La replica

Abruzzo arancione, Marsilio a Boccia e Speranza: Salvaguardata la tenuta della Regione

Marsilio risponde alla diffida dopo l'ordinanza che ha anticipato la zona arancione per l'Abruzzo. La lettera ai Ministri Boccia e Speranza: "Non è stato uno strappo col Governo: le norme vigenti avrebbero penalizzato l'Abruzzo".

L’Abruzzo arancione lascia ancora spazio a polemiche sull’asse Regione-Governo nazionale. Dopo l’ordinanza con cui Marsilio ha anticipato il passaggio alla zona arancione, che si concretizzerà domani, 9 dicembre, con la riapertura delle scuole, è scattata la diffida da parte del Governo al presidente della Regione. Il governatore Marsilio, però, risponde con una lettera ai Ministri Boccia e Speranza.

“Nessuno strappo con il Governo, come parte della stampa ha commentato. Le norme vigenti avrebbero portato l’Abruzzo a un disallineamento rispetto alle altre regioni, con il rischio di una zona rossa fino a ben oltre i 21 giorni previsti da decreto. L’ordinanza ha voluto salvaguardare il bene della salute e la tenuta di una regione, in questo momento delicato”. Il testo integrale della lettera di Marsilio.

Marsilio replica alla diffida, la lettera

“Pregiatissimi, a riscontro dell’atto di diffida pervenuto in data odierna è mia premura innanzitutto
‘sgomberare il campo da ogni equivoco’: lungi dal voler alimentare uno scontro e deter­minare uno strappo con il Governo nazionale, come una parte dei mass media ha com­mentato la mia iniziativa, l’Ordinanza da me adottata si muove nel solco di considera­zioni di carattere giuridico e prevede, all’esito di un percorso virtuoso e di uno sforzo che l’intera Regione ha compiuto gradualmente nelle settimane passate, il completa­mento di tutti i suoi effetti mercoledì 9 dicembre, con la riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni di disciplina in zona rossa e, quindi, alla consumazione dell’in­tero periodo previsto per la declassificazione.”

“Tale decisione, inoltre, non è assunta in totale autonomia e nella piena autorefe­renzialità, avendo già partecipato al Ministro Speranza, con nota prot. 419889 del 2.12.2020, le principali ragioni di carattere giuridico che mi hanno indotto ad applicare sul territorio regionale le misure restrittive, di cui all’art. 2 D.P.C.M. del 3.12.2020, e che sinteticamente Vi ripropongo .”

“Vi è noto, inoltre, come il monitoraggio epidemiologico effettuato dalla Cabina di regia relativo alla settimana 16-22 novembre (pubblicato il 27 novembre scorso) abbia già registrato in Abruzzo un sensibile miglioramento della situazione rispetto al periodo immediatamente precedente.”

“Successivamente, l’ultimo report pubblicato il 4 dicembre scorso dalla stessa Ca­bina di regia (monitoraggio relativo alla settimana 23-29 novembre) ha certificato un ulteriore miglioramento dei parametri.”

“Sulla base di questa tendenza positiva, confermata dagli ultimi dati, questa Re­gione ha, quindi, richiesto l’applicazione dell’articolo 16-ter del D.L. n. 33/2020, come modificato dall’articolo. 24 del c.d. “Decreto Ristori-quater”, al fine di consentire un rialli­neamento con altre Regioni, nella valutazione complessiva dei parametri previsti dalla normativa.”

Con l’ordinanza 106 del 6 dicembre scorso, ho così ritenuto opportuno applicare le misure restrittive di cui all’art. 2 del D.P.C.M. 3 dicembre 2020 su tutto il territorio della Regione Abruzzo, con effetti che si completeranno il 9 dicembre e, comunque, sino a nuova Ordinanza del Ministro della Salute derivante dalle valutazioni della Cabina di Regia Nazionale.”

“Tale decisione è stata determinata, da un lato, dalla mancanza di qualsiasi riscontro alle richieste formulate da questa Regione volte ad investire della que­stione, con ogni possibile urgenza, la Cabina di regia, al fine di avvalersi della de­roga prevista dall’art. 24 del D.L. n. 157/2020, così determinando il passaggio della Regione ad un livello di rischio inferiore; e dall’altro, dall’emanazione dell’ordinanza ministeriale del 5 dicembre che, addirittura, prevede per l’Abruzzo l’appli­cazione delle misure restrittive della zona rossa sino al 20 dicembre.”

