientali per la conservazione delle Grotte di Stiffe.

Si tratta di un ulteriore e importante passo avanti nel progetto che vede impegnata l’Atc, ente che gestisce il sito, in un momento storico che vede le Grotte di Stiffe come grandissimo attrattore per il turismo esponenziale del territorio, continuando a far registrare numeri da record: circa 42mila presenze da inizio dell’anno, più di mille presenze al giorno nella settimana di Ferragosto. Questa esplorazione geografica estrema pone inoltre le basi per le conoscenze scientifiche di uno dei principali acquiferi carsici del Parco Naturale del Sirente Velino che nei prossimi decenni costituirà una delle potenziali risorse idropotabili per i territori circostanti.

grotte di Stiffe, nuovo salone

“Siamo entusiasti di tutto il lavoro che si sta facendo per il controllo delle grotte. La nuova grotta rappresenta un valore aggiunto per il turismo esperenziale nel nostro territorio. I numeri lo confermano, sono circa il 20 percento superiore al 2022. Se il sistema turismo in Italia comincia a mostrare qualche cedimento con numeri che sembrano essere non sempre soddisfacenti, in controtendenza le Grotte di Stiffe, anche per questa estate si confermano catalizzatori di grande attenzione“, è il commento rilasciato al Capoluogo da Giovanni Cappelli, amministratore unico dell’Atc che gestisce il sito. “Questo è solo un altro tassello nel grande lavoro che stiamo facendo e che continueremo a fare, anche con il prezioso supporto del nuovo direttore, Victor Casulli”.

Come si è arrivati alla nuova grotta? “Si tratta di una campagna esplorativa inziata la scorsa estate. “Abbiamo preso contatti con gli speleosub francesi ed è stata attrezzata la seconda cascata rinforzando gli armi e sostituendo tutti i componenti con materiale in acciaio inox”, spiega al Capoluogo Mauro Panzanaro.

L’anno scorso era stata quindi attrezzata la parete della seconda cascata per il trasporto materiale, montata una nuova sagola guida nel primo sifone ed eseguiti controlli sulla composizione atmosferica nel tratto dove sono state effettuate le esplorazioni. “Come previsto – ricorda Panzanaro – i valori di ossigeno (16,5 %) e anidride carbonica (2,1 %) erano particolarmente critici, ma simili a quelli delle precedenti esplorazioni per cui, anche se con difficoltà, si è potuto operare oltre sifone così come fecero i primi esploratori”.

grotte di Stiffe, nuovo salone

La prima immersione risale ad agosto 2022. “Furono prima trasportate le bombole più altre attrezzature e dopo diversi giorni si raggiunse la quarta cascata. Qui gli speleosub fecero diversi tentativi di risalita, ma alla fine si arresero a causa della friabilità della roccia”. A quel punto l’esplorazione fu interrotta per studiare le soluzioni più sicure per superare l’ostacolo.

A luglio scorso un altro tentativo, quello più fortunato. “Gli speleosub locali hanno trasportato una scala alla base della quarta cascata e successivamente nei primi giorni di agosto sono riusciti a risalire e ad armare con corde la quarta cascata, aprendo così la via per raggiungere i gli ultimi due sifoni”. 

Ad agosto poi è arrivato anche il team francese, e il 21 c’è stata la prima immersione. “Una squadra composta da solo tre speleosub particolarmente esperti è riuscita a superare il secondo e il terzo sifone percorrendo altri duecento metri di gallerie fino al quarto sifone. Eravamo già molto soddisfatti: Il limite degli anni ’90, dopo quasi trent’anni, è stato finalmente superato. il 22 agosto la scoperta del salone. Purtroppo per ora siamo fermi a causa della frana, ma siamo già a lavoro per capire come muoverci. Intanto ringraziamo tutto il gruppo di lavoro: le guide, l’Atc, i Comuni interessati, i professionisti che, a vario titolo, hanno sposato e portato avanti il progetto”, conclude.

grotte di Stiffe, nuovo salone

Tra i professionisti c’è anche Maxence Fouilleul speleosub della Fédération Française d’Études et de Sports Sous-Marins. “In ogni caso le esplorazioni effettuate fino ad adesso – spiega Fouilleulrappresentano un’impresa importante nello scenario speleologico internazionale in quanto sono stati percorsi circa 2800 metri di grotta con un dislivello positivo di 190 metri superando in totale sette cascate e quattro sifoni in un ambiente a scarso tenore di ossigeno. Inoltre i dati topografici acquisiti permettono di fornire importanti informazioni per lo studio dell’intero complesso carsico”. 

