Politica

Referendum giustizia un flop: i risultati definitivi

Flop per il referendum sulla giustizia lontanissimo dal quorum: i Sì sono la maggioranza, ma l'affluenza supera di poco il 20%. I dati del Viminale.

Si ferma di poco sopra il 20% l’affluenza ai cinque referendum sulla giustizia. Per tutti manca il raggiungimento del quorum, mentre il numero di elettori andati alle urne (non si arriva al 21%), potrebbe essere il più basso di sempre per una consultazione popolare.

Con i dati completi di 7.903 comuni su 7.903 i cinque referendum abrogativi sulla Giustizia – promossi da Lega e Radicali – non raggiungono il 50% più uno degli elettori, e quindi non possono essere ritenuti validi.

Referendum Giustizia, per cosa e come si vota

Referendum Giustizia: i dati riportati dal Viminale sull’affluenza. Quesito 1 (incandidabilità dopo condanna, cioè abolizione della legge Severino): 20,95%; Quesito 2 (limitazione misure cautelari, come carcerazione preventiva o domiciliari): 20,93%; Quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati, cioè stop alle cosiddette ‘porte girevoli’ nella magistratura): 20,93%; Quesito 4 (membri laici consigli giudiziari, cioè valutazione dei magistrati da parte di avvocati e professori universitari): 20,92%; Quesito 5 (elezioni componenti togati CSM): 20,92%.

referendum

Riforma della giustizia: “L’occasione per restituire credibilità alla Magistratura. L’analisi del magistrato Giuseppe Cioffi.

“Ho iniziato a scrivere sui temi della riforma del Csm o del declino dell’Anm quasi 30 anni fa. È triste constatare che si sia arrivati al 2022 per cercare di modificare, in parte, l’assetto del sistema giudiziario. Nel tempo, infatti, si è registrato un arretramento di una politica qualificata che ha rappresentato, al contempo concausa della perdita di autorevolezza della Magistratura per mancanza di dialogo costruttivo e reciproca legittimazione”. Un quadro netto quello che aveva ritratto ai microfoni del Capoluogo il giudice Giuseppe Cioffi, pochi giorni prima della chiamata alle urne, (a questo link l’intervista completa).

“C’è stata una mancanza di approfondimento soprattutto da parte dei media nazionali, un tema importante come quello della giustizia doveva avere più spazio, complice anche l’agenda mediatica tutta virata sulla questione delle guerra in Ucraina. L’informazione è stata davvero scarsa e ciò ha influito pesantemente sul quorum, oltre al voto in un unico giorno. Ci ha penalizzato molto ” – dichiara il deputato Antonio Zennaro, responsabile regionale della Lega per il Comitato che ha sostenuto il Sì al Referendum – “In Abruzzo ringrazio innanzitutto i 200.000 cittadini che si sono recati alle urne, con il 22,28% abbiamo avuto un’affluenza superiore alla media nazionale, il miglior dato del centro sud. Siamo la quarta regione a livello nazionale per affluenza”.
“Il gruppo della Lega c’è ed ha lavorato con grande tenacia su tutto il territorio, mettendoci la faccia nonostante la difficoltà dell’impresa. Sapevamo che il percorso fosse molto in salita e siamo orgogliosi del risultato. Tv e stampa nazionali, insieme a tutta la sinistra, hanno nascosto agli italiani il referendum, una vera e propria opera di censura. Il referendum è stato solo il primo step. Vinceremo le prossime elezioni politiche e faremo la riforma.” – commenta il coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D’Eramo

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