Ucraina, sono 52 i profughi arrivati a Cerchio, dopo un viaggio di 5 giorni a bordo di un autobus per fuggire dalle bombe di una guerra in cui, da un giorno all’altro, si sono ritrovati al centro. Tra loro 45 bambini.
Qualche lacrima, il segno visibile della stanchezza, sguardi spaesati. Sono arrivati questa sera, intorno alle 21, i profughi dall’Ucraina a Cerchio. Un viaggio estenuante, alla ricerca della salvezza. 45 bambini e 7 adulti – tra accompagnatori e qualche genitore – sono giunti questa sera nel comune marsicano. A Cerchio si conclude la traversata dei profughi ucraini, in fuga dal conflitto che si sta consumando in Ucraina, con gli attacchi senza sosta dell’esercito russo. L’applauso dei cittadini ha accolto il gruppo giunto in autobus.
Nella giornata di ieri, nel corso di un incontro in regione, sono stati definiti i dettagli dell’accoglienza, organizzata in tempi brevi, ma meticolosamente, per offrire ai piccoli arrivati tutto ciò di cui c’è bisogno e per permettere una loro convivenza nelle massime condizioni di sicurezza rispetto alla situazione Covid19.
I bambini alloggeranno nell’ex scuola di via Carlo Lorenzini: di fronte alla struttura è stato allestito un ambulatorio medico, con uno studio di psicologi. Nell’area antistante alla scuola lo spazio teatrale del comune, dove i bambini potranno svolgere lezioni scolastiche.
Si tratta di minori dai 5 ai 12 anni. Sarà il gruppo Alpini ad occuparsi dei pasti giornalieri dei profughi ospitati a Cerchio.
Nei prossimi giorni sono previsti altri arrivi: stando alle informazioni finora raccolte gli ulteriori profughi che arriveranno saranno ospitati ad Aielli e Trasacco, notizie ancora da confermare.
Il sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi ha spiegato alla nostra redazione: “Ospitiamo 52 persone, di cui 45 bambini. La situazione è straziante: questi piccoli sono vittime innocenti di un qualcosa che si fa fatica a capire, perché la guerra è un fenomeno impossibile da comprendere. È evidente che questi bambini si portano già addosso il fardello di una guerra che ha sconvolto le loro vite e la loro quotidianità. Sono già lontani dai loro affetti e arrivano dopo un lungo viaggio, durato 5 giorni. Io sono felice di poterli ospitare, è la cosa più bella che sento di aver fatto nei miei 25 anni di amministrazione pubblica. Spero che questi bambini possano tornare a sorridere e che possano tornare a vivere serenamente il futuro che meritano”.