San Saba per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 5 dicembre.
Il 5 dicembre si ricorda San Saba. San Saba nacque nel 439 nell’Impero Romano d’Oriente, in una famiglia di cristiani. Da ragazzo compì gli studi nel monastero di Flavianae, presso Cesarea di Cappadocia, dove decise di farsi monaco, nonostante i suoi genitori avessero scelto per lui la carriera militare. Per questo a 18 anni abbandonò la patria per recarsi in pellegrinaggio in Terrasanta, appoggiandosi nelle varie tappe presso i monaci. Durante il viaggio trovò la guida decisiva nel monaco Sant’Eutimio detto “il grande”, già consigliere spirituale dell’imperatrice Eudossia, moglie di Teodosio II, e abile nel convertire molti arabi nomadi. Con il maestro Saba condivise la vita eremitica nel deserto della Giordania, assistendolo fino alla sua morte, intorno al 473, per poi ritirarsi nei pressi di Gerusalemme, in una grotta nel vallone del Cedron. Qui, col tempo, si formò intorno a lui un’aggregazione monastica frequente in Palestina, la laura o lavra – “cammino stretto” in greco -, nella quale si aveva un commistione tra vita eremitica e di comunità: monaci vivevano isolati per cinque giorni della settimana, riunendosi il sabato e la domenica per la celebrazione eucaristica comune e da gennaio fino alla Domenica delle Palme in solitudine totale. Ben presto, imitando questo primo cenobio, che prese il nome di Grande Laura, sorsero nuovi villaggi monastici in altre regioni della Palestina. Nel 492 San Saba fu ordinato sacerdote e il Patriarca di Gerusalemme Elia, lo nominò Archimandrita, capo di tutti gli anacoreti palestinesi. Il monaco fu molto rigido e severo nell’amministrare le comunità, e si impegnò per difendere la dottrina dualista sulle due nature di Cristo, proclamata nel 451 dal Concilio di Calcedonia, contrastata dalla corrente monofisita, che riconosceva del Signore una sola natura. Per difendere la verità di fede, si recò varie volte a Costantinopoli, l’ultima delle quali, quasi novant’enne, nel 530. Venerato già in vita come Santo, gli si attribuì un intervento miracoloso contro i danni di una prolungata siccità; alla sua morte nel 532 venne subito canonizzato. Il suo corpo, miracolosamente conservato incorrotto, fu in seguito deposto nella Lavra alla presenza di una folla immensa di monaci e di laici. Trasferito a Venezia al tempo dei Crociati, è stato nel 1965 restituito al monastero da lui fondato nella valle del Cedron che porta il suo nome, Lavra Mar Saba; è stato centro di ascesi e di studio ed esiste tuttora, dopo avere attraversato tempi di fioritura e di decadenza, di saccheggi e di devastazioni.
Nelle immagini sacre San Saba è sempre rappresentato con il bastone pastorale, e con l’abito monastico.
