Analisi demografica

L’Aquila, continua il calo dei nuovi nati

Solo 497 bambini nati a L'Aquila nel 2018 a fronte dei 714 decessi e un saldo di meno 217 punti.I dati arrivano dalla banca anagrafica comunale.

Poche nascite a L’Aquila, la città si attesta quest’anno sui 70 mila abitanti.

Solo 497 bambini nati nel 2018 a fronte dei 714 decessi e un saldo di meno 217 punti.

Un dato che viene fornito dalla banca anagrafica comunale ed inserito nel Documento unico di programmazione comunale della Giunta aquilana.

Il documento presenta anche il quadro della popolazione residente a L’Aquila al 31 dicembre di ogni anno. E da questo punto di vista, dopo lo spopolamento conseguente al sisma del 2009 il dato è in rialzo.

L’anno scorso erano 70.225 i cittadini, 187 in più rispetto al 2017, anno però in cui si era registrata una diminuzione di 164 residenti. Segno meno anche per gli anni 2016 (meno 146) 2015 (meno 118), 2014 (meno 737). Il numero dei nuclei familiari nel 2018 era di 31.144 con una media di componenti di 2,25 persone.

Come riporta Il Messaggero è il trend delle nascite a preoccupare, perchè nel 216 i nati erano stati 580, mentre già l’anno successivo 541.

La popolazione maschile oggi è pari a 34478 individui (49,10% sul totale) mentre la femminile ammonta a 35747 unità (50,90% sul totale).

La popolazione straniera residente a L’Aquila, iscritta in anagrafe al 31 dicembre scorso risulta pari a 5.924 unità, con un’incidenza dell’8,44% sul totale della popolazione residente.

Nel 2018 sono giunti all’Aquila da altri comuni 1.145 cittadini a fronte dei 955 rispetto all’anno precedente. Dall’estero a chiedere la residenza in città sono stati 410 individui a fronte dei 552 del 2017.

Un dato di due punti superiore alla media degli stranieri in Abruzzo pari a 6,62% (87.054) rispetto alla popolazione residente (rilievo effettuato al primo gennaio del 2017).

La struttura per età dei cittadini stranieri mostra una popolazione piuttosto giovane concentrata quindi nelle fasce di età 25-29 (10,45%), 30-34 (12,44%) e 35-39 (11,07%). L’indice di vecchiaia regionale (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione fino a 14 anni moltiplicato per 100) è pari a 188, con valori provinciali compresi fra 175 di Pescara, 181 di Teramo e 197 di L’Aquila e Chieti.

I cancellati, invece, cioè coloro che hanno chiesto residenza fuori dal comune dell’Aquila, sono stati 1053 nel 2018, di questi 20 sono andati all’estero.

Gli anni di maggiore migrazione dei cittadini residenti all’Aquila verso altri comuni sono stati il 2014 (1.402) e 2015 (1.491). Anno clou delle partenze verso l’estero degli aquilani sono stati gli anni 2013 (699) e 2014 (741); un flusso che coincide  probabilmente con la situazione di stallo nella ricostruzione post sismica del centro storico.

Da questi dati si evince che nel 2018 il saldo migratorio con l’estero (fra arrivi e partenze) è stato di 396 cittadini. E’ di 256 individui invece quello totale.

Con riferimento all’analisi demografica a livello regionale si evince che la popolazione in Abruzzo all’1 gennaio 2018 è di 1.315.196 residenti, pari al 2,17% del totale nazionale e al 9,38% del Meridione.

La densità abitativa è di 121,42 abitanti/chilometri quadrati a livello regionale, con valori provinciali compresi fra il minimo di L’Aquila (59,52 ab/kmq), passando per i valori intermedi di Chieti (148,92 ab/kmq) e di Teramo (157,74 ab/kmq), fino al valore massimo di Pescara (259,60 ab/kmq).

Il minimo regionale si è registrato a Santo Stefano di Sessanio (3,26 ab/kmq) e il massimo a Pescara (3.469,64 ab/kmq).

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