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L’Aquila perde mille abitanti in sette anni, ma è il capoluogo che resiste di più

L'AQUILA - In sette anni il capoluogo abruzzese perde mille abitanti, peggio nelle altre province. Soffre anche la costa. I dati Istat.

L’AQUILA – In sette anni il capoluogo abruzzese perde mille abitanti, peggio nelle altre province. Soffre anche la costa. I dati Istat.

Con una variazione di 1115 abitanti in meno, L’Aquila tiene rispetto ai dati 2020 dell’Istat sull’andamento demografico in Italia. I capoluoghi delle altre province abruzzesi, infatti, nei sette anni di riferimento perdono molti più residenti: -3.228 per Chieti, -2.994 per Pescara e -2.281 per Teramo. È quanto si evince dall’analisi effettuata da Aldo Ronci che nel complesso così riassume i dati Istat per la nostra regione: “L’Abruzzo perde 48.906 abitanti e decresce del 3,68% con un’intensità pari al doppio di quella dell’Italia che è stata dell’1,84%. L’Abruzzo perde gli stessi abitanti di una città come Chieti. Le due classi di età che hanno influenzato in maniera importante la forte flessione della popolazione abruzzese tra il 2013 e il 2020 sono: quella 32‐48 anni che ha perso 49.141 unità (‐14,80%) ma che comunque ha subito quasi lo stesso decremento percentuale dell’Italia (‐14,18%), quella 15‐31 anni che ha visto emigrare 26.567 giovani con una flessione dell’11,12% valore quest’ultimo pari a due volte e mezzo quello italiano che è stato di appena il 4,53%. Il forte decremento giovanile è allarmante in quanto crea un problema di squilibri nel rapporto tra generazioni a svantaggio della popolazione potenzialmente più attiva e produttiva con implicazioni allarmanti di carattere sociale ed economico. La flessione si spalma: con intensità più elevata nelle province di L’Aquila e di Chieti che presentano aree in fase di spopolamento più numerose; con intensità più lieve nelle province di Teramo e di Pescara che hanno aree in fase di spopolamento meno numerose. I comuni montani in fase di spopolamento, al 31.12.20, sono 186 ed hanno subito, in 7 anni, un decremento di 28.796 unità che in valori percentuali è pari al 9,52%. Ma cosa che non ci si aspettava è che, al 31.12.20, 32 comuni non montani situati sulla fascia costiera, si trovano in fase di spopolamento ed hanno subito, in 7 anni, un decremento di 9.163 unità che in valori percentuali è pari al 7,44%.

La situazione a L’Aquila e provincia.

Mentre la provincia dell’Aquila è quella che decresce di più rispetto alle sorelle abruzzesi, tra i capoluoghi L’Aquila è quello che decresce di meno.”

l'aquila abitanti comuni

“I comuni montani in fase di spopolamento, al 31.12.20, sono 186 e contano una popolazione di 273.828 abitanti, hanno subito, in 7 anni, un decremento di 28.796 unità che in valori percentuali è pari al 9,52% e rappresentano il 21% del totale della popolazione. Ma cosa che non ci si aspettava è che, al 31.12.20, 32 comuni non montani (situati tutti sulla fascia costiera ad eccezione di Sulmona che è l’unico comune non costiero della provincia dell’Aquila dichiarato non montano), si trovano in fase di spopolamento o di forte spopolamento, contano una popolazione di 113.924 abitanti ed hanno subito, in 7 anni, un decremento di 9.163 unità che in valori percentuali è pari al 7,44% e rappresentano un consistente il 9% del totale della popolazione”.

“Nella graduatoria regionale, tra i comuni che hanno subito il più alto decremento, si assegna la maglia nera a Villa Santa Lucia, si piazza al penultimo posto Fontecchio e al terzultimo posto San Giovanni Lipioni.”