Cronaca

L’Aquila, medico uccide moglie e figli, poi si suicida: è l’urologo Carlo Vicentini

Tragedia familiare in una villa a L'Aquila. Un medico ha ucciso la moglie e i due figli, poi si è tolto la vita. Si tratta di Carlo Vicentini

Tragedia in una villa a L’Aquila. Un medico ha ucciso la moglie e i due figli, poi si è tolto la vita. Si tratta di Carlo Vicentini, primario di Urologia all’ospedale di Teramo, da poco andato in pensione.

Dramma nel pomeriggio in una villetta di Tempera, alla periferia di L’Aquila. La Polizia sta ricostruendo l’accaduto: un uomo, il medico aquilano Carlo Vicentini, avrebbe ucciso la moglie e i due figli, per poi suicidarsi. Sul posto la Polizia e il magistrato di turno.
Alla base della tragedia, secondo quanto trapela dalle primissime indagini, ci sarebbero le condizioni molto gravi di uno dei due figli.

l'aquila Carlo vicentini

Avrebbe utilizzato una pistola regolarmente denunciata il medico aquilano Vicentini per uccidere la sua famiglia. È una delle indiscrezioni emersa
nella fase dei primissimi rilievi che la Polizia sta effettuando sul posto, insieme al magistrato di turno Guido Cocco.
Il professionista ha ucciso la scorsa notte intorno alle due il figlio Massimo 43enne, disabile e attaccato ad un respiratore; la seconda figlia Alessandra – 36enne nutrizionista nel Reparto di Oncologia di Teramo, che si occupava di Medicina integrata – e la moglie Carla Pasqua, impiegata alla Asl dell’Aquila.
È al vaglio il movente e le circostanze, ma gli inquirenti avrebbero trovato un biglietto che spieghi il gesto.
Il fatto risalirebbe quindi a diverse ore prima della scoperta dei cadaveri da parte delle forze di polizia, avvenuta intorno all’ora di pranzo.
A scoprire la tragedia sono stati alcuni amici e parenti preoccupati che hanno deciso di cercare la famiglia nella villetta, che è stata aperta con una copia delle chiavi in possesso ad uno dei parenti. Al momento gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze dei vicini.

Risalirebbe a circa le 2 della notte tra mercoledì e giovedì l’ultimo accesso su WhatsApp del telefono della 36enne Alessandra Vicentini, uccisa dal padre Carlo insieme alla madre e al fratello. Questo quanto si apprende dalle testimonianze dei vicini di casa della villetta alle porte della frazione di Tempera (L’Aquila). Al vaglio degli inquirenti tutti i telefonini.
Nessuno dei vicini potrebbe indicare con certezza l’ora dell’omicidio suicidio. “Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso – spiega un vicino nella villetta di fronte. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa
per tutta la giornata di ieri“.
Fuori dall’abitazione anche Giovanni Vicentini, fratello dell’urologo. Mi aveva detto due giorni fa che con tutta la famiglia sarebbe andato al mare a Tortoreto – spiega – ieri ho provato a contattarlo senza ricevere risposta. Ho solo visto che le finestre erano abbassate e ho pensato fossero già partiti. Solo oggi, con delle chiavi secondarie sono andati ad aprire, rendendosi conto della tragedia”. 

Le reazioni

“Una vicenda estremamente grave”. Queste le parole dell’avvocato di famiglia Emilio Bafile, davanti alla villa dell’Urologo Carlo Vicentini.
“Era un professionista straordinario – ricorda il legale – ha sofferto sicuramente per la situazione clinica del figlio, che stava poco bene, e questa vicenda lo ha segnato. Ovviamente, la sofferenza è arrivata all’estremo e ha maturato questa idea”.
“Ci avevo parlato qualche giorno fa – aggiunge – anche in quell’occasione si è confermato una persona di livello, di tanti interessi. Una persona di spicco, ma le condizioni del figlio hanno pesato molto sulla sua esistenza”.

“Siamo devastati. È una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato, oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile”. Così il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia.
Era andato in pensione circa un mese fa, dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda, nel reparto di urologia a gestione universitaria – continua il dg – al momento del pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il grande lavoro impostato da Vicentini che era medico ricercato da fuori Teramo e fuori regione”.

Un professionista di riferimento per il nostro ateneo. Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse ricorda così Carlo Vicentini, ex primario di Urologia a Teramo. Alesse ha raggiunto nel pomeriggio la villa dei Vicentini nella frazione di Tempera (L’Aquila) accompagnato dal direttore amministrativo Univaq, Benedetto Di Pietro,e si è intrattenuto a lungo con parenti e familiari, abbracciando anche il fratello del medico, Giovanni. “Era andato in pensione da poco come professore ordinario – ha sottolineato il rettore – era un bravo professionista, schietto, anche un po’ burbero, ma sicuramente una persona genuina. Sono profondamente colpito da questo fatto, apparentemente senza avvisaglie”.
Il dottor Vicentini era docente di Urologia nell’area concorsuale di Chirurgia plastica-ricostruttiva, chirurgia pediatrica e urologia.

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Foto di Ansa

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