Cronaca giudiziaria

Ex Onpi, assolto l’ex segretario generale comunale Carlo Pirozzolo

Ex Onpi, un'assoluzione e due condanne nell'ambito del procedimento per un presunto concorso truccato e tangenti legate ai traslochi dell'attività. Assolto l'ex segretario generale comunale Carlo Pirozzolo

Ex Onpi, si chiude con un’assoluzione e due condanne il processo su un presunto concorso truccato per il posto di Direttore del Centro Servizi per Anziani e per presunte tangenti legate ai traslochi dell’attività. Assolto Carlo Pirozzolo, ex segretario generale del Comune dell’Aquila.

Assolto il dottor Carlo Pirozzolo, nell’ambito del procedimento che vedeva a processo, oltre all’ex segretario generale del Comune, anche Patrizia Del Principe e Bruno Galgani, rispettivamente direttrice dell’ex Onpi e legale rappresentante della ditta di traslochi ‘Logistica e servizi’.

Nessuna assoluzione, invece, per Patrizia Del Principe, condannata a 3 anni, e Bruno Galgani, condannato a 10 mesi.

Con l’assoluzione di Carlo Pirozzoli si chiude l’ultimo procedimento pendente riferibile alla giunta Cialente.

Traslochi e concorso all’ex Onpi, in tre a processo

Del Principe era accusata di essersi fatta consegnare mille euro da Galgani e di aver chiesto altri soldi nell’ambito dell’assegnazione di lavori di facchinaggio nella struttura. A questa accusa, si era aggiunta quella, anche a carico di Pirozzolo, per corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente di un bando di gara. I fatti contestati si riferiscono al 2014. Il processo era partito ufficialmente nel 2018.

Avvocati difensori di Carlo Pirozzolo i legali Carlo Benedetti del Foro dell’Aquila e Ugo Di Silvestre, del Foro di Pescara. Claudio Verini, poi sostituito da Domenico Pastorelli e Marcello Melandri, avvocati difensori di Patrizia del Principe, rispettivamente del Foro dell’Aquila e di Roma; mentre l’imprenditore Bruno Galgani, nell’ambito del procedimento, è stato difeso dal legale Luca Bruno, del Foro dell’Aquila, e da Giacomo Satta del Foro di Roma.

“È con grande felicità – ha commentato l’ex sindaco Massimo Cialente – che ho appena appreso la notizia dell’assoluzione, con formula piena, dell’ex segretario comunale dell’Aquila Dott. Carlo Pirozzolo. Non avevo mai dubitato, ma ho sempre registrato con dispiacere profondo le sofferenze che ha vissuto in questi sei lunghi, troppi lunghi, anni. Con questa ennesima assoluzione per non aver commesso il fatto, si conclude una  serie di processi che hanno interessato la mia amministrazione, i cui atti, con indagini continue, intercettazioni, ipotesi di reato inventate su qualche fogliaccio e tenute in rete per poche ore, sono stati passati, nel post sisma, non solo al setaccio, ma addirittura al microscopio elettronico. Un turbinio di indagini e di esposti anonimi. Anni difficili durante i quali, in piena emergenza, la nostra squadra, fatta di assessori e collaboratori, ha impegnato miliardi, spesso combattendo contro  leggi incomplete, inefficaci, contraddittorie, dovendo al contempo rispondere alle attese e bisogni dei cittadini. Ringrazio tutti, ed esprimo loro la solidarietà per gli anni difficili passati in attesa che la magistratura giudicante, penale e contabile, ristabilisse la verità. Anni duri, perché per una persona per bene anche un semplice avviso di garanzia è un dolore. Come una macchiolina di caffé sulla camicia, che ti rende insopportabile l’intera  giornata. Figuriamoci un processo. Non cerchiamo le scuse da chi sulla nostra amministrazione e sulla città ha gettato gratuitamente fango, sia sulla stampa regionale (città del mangia mangia), sia su quella nazionale. Sono io che chiedo scusa a loro, perché spesso sono stati tirati in ballo per colpire soprattutto me. Noi ne usciamo a testa alta. E la piccola storia della nostra città, dei suoi   anni più duri, potrà meglio ancora raccontare in futuro.
Certo, devo dire che chi in consiglio comunale si scagliò contro un uomo specchiato come il Dott. Pirozzolo, definendo nauseante il mio comportamento per averlo scelto e  chiese le mie dimissioni per un avviso di garanzia inviatogli, dovrebbe chiamarlo e scusarsi. Inchinandosi dinanzi ad un vero servitore delle istituzioni”.