L'anniversario del terremoto

Terremoto 6 aprile L’Aquila, la fiaccolata illumina la notte più lunga

6 aprile, una scia luminosa attraversa via XX Settembre e arriva al Parco della Memoria. La fiaccolata illumina la lunga notte aquilana

Una lunga scia luminosa da via XX Settembre al Parco della Memoria. La fiaccolata illumina la lunga notte aquilana, uno dei momenti più intensi delle commemorazioni del 6 aprile.

Una scia luminosa e silenziosa da via XX Settembre, a partire dalle 21,30, fino al Parco della Memoria, in quella che per L’Aquila è la notte più lunga, che ricorda quella del 2009, quando 309 persone persero la vita sotto le macerie del terribile terremoto del 6 aprile.

fiaccolata 2023, terremoto 6 aprile
fiaccolata 2023, terremoto 6 aprile
fiaccolata 2023, terremoto 6 aprile

Una lunga scia luminosa, quella della fiaccolata, alla quale si aggiungono tante lucine più piccole, quelle delle case degli aquilani – e non solo – che hanno raccolto l’invito del sindaco Pierluigi Biondi, lasciando una luce accesa alle finestre. Domani si tornerà a parlare di futuro e di rinascita, ma stanotte è il ricordo di quella terribile notte e delle 309 vittime che è tornato a fermare il tempo, per una sentita commemorazione, iniziata poche ore prima al Parco della Memoria, alla presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“È sempre un momento di grande emozione quello della fiaccolata – ha dichiarato il sindaco Biondi al Capoluogo.it alla partenza della Fiaccolata – Queste è la serata dedicata al ricordo delle 309 vittime e di tutto il cammino faticoso fatto per riconquistare una città normale, in grado di essere attrattiva, viva, in grado di poter ripartire da quello che aveva interrotto nella notte del 6 aprile. È la serata della nostra comunità, dei comuni del cratere, con la consapevolezza che passo dopo passo il punto d’approdo, la fine della ricostruzione è vicina e che serve impegnarsi quotidianamente per raggiungere quello scopo”. Tante le comunità che si sono unite a quella italiana: i familiari delle vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia, ma anche quella turca con Hasan Enes Mabocoglu, primo segretario dell’ambasciata turca in rappresentanza dell’ambasciatore, che ha preso parte alla fiaccolata.

Alle 23:30 l’arrivo al Parco della Memoria del lungo corteo, silenzioso e commosso. Ad accendere il braciere della memoria due donne: si tratta di Cansu Sonmez, 30 anni, originaria di Izmir (Smirne), e Rasha Youssef, ricercatrice siriana in città da anni. Il filo rosso del terremoto e della speranza a legare, questa notte, L’Aquila, la Turchia e la Siria, colpite dal devastante terremoto di febbraio.

fiaccolata 6 aprile, terremoto l'aquila
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Per tutta la notte, poi, un fascio di luce blu si staglierà da Piazza Duomo verso il cielo

fiaccolata 6 aprile, terremoto l'aquila
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La diretta della fiaccolata.

5 – 6 aprile: memoria e ricordo

“Aquilani orgogliosi e resilienti”, poche parole per il Presidente La Russa, durante la presentazione della stele al Parco della Memoria, in occasione dell’anniversario del sisma che colpì la città, alle 3.32 del 6 aprile 2009. Ad accogliere il Presidente del Senato c’erano il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e una rappresentanza dei sindaci del cratere sismico.

stele parco della memoria, la russa e biondi
stele parco della memoria, la russa e biondi

Non è mancata la contestazione di una donna, subito allontanata dalla Digos. Il Presidente, prima di spostarsi in Piazza Duomo per la funzione religiosa nella chiesa delle Anime Sante, alla quale ha partecipato anche il premier Giorgia Meloni, si è fermato a parlare con una delegazione di familiari delle vittime del sisma, fra i quali c’era Renza Bucci, protagonista di una delle pagine più drammatiche legate a quella notte. La signora Bucci a causa del sisma ha perso il nipote Francesco, di soli 2 anni, il genero Luigi Giugno, 35 anni, e una figlia, Giovanna, 31 anni, incinta della piccola Giorgia che sarebbe dovuta nascere proprio in quei giorni, classificata come la 309esima vittima del sisma. Tutta la famigli morì nel crollo della loro casa in via Fortebraccio.

