L’AQUILA – Migliaia di euro per ripulire la scuola Celestino V dall’opera dei vandali. I costi sociali e collettivi dell’inciviltà. L’assessore Tursini: “Atti deprecabili che denotano bassa considerazione dei beni pubblici. Insistere su sensibilizzazione”.
Qualcuno le considera “bravate” dettate dall’esuberanza giovanile, qualcuno mancanza di educazione da sopperire con qualche ceffone, per altri sono reati da perseguire penalmente e civilmente. Per tutti, nessuno escluso, sono un costo. È evidente, infatti, che qualunque tipo di danneggiamento di bene pubblico, ricade appunto sul pubblico. Come è successo nel caso della scuola primaria Celestino V, vandalizzata nell’imminenza del ritorno a scuola.
Atti vandalici alla scuola Celestino V: scritte blasfeme, sedie e banchi a terra
Nella mattinata di quello che doveva essere il primo giorno di scuola, il 12 settembre scorso, i collaboratori scolastici hanno trovato i corridoi invasi da polvere di estintore, con banchi e sedie a terra in varie aule del plesso scolastico. Su alcune pareti sono state trovate scritte ingiuriose o addirittura blasfeme. Inevitabile, a quel punto, la scelta di rinviare il primo giorno di scuola, essendo i locali non utilizzabili in quelle condizioni. Al di là del giorno di scuola perso, però, ci sono i danni, senza calcolare l’impegno delle forze dell’ordine chiamate ad intervenire sul posto. A quantificare questi danni, la determina dirigenziale 4291 del 3 ottobre che liquida la fattura della ditta di pulizie intervenuta alla scuola. Per il “servizio straordinario in somma urgenza di pulizia, sanificazione ed igienizzazioni della Scuola Primaria ‘Cestino V’ e un intervento straordinario di pulizia, sanificazione e igienizzazione della Scuola Materna di Santa Barbara”, infatti, sono stati spesi 3mila 416euro. Fondi del bilancio comunale utilizzati per “riparare” i danni fatti dai vandali e che potevano essere utilizzati diversamente. Soldi pubblici, evidentemente usciti anche dalle tasche dei cittadini aquilani che, con l’ente pubblico, si ritrovano tutti a pagare l’inciviltà di pochi.
“Si tratta di una spesa significativa – sottolinea l’assessore alle Politiche scolastiche Manuela Tursini, contattata a riguardo dal Capoluogo.it – non solamente per la quantità di denaro pubblico impiegato per riparare ad atti di vandalismo e che, magari, si sarebbe potuto impiegare per altre finalità. Episodi come quelli registrato nella scuola Celestino V ed altri atti deprecabili (pensiamo agli imbrattamenti delle pareti di edifici pubblici, dei portici di San Bernardino o nei parchi gioco) denotano una bassa considerazione di ciò che è definito ‘bene pubblico’ da parte di alcuni cittadini, che non ritengo siano necessariamente giovani o giovanissimi. Compito delle istituzioni, insieme a quello portato avanti nelle scuole e in famiglia, è quello di sensibilizzare costantemente la comunità sull’importanza degli spazi e dei luoghi comuni, soprattutto in una città come la nostra che sta rinascendo e con bellezze che vengono quotidianamente riscoperte. Un bene da valorizzare, certo, ma soprattutto da tutelare e salvaguardare attraverso comportamenti corretti e appropriati”.
Questi costi, come ricordato dallo stesso assessore, vanno a sommarsi a quelli della pulizia del centro storico, con i portici di San Bernardino, spesso utilizzati come “bivacco” da giovanissimi e meno giovani che lo lasciano in pessime condizioni, costringendo l’ASM a ulteriori straordinari. Senza contare che gli stessi luoghi sono scenario di attività criminali vere e proprie, come rilevato a seguito dell’operazione contro le baby gang condotta da polizia e carabinieri con il coordinamento del Tribunale dei Minorenni.
