Morra in panchina, Sigismondi sale in cattedra

Regionali, FdI Abruzzo a una svolta. Giorgia Meloni affida il partito a Sigismondi. Due settimane per sciogliere il nodo della candidatura.
È arrivata nella giornata di ieri, a firma della presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, la nomina a coordinatore regionale unico abruzzese del partito, di Etelwardo Sigismondi, architetto di Vasto, 44 anni, già consigliere comunale e provinciale e coordinatore regionale di FdI insieme a Giandonato Morra, a cui verrà affidaro un ruolo nell’ambito del direttivo nazionale. Promoveatur ut amoveatur, sembrerebbe.
La tempistica di questa decisione è infatti particolarmente significativa. FdI Abruzzo viene affidato all’esclusiva guida di Etelwardo Sigismondi nel momento d’impasse, quando gli alleati premono per un confronto sulla rosa per l’individuazione del candidato presidente della Regione Abruzzo e contemporaneamente sulla stampa bocciano la lista dei tre, formata proprio da Morra, insieme a Marsilio e Foschi. FdI naturalmente non vuole sedersi al tavolo con tre nomi che non raccolgono consenso nel centrodestra e questa decisione potrebbe imprimere una svolta al momento di stallo, in considerazione del fatto che ormai anche lo “switch” con Piemonte e Sardegna sembra ormai accantonato.
Ma in che modo la mossa della Meloni potrebbe dare la svolta alla questione candidatura? Intanto c’è da considerare il fatto che la stessa leader di FdI non ha voluto cedere alle pressioni degli alleati: “La rosa è questa”. Ma se quella stessa rosa non riesce ad intercettare il favore degli alleati? A quel punto, l’unica strada sarebbe la decisione d’ufficio: il coordinatore regionale – in quanto figura apicale – dovrà essere il candidato. D’altra parte, al contrario di Morra, Marsilio e Foschi, Sigismondi non ha mai ricevuto veti diretti, e probabilmente non solo perché non è stato esposto i maniera significativa alla “lotteria mediatica”, anche se dal Capoluogo.it avevamo anticipato che probabilmente Morra avrebbe ceduto il passo a Sigismondi. Nello stesso articolo avevamo inoltre tracciato “l’identikit” del candidato ideale di FdI: abruzzese doc, espressione della militanza politica di lungo corso. Insomma, a questo punto sembra che il partito voglia puntare proprio sull’architetto vastese. Da verificare, però, la sua disponibilità.
Intanto Sigismondi ringrazia e lancia messaggi significativi: «In questi anni Fratelli d’Italia in Abruzzo è cresciuto molto ed oggi può contare su una classe dirigente e su amministratori locali che in più occasioni hanno dimostrato la propria preparazione e serietà. Continuerò nel lavorò già intrapreso per la crescita del partito, così come prioritario sarà l’impegno ad una sempre maggiore collaborazione con gli altri partiti della coalizione per l’affermazione del centrodestra in Abruzzo». Che tradotto per un “avviso ai naviganti” potrebbe suonare più o meno così: apertura e dialogo a 360° all’interno del centrodestra, ma nessuno giochi a tirare la corda per spezzarla di proposito e quindi avere le mani libere per esprimere proposte autonome, FdI ha la capacità di esprimere il proprio candidato. Se non dovesse trovarsi la quadra sulla rosa, “d’ufficio” sarebbe il coordinatore, scelta semplice, visto che ne è rimasto uno solo.