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Rigopiano, il 23 febbraio la sentenza

Aggiunta un'udienza al calendario del Processo Rigopiano: sentenza attesa per il 23 febbraio.

Processo Rigopiano, un’udienza aggiunta in calendario: sentenza attesa per il 23 febbraio. Intanto le difese puntano sul “fatto eccezionale”: “Manca il nesso causale”.

Slitta al 23 febbraio la sentenza sul procedimento giudiziario relativo alla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provocò 29 morti. La decisione del Gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, era prevista per il 17 febbraio, ma il giudice ha ritenuto necessaria un’altra udienza per avere un quadro più completo ed esauriente. Intanto, oggi è la volta dell’avvocato Gian Domenico Caiazza, difensore dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Il processo conta 30 imputati che saranno giudicati con il rito abbreviato. Le accuse sono, a vario titolo, disastro colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, falso, depistaggio, abusi edilizi. Nelle udienze precedenti l’accusa – rappresentata dal procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni – ha chiesto 26 condanne per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione e quattro assoluzioni.
Ieri, invece, in Aula la difesa dell’ex sindaco di Farindola Antonio De Vico, rappresentata dai legali Giulia De Lerma e Raffaella De Vico, che ha puntato tutto sul tema dell’eccezionalità, riguardo alla tragedia di Rigopiano. Secondo la stessa difesa, le condotte del loro assistito non potevano tener conto di quello che sarebbe accaduto ed inoltre mancano riscontri probatori sulla contestata cooperazione colposa di De Vico, sindaco dal 2009 al 2014. Altra contestazione quella legata all’adozione del Piano Regolatore Generale e l’aggiornamento del Piano di Emergenza Comunale, strumenti, di fatto, ridimensionati dalla stessa superperizia del Tribunale. Per quanto riguarda la Delibera della Giunta Regionale (DGR 19/2015), il Piano di Emergenza Comunale avrebbe dovuto prevedere chiusura dell’Hotel nel periodo invernale o sospensione attività in caso di previsioni meteo avverse. Ma la Difesa di De Vico ricorda che nel 2015 già non era più sindaco. In ogni caso, in assenza di una Carta Localizzazione Pericolo Valanghe, il Comune, nel già citato da altre difese principio di sussidiarietà, non aveva strumenti per prevedere una valanga, strumenti che, in una logica piramidale, dovevano essere forniti dalla Regione.

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