Poche parole anche per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, prima di entrare nella chiesa delle Anime Sante ha parlato di “una città molto orgogliosa, resiliente: una città che offre l’esempio prima di lamentarsi; poi c’è anche da lamentarsi e spesso della politica. Questa è una città da cui c’è molto da imparare“. Una città che “ha avuto la forza di rialzarsi: c’è bisogno di fare di più sulla ricostruzione pubblica. Sono in corso, così come per il PNRR, le procedure per attuare una semplificazione anche di questi processi. Ma ovviamente non potevamo mancare nell’anniversario, come omaggio alle vittime e agli oltre 100mila sfollati che ci furono al tempo”.

6 aprile 2023, messa con premier meloni

Quindi la Santa Messa presieduta dal cardinale Giuseppe Petrocchi, che ha sottolineato: “Stasera non solo siamo immessi in una ‘manifestazione’ che rievoca la calamità del terremoto che ha devastato L’Aquila e il suo territorio nel 2009, ma stiamo partecipando ad un ‘evento’, che rende presenti e manifesta vicende, personali e collettive, che hanno scandito quei passaggi drammatici della nostra storia. La ‘manifestazione’, infatti, poggia sul ‘ricordo’, che riporta alla mente il passato, mentre l’evento fa leva sulla memoria che custodisce ciò che si è vissuto e lo rende attuale oggi”. La manifestazione, perciò, è occasionale o ricorrente, l’evento” invece è permanente, perché continua a pulsare nella mente e nel cuore delle persone”.

Terremoto L'Aquila 2009, la fiaccolata 2023

Il discorso del sindaco Pierluigi Biondi: La sofferenza è un varco da attraversare e L’Aquila ha scelto di non indugiare nel dolore, ma pur continuando ad abitarlo, si è fatta guidare dalla luce della speranza.
Sentimenti che condividiamo con Lei, presidente Meloni, al fianco degli aquilani come lo era la mattina del 6 aprile 2009. Per essere qui, oggi, ringrazio Lei, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro Alessandra Locatelli, i sottosegretari, i parlamentari, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il prefetto Cinzia Torraco, i sindaci, le autorità civili, militari e religiose, i familiari delle vittime e l’intera comunità aquilana che ha saputo trasformare la sofferenza in opportunità: riuscendo a intravedere tra le macerie quella bellezza data per scontata prima del sisma e non considerata abbastanza; comprendendo la portata catartica e nello stesso tempo comunitaria del raccontarsi e del raccontare; ricostruendo e costruendo la MEMORIA, tesoro e custode dell’audaciam degli aquilani.

Tenere viva la memoria è fondamentale per tutti gli aquilani ma, soprattutto, per i più giovani e i giovanissimi, anche con la trasmissione orale di quella notte drammatica del 6 aprile 2009, come attraverso la settimana del ricordo, che quest’anno coincide con la Settimana santa.
Il 6 aprile è il nostro Golgota, è la nostra passione, che l’anno scorso abbiamo dedicato al popolo ucraino e che quest’anno dedichiamo alla gente della Turchia e della Siria, alla loro terra devastata e alle tante, troppe vittime del tragico terremoto dello scorso febbraio.
E, infatti – quale abbraccio ideale con questa parte del mondo tra Asia e Europa – saranno la ricercatrice turca del Gran Sasso Science Institute, Cansu Sonmez, e l’ingegnere siriana Rasha Youssef ad accendere il braciere in ricordo delle vittime dell’Aquila e di tutte le altre dei disastri naturali registrati in Italia e nel mondo.

Il rosario dei nomi delle nostre 309 vite spezzate che squarcia il buio della notte, la fiaccolata emotivamente gravida di un sentire fatto di dolore e speranza, la spilla con il fiore della memoria che punge l’anima, il Parco della memoria che finalmente accoglie e abbraccia. Una ritualità lunga 14 anni questa, che è leva e fonte di ispirazione per la rinascita dell’Aquila.
Presente, passato, futuro non sono archi temporali irripetibili, ma cadenzano la nostra vita.
Il presente diventerà passato, il futuro diventerà il presente, così che il passato guiderà l’oggi, dando una direzione al futuro, trasmutandosi in memoria.
Il parco, il fiore, il memoriale perpetuo delle 309 vittime nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, gli scorci del centro storico ancora visibilmente oltraggiati dal sisma, rappresentano la sineddoche di una memoria collettiva che va alimentata come ci ricorda il Presidente Mattarella: “La memoria è segno autentico di una comunità che ricorda gli eventi lieti e dolorosi che ne hanno attraversato la vita, che sa guardare al futuro proprio perché capace di collegarsi alle proprie radici”.
Qui il discorso completo

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