L’applicazione letterale delle norme vigenti determinerebbe, infatti, per l’Abruzzo un trattamento che si protrarrebbe per un periodo ben più lungo dei 21 giorni, in consi­derazione del fatto che la nuova classificazione non potrà che avvenire prima di venerdì 11, (data di pubblicazione del prossimo report da parte della Cabina di regia), con conseguente produzione degli effetti dell’ordinanza ministeriale solo nei primi giorni della settimana successiva. Quindi ben oltre la consumazione dell’intero periodo normativamente previsto per la declassificazione. Circostanza, questa, che determinerebbe non solo un disallineamento significativo rispetto ad altre Regioni, ma soprattutto uno sproporzionato trattamento per i cittadini e le imprese abruzzesi, anche alla luce delle nuove disposizioni dettate dal D.P.C.M. 3 dicembre 2020.”

“In merito, poi, alla questione relativa alla durata complessiva della perma­nenza in zona rossa, torno a sottolineare l’incongruenza che emerge dal combinato disposto dell’art. 24 del D.L. n. 157/2020 e dell’art. 3, comma 3, del D.P.C.M. 3 novembre 2020: infatti, da un lato, il citato D.P.C.M. prevede che “Le ordinanze – ossia quelle con le quali sono individuate le Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 4 e con un livello di rischio alto – sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni” (ultimo periodo del citato comma 3) e, dall’altro, l’art. 24 del Decreto “Ristori-quater” stabilisce, ai fini di una nuova classificazione, che “la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione”.

“Ora, gli Uffici ministeriali, applicando pedissequamente le citate disposizioni, escludono di fatto ogni possibilità che le misure di contenimento del contagio in una “zona rossa” siano applicate solo per due settimane, se solo si pensi che dal giorno dell’emanazione dell’ordinanza che decreta l’individuazione di una Regione in un de­terminato scenario deve passare circa una settimana per verificare l’andamento della situazione epidemiologica in conseguenza dell’adozione delle misure restrittive, e te­nuto conto del fatto che da quel preciso momento, qualora sia stato riscontrato un mi­ glioramento, devono passare 14 giorni ai fini del passaggio ad uno scenario inferiore (ai sensi di quanto previsto dalla norma): mi sembra evidente che non abbia molto senso determinare la durata minima dell’efficacia delle suddette ordinanze in 15 giorni, se poi tecnicamente il Ministero della Salute richiede per l’applicazione di questo meccanismo un lasso di tem po non inferiore a 21 giorni.”

“L’Ordinanza da me adottata dà, inoltre, evidenza, nei suoi passaggi motivazionali, all’ulteriore esigenza di ordine pubblico correlata alle gravi conseguenze economiche derivanti dal fermo produttivo, a livello regionale, delle realtà industriali e commerciali in un periodo cruciale come quello attuale. Ho inteso, così, contemperare l’esigenza di salvaguardare il bene primario della salute delle persone con quella di garantire la tenuta sociale ed economica del territorio.”

“Torno a sottolinearVi che l’Abruzzo, con senso di responsabilità, è stata l’unica regione italiana, unitamente alla Provincia autonoma di Bolzano, a disporre autonoma­mente sul proprio territorio l’applicazione delle più stringenti misure restrittive di cui all’art. 3 del D.P.C.M. 3 novembre 2020, a dimostrazione dell’estrema attenzione riser­vata da questa Regione alle esigenze di contrasto e di contenimento dell’emergenza epi­demiologica in atto.”

“Con altrettanto senso di responsabilità, Vi manifesto la mia disponibilità a riesa­minare sin da subito la mia determinazione, relativa all’applicazione sul territorio della Regione Abruzzo delle misure restrittive di cui all’art. 2 del D.P.C.M. 3 dicembre 2020, purché parimenti vi sia da parte delle S.S.L.L. la disponibilità a riconsiderare i termini contenuti nell’ordinanza ministeriale del 5 dicembre scorso, al fine di assicurare gli effetti delle predette misure dall’8 dicembre.

“Confidando di aver chiarito la posizione di questa Regione nella vicenda in esame, in attesa di un cortese e urgente riscontro, Vi ringrazio per l’attenzione e Vi porgo i miei più cordiali saluti.”

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