Lo speleologo Francesco Papetti, uno dei principali ideatori della Stiffe System Exploration, sta pianificando le nuove attività esplorative. Infatti il nuovo tratto esplorato è posizionato a poche decine di metri di profondità rispetto alla superfice per cui si prevede la possibilità di effettuare opportune indagini esterne nei pressi di Fonteavignone per verificare l’esistenza di altri accessi. Inoltre negli ultimi anni sono state sviluppate speciali tecnologie che permettono di posizionare con ottima precisione le cavità sotterranee rispetto alle topografie dei territori esterni agevolando notevolmente questo tipo di ricerche. In definitiva le Grotte di Stiffe potranno ancora sorprenderci in futuro con la scoperta di ulteriori tratti sotterranei e nuovi ingressi.

Grotte di Stiffe: Storia delle esplorazioni:

L’ingresso della cavità è conosciuto a memoria d’uomo e nei primi del ‘900, in occasione dei lavori per la realizzazione della centrale idroelettrica, fu documentato il tratto fino alla prima cascata. Le esplorazioni speleologiche iniziano nel 1956 quando il Circolo Speleologico Romano effettua una ricognizione speleologica in Abruzzo ed in particolare si sofferma nei pressi di Stiffe esplorando la grotta fino alla base della prima cascata. Tre anni dopo, nel 1959, il Circolo Speleologico Marchigiano effettua una esplorazione più accurata durante la quale supera con tecniche alpinistiche la parete della prima cascata, raggiunge il ramo superiore e percorre un ulteriore tratto fino ad arrivare alla seconda cascata. Nei giorni successivi, alcuni speleologi dello stesso gruppo riescono a superare anche la seconda parete arrivando all’imbocco di una galleria completamente allagata da dove proviene l’acqua del torrente sotterraneo. A causa della complessità delle tecniche speleosubacquee per molti anni nessuno tenterà ulteriori esplorazioni.

Nel 1990 inizia una fattiva collaborazione tra il Gruppo Speleologico Aquilano e il Comune di S. Demetrio NV per la gestione delle Grotte di Stiffe che durerà sei anni. Vengono eseguiti numerosi studi a carattere scientifico e proprio dai primi dati raccolti sulla composizione dei gas disciolti nelle acque, gli speleologi hanno la conferma dell’esistenza di un ampio ambiente aereo oltre il tratto subacqueo posto sopra la seconda cascata. L’esplorazione geografica di ambienti estremi è l’anima della speleologia e questa consapevolezza produce grandi entusiasmi tra gli speleologi aquilani che in breve tempo maturano l’idea di una grande campagna esplorativa. Si parte nell’estate del 1991 scalando nuovamente la seconda parete e attrezzandola con corde fisse. Successivamente viene superato il tratto subacqueo (primo sifone) per riemerge in una grande sala a cupola dove però non si trovano ulteriori prosecuzioni. Per proseguire le ricerche vengono coinvolti speleosub di grande esperienza del mondo speleologico internazionale.
Il nuovo tentativo sarà effettuato con due speleosub francesi che giungono a Stiffe nell’agosto del 1994 insieme ad altri speleologi francesi. Appartengono ad un team speleosubacqueo che opera a livello internazionale e di fatto in quel momento storico sono tra i migliori esperti mondiali. Gli speleosub dopo una serie di immersioni trovano il varco che gli permette di giungere sotto la parete della terza grande cascata. Nei giorni seguenti si aggiungono alla squadra anche gli speleologi Aquilani Sergio Gilioli e Mauro Panzanaro e si esplorano 800 metri di nuove gallerie fino ad arrivare in un’ampia sala.
Le esplorazioni della cavità si presentano quindi molto complesse perché oltre alle capacità tecniche subacquee gli speleologi devono possedere ottime abilità per le risalite delle pareti che vanno affrontate con tecniche simili a quelle alpinistiche e con il peso delle mute impregnate di acqua. A complicare il tutto c’è poi la composizione dell’atmosfera che risulta molto povera di ossigeno (13-14 %) e ricca di anidride carbonica (2 %). Questa condizione produce affanno durante la progressione e costringe gli speleologi ad utilizzare solo lampade elettriche ad incandescenza che necessitano di pesanti batterie. In quegli anni le esplorazioni venivano ancora condotte con lampade a carburo di calcio (fiamma aria-acetilene) che garantivano grande autonomia ma, a causa del poco ossigeno, non si è mai riusciti ad accenderle oltre il primo sifone.
Nei tre anni successivi una squadra mista di speleologi aquilani e francesi riprende le esplorazioni e, con attrezzi speciali costruiti su misura, si riesce a superare altre quattro cascate raggiungendo e superando altre due sifoni. La grotta continua ma gli speleosub non possono abbandonare il respiratore perché è alto il rischio di malori causati dal basso tenore di ossigeno. Siamo a 2380 m e a + 186 m di dislivello dall’ingresso della grotta. Per molti anni le esplorazioni si fermano e solo nel 2022 verrà organizzata una nuova campagna esplorativa.

Grotte di Stiffe, un’estate da incorniciare: circa 29mila presenze tra luglio e agosto

 

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