Hanno un cartello in mano con su scritto “L’Aquila” e arrivano trafelate alla fermata bus di Teramo. Il loro budget, però, è di soli 2 euro, uno a persona. Pochi per due biglietti.
La loro idea, infatti, è viaggiare in autostop, sperare nei colpi di fortuna, nella fiducia e nella gentilezza delle persone che incontrano lungo il loro viaggio: e se in una sola settimana sono arrivate – a piedi e con solo uno zaino in spalla – da Forlì a L’Aquila, allora, forse c’è ancora speranza. Questa è l’avventura di Noemi e Veronica.
Hanno 22 e 21 anni, Noemi e Veronica, e sono partite da Forlì per raggiungere la Sicilia attraverso un viaggio alternativo. Ieri l’arrivo a L’Aquila.
Le incontriamo al Terminal di Collemaggio, dove sono giunte dopo il viaggio in bus da Teramo. “Un signore gentilissimo ci ha pagato i biglietti”, spiegano sorridendo. Sono stanche, ammettono, ma l’avventura non può fermarsi proprio adesso. Tutto il contrario. Il piano prevede trovare un posto in cui alloggiare a L’Aquila, “ci basta piantare una tenda, o anche sistemare un’amaca”. Alla fine, grazie anche all’aiuto di due ragazzi che offrono loro un passaggio in macchina, raggiungono il Convento di San Giuliano per chiedere ospitalità per la notte. Per loro c’è l’ok: potranno restare lì, anche se nel portico. Un abbraccio con chi le ha accompagnate dal terminal fino al Convento, “Grazie, grazie, grazie, siete stati davvero gentili”, lo scambio dei numeri di telefono e la promessa di risentirsi se dalla Sicilia risaliranno facendo tappa nella Marsica.
Così Noemi e Veronica salutano due delle migliaia di persone che stanno incontrando in questo loro viaggio “folle” e spiegano:“A volte basta trovarsi al posto giusto al momento giusto. Anche un minuto in più o uno in meno può fare la differenza”. È con questa filosofia che sono partite e arrivate a L’Aquila. Oggi il programma è visitare la città, poi “partiremo per Roma, contiamo di trovare un passaggio. Aiutateci!“, la richiesta.
Noemi e Veronica si sono conosciute 4/5 anni fa facendo parkour. Noemi, tra le due, è la più “spericolata”. Ama l’avventura, l’aria aperta, lo sport, la natura. “Ho scoperto di amare queste esperienza durante un viaggio in Spagna in cui ho provato l’esperienza in tenda: da allora è come se non riuscissi a fermarmi“. Per questo viaggia in Europa e si butta in esperienza lavorative soprattutto nel campo della ristorazione. “In questo modo imparo le lingue e spero, un giorno, di girare il mondo imparando sempre nuove lingue e conoscendo posti straordinari. Il mio sogno è arrivare in Thailandia viaggiando proprio in questo modo e dormendo in tenda“.
Veronica invece ha deciso di abbracciare le avventure per “sfuggire, almeno per un po’, allo studio e alla realtà dei social. Passo le mie giornate a studiare, frequento la facoltà di Matematica a Bologna. E tra libri e telefonino, avendo stretto amicizia con Noemi, è venuta fuori quest’idea. Non è stato facile convincere i miei genitori, che sono naturalmente molto apprensivi. Però eccoci qui”, racconta. “I miei invece ormai sono rassegnati”, aggiunge Noemi.
“Siamo disponibili ad aiutare e metterci in gioco. Siamo in estate e se qualche ristoratore avesse necessità di personale, anche solo per una sera, noi ci saremmo. In cambio chiederemmo una cena. Non ci fermiamo troppo in un posto perché vorremmo arrivare il prima possibile in Sicilia. Speriamo vada tutto per il meglio, noi siamo cariche. Il 15 agosto vorremmo arrivare a Napoli..”.
Sono anche questo i giovani di oggi. Viaggiatori, sognatori, appassionati, pronti a mettersi a disposizione, fiduciosi di trovare, dietro l’angolo, qualcuno disponibile ad aiutarli, anche solo dandogli uno strappo in macchina. Buon viaggio a Noemi e Veronica, ci vediamo in giro!
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