Il dato

Sempre meno pizzerie al centro sud, l’Abruzzo tra le regioni che perde più attività

La crisi colpisce anche le pizzerie. L'Abruzzo tra le regioni che fa registrare una delle maggiori perdite di attività. Scende anche la Campania, scalzata per numero di pizzerie dalla Lombardia.

La crisi colpisce anche le pizzerie. L’Abruzzo tra le regioni che fa registrare una delle maggiori perdite di attività. Scende anche la Campania, scalzata – per numero di pizzerie presenti sul territorio – dalla Lombardia. Colpa anche dei rincari delle materie prime?

Centro sud Italia e pizzerie, qualcosa non va. Se la Lombardia diventa ufficialmente la regione d’Italia con il maggior numero di attività, scalzando la Campania, nelle regioni centro meridionali si registrano cali netti nella presenza di pizzerie. E l’Abruzzo rientra tra le regioni con le maggiori perdite, in virtù di un -28,4%. Un calo brusco, probabilmente dovuto all’impatto delle chiusure pandemiche e ai rincari arrivati dallo scoppio della guerra in Ucraina. L’indagine CNA.

L’indagine di Cna Agroalimentare certifica un calo di attività nelle regioni centro-meridionali e un trend positivo nelle grandi regioni settentrionali, con il risultato di qualificare la pizza sempre più piatto nazionale.
Lo studio di mercato della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) e della piccola e media impresa, che ha analizzato tutte le
attività che producono e/o distribuiscono pizza (panetterie, gastronomie pizzerie, rosticcerie pizzerie, pizzerie da asporto, bar pizzerie, ristoranti pizzeria) e presentato al Pizza Village di Napoli, rivela che tra il 2019 e il 2021 le attività inerenti alla pizza sono calate del 4,2%, vale a dire di 5.366 unità, scendendo nel complesso a quota 121.529.
Il calo ha coinvolto maggiormente le regioni centro-meridionali. La regione – segnalano gli analisti – che ha subito il più brusco arretramento è la Campania, che ha perso il 41,1% delle attività, 7.173 in numero assoluto, precipitando a 10.263 pizzerie. A seguire, il Lazio (-34,8%), l’Abruzzo (-28,4%), la Sicilia (-14,8%), l’Umbria (-13%).

Crescono invece la Basilicata (+102,6%), la Val d’Aosta (+75%), il Friuli Venezia Giulia (+59,8%), il Trentino Alto Adige (+39,5%). Trend
più che positivo per le grandi regioni settentrionali, in particolare la Lombardia incrementa complessivamente il numero delle attività legate al mondo della pizza di 3.489 unità (+24,6 per cento) e scalza la Campania dal gradino più alto del podio, toccando quota 17.660 attività. Aumentano anche l’Emilia Romagna (+ 1.496 attività), Veneto (+ 1.268 attività) e Piemonte (+ 1.148 attività).

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