Sos personale

Tribunale di Avezzano, Di Pangrazio: “Serve personale o la giustizia si blocca, richiesta di unità dall’Aquila”

Le risorse mancano e gli uffici annaspano. Sos dal Tribunale di Avezzano e dalla Procura: nuovo vertice. Il Comune pronto a sostenere le spese per il funzionamento del foro. Sollecito al Tribunale dell'Aquila per richiedere personale

AVEZZANO – Nuovo vertice sul futuro della giustizia territoriale. Il sindaco Di Pangrazio “Stiamo sostenendo il Tribunale di Avezzano con risorse umane attivate tramite PUC e con invio diretto di unità distaccate dall’Ente. Ci sarà un fondo spese per sostenere i costi di funzionamento del foro”. Pronta, inoltre, una lettera di sollecito indirizzata al Tribunale dell’Aquila per richiedere unità di personale.

Tribunale di Avezzano a rischio ‘blocco’, mentre a Roma si discute del futuro di tutti i Fori soppressi e della necessità di rivedere la geografia giudiziaria riformata anni fa. Nuovo vertice ad Avezzano, con focus sul Tribunale cittadino. Al centro della riunione tenutasi ieri pomeriggio – convocata nel Palazzo comunale di Avezzano – ci sono stati i forti ritardi nella risposta territoriale della giustizia, le criticità nel far camminare in avanti le pratiche, le risorse che mancano, le piante organiche mute e gli uffici che annaspano. Questo è il quadro emerso. Al tavolo erano presenti il primo cittadino Giovanni Di Pangrazio – che ha convocato il vertice – assieme al presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano Roberto Di Pietro, al procuratore capo Maurizio Maria Cerrato, alla dottoressa Maria Proia, ora al vertice del Tribunale marsicano, al presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti della Marsica, Valerio Dell’Olio, al presidente della Camera Penale della città, Gianluca Presutti e al presidente dell’assise comunale Fabrizio Ridolfi.

Sono stateaffrontate le attuali condizioni di vita e di operatività del Tribunale di Avezzano e della vicina Procura della Repubblica.
Una riunione che è stata descritta da tutti i partecipanti non solo come necessaria, ma anche come assolutamente opportuna.
“Siamo tutti d’accordo sul fatto che – ha dichiarato il sindaco di Avezzano, che coordina anche il Comitato per la difesa dei quattro tribunali soppressi dell’Abruzzo la rivitalizzazione delle piante organiche dei presidi della giustizia rappresenta, adesso, l’assoluta priorità, la quale non ha più un tempo d’attesa e non può subire più temporeggiamenti. Le strutture, così come sono oggi dal punto di vista del personale, risultano soffocate, con il rischio concreto che la giustizia diventi un’ingiustizia per questo territorio, per via anche dei numerosi rinvii delle udienze, provocati dalla gravosa mancanza di funzionari, dipendenti e giudici. Il nostro Comune – ha aggiunto il sindaco – sta aiutando a fronteggiare come può le lacune delle piante organiche delle due strutture, sia con risorse umane attivate tramite PUC (Progetti Utili alla collettività) sia con l’invio diretto di unità distaccate dall’Ente, come l’ultima arrivata in questi giorni proprio in Procura. Come amministrazione, inoltre, siamo pronti a stanziare in bilancio un fondo spese per sostenere le spese di funzionamento del Tribunale. Quest’anno, abbiamo approvato un documento economico-finanziario più che positivo e ufficialmente certificato a livello nazionale dalla Banca dati delle pubbliche amministrazioni: pronti a supportare anche economicamente le spese della struttura con una somma dedicata. In gioco c’è innanzitutto la tutela della cittadinanza marsicana che ha bisogno di garanzie sul territorio”.

Nel Tribunale di Avezzano – ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati della città – lavorano 25 dipendenti sui 50 previsti dall’ultima pianta organica che risale al 2009; inoltre manca il Direttore amministrativo che dovrebbe dirigere il personale. L’Ordine degli avvocati di Avezzano a breve depositerà, col patrocinio degli avvocati Mario Petrella e Angelo Romiti, ricorso al Tar Abruzzo affinché il Ministero della Giustizia ottemperi quanto disposto dalla sentenza numero 46 del 2023, emessa dallo stesso Tribunale amministrativo regionale, per far sì che al Tribunale di Avezzano e alla relativa Procura della Repubblica venga assegnato il personale necessario. Ciò anche in ragione del fatto che dalle indicazioni del Ministero emerge che presso gli uffici dell’Aquila c’è disponibilità di personale che potrebbe essere assegnato ad Avezzano, senza creare disfunzionamenti agli uffici aquilani.
A seguito e alla luce della riunione di ieri, verrà firmata nei prossimi giorni dal sindaco – come atto concreto, ma anche simbolico – una lettera di sollecito rivolta proprio al Tribunale dell’Aquila, per l’assegnazione del personale alla sede di Avezzano.
“Dal 2014 – ha sottolineato il capo procuratore Cerrato – andiamo avanti con le proroghe; ne deriva una grande precarietà che ha comportato l’eliminazione della Procura della Repubblica di Avezzano come ufficio esistente. Ad oggi, la nostra pianta organica non esiste più e questo non permette un turnover adeguato del personale e dei funzionari”.

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“Il 10 giugno prossimo – ha concluso il presidente della Camera Penale di Avezzano, Gianluca Presutti – presenterò a Rimini, in occasione del Consiglio che riunisce tutte le Camere penali d’Italia, una delibera proprio sul caso Abruzzo per il ripristino immediato delle piante organiche dei Tribunali soppressi e delle relative procure. Da Avezzano, quindi, partirà un’altra importante iniziativa di respiro nazionale a sostegno della giustizia: la delibera verrà votata dai presidenti di 97 camere penali”.
“I dati economici e sociali legati alla sopravvivenza dei presidi di giustizia sui territori sono sempre gli stessi, nel senso che il foro è e resta anche motivo di indotto economico, così come testimoniato dallo studio redatto dall’Ordine dei dottori commercialisti della Marsica, che supportò tecnicamente la richiesta di salvezza, facendo il calcolo delle spese. Senza di esso si perderebbe tanto e si caricherebbero i cittadini di spese prima inesistenti o comunque minori, come il viaggio fino all’Aquila per avere una semplice risposta dalla giustizia o per prendere parte ad un’udienza”, ha affermato infine Dell’Olio.

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