Cronaca giudiziaria

Don Paolo Piccoli, tutto da rifare: annullata la condanna a 21 anni e mezzo

Deciderà la Corte d'Assise d’Appello di Venezia - e non più quella di Trieste - le sorti di Don Paolo Piccoli, il sacerdote, incardinato nell'aquilano, che era stato condannato a 21 anni e mezzo di reclusione per l'omicidio di Monsignor Giuseppe Rocco. Annullata la precedente sentenza di condanna.

Deciderà la Corte d’Assise d’Appello di Venezia – e non più quella di Trieste – le sorti di Don Paolo Piccoli, il sacerdote, incardinato nell’aquilano, che era stato condannato a 21 anni e mezzo di reclusione per l’omicidio di Monsignor Giuseppe Rocco. Annullata la precedente sentenza di condanna.

Nuova svolta nel processo a Don Paolo Piccoli, accolto il ricorso della difesa, curato dai legali Vincenzo Calderoni del Foro dell’Aquila e Andrea Vernazza del Foro di Genova. Il ricorso proposto dai due legali riguardava alcuni aspetti del processo ed in particolare, chiedeva di applicare un principio di diritto in riferimento alla ‘prova tecnica’ in conformità con alcune recentissime pronunce di altre sezioni della stessa Corte di Cassazione, che ha recepito quel medesimo principio di diritto adottato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo.  La ragione per cui il processo è da rifare sta nel fatto che è stato violato il diritto alla difesa dell’imputato non consentendo la presenza di consulenti di parte in occasione della perizia; gli accertamenti tecnici del Ris di Parma sulle tracce di sangue e la consulenza autoptica utilizzati nei processi di primo e secondo grado non sarebbero stati, in realtà, ammissibili, erano entrambi accertamenti irripetibili, ma don Piccoli non era stato avvisato per nominare i suoi esperti.

Con l’accoglimento del ricorso della difesa, la sentenza di condanna di Don Paolo Piccoli è stata annullata, rinviando la decisione alla Corte d’Assise di Venezia. Questa la dichiarazione a margine dell’udienza dell’avvocato aquilano Vincenzo Calderoni: “La cassazione afferma un principio di diritto che ben due Corti d’Assise hanno disapplicato, così sbagliando e costringendo Piccoli a vivere sotto processo per 9 anni con una condanna 21 anni di reclusione”, ha detto ai microfoni del Capoluogo.

Oggi, in Cassazione, è stato il procuratore generale a richiedere l’accoglimento di uno dei motivi proposti dalla difesa di Don Paolo Piccoli: la cosa quindi viene rimessa ad una Corte diversa rispetto a quella in cui si sono tenuti i precedenti due gradi di giudizio.
Ricordiamo che Don Piccoli, sacerdote molto conosciuto nel capoluogo – dove ha svolto le sue funzioni a Rocca di Cambio e Piccoli – era stato condannato per l’omicidio di Don Giuseppe Rocco, monsignore 92enne, trovato senza vita a Trieste, all’interno della sua stanza nella Casa del Clero, dove entrambi vivevano. In un primo momento si pensò a una morte naturale, l’accusa di omicidio arrivò diverse settimane dopo, a seguito di autopsia. La vittima fu trovata senza vita dalla perpetua, Eleonora Laura Di Bitonto, che tentò di rianimare l’anziano prelato, come registrato anche dalla telefonata fatta al 118. Sempre la perpetua, sia prima che durante le fasi del processo, fu la grande accusatrice di Don Piccoli, unica destinataria, tra l’altro, della cospicua eredità di Don Rocco che – stando a quanto riferito dalla stessa – avrebbe poi diviso con i nipoti del monsignore.

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