Ater, prosegue la battaglia per la ricostruzione

18 luglio 2016 | 17:56
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Ater, prosegue la battaglia per la ricostruzione

Prosegue la protesta degli inquilini delle case ATER dell’Aquila. Come noto, la ricostruzione degli edifici di edilizia pubblica va incredibilmente al rallentatore a causa della mancata assegnazione delle risorse all’ATER stessa: la situazione, a seguito anche della protesta degli inquilini di via Amiternum, è stata portata alla ribalta anche dallo stesso direttore Generale del’Ater, Venanzio Gizzi, che nei giorni scorsi ha affermato che l’ATER “è in attesa dell’attribuzione delle risorse, ad oggi inspiegabilmente non assegnate e richieste con numerose note.”

“La nostra protesta ha come intento quello di far ricostruire tutte le case Ater e non solo quelle di via Amiternum” dicono gli inquilini, che invitano anche gli abitanti delle case limitrofe, già ricostruite, ad aderire alla loro protesta “perché un conto è affacciarsi da un balcone e vedere macerie e quartieri morti, un conto è avere tutto ricostruito.
Più ne siamo e più ci prenderanno in considerazione.” I prossimi incontri organizzati dagli inquilini sono per il 21 luglio alle ore 18,30 a Murata Gigotti a Coppito per un incontro con la circoscrizione e un presidio il 26 all’Emiciclo  in corrispondenza della seduta del consiglio regionale in cui il consigliere Cinque Stelle Domenico Pettinari, che già si è interessato della questione con una visita nei giorni scorsi, presenterà un interrogazione.

“Sono felice che anche il Movimento Cinque Stelle raccolga l’allarme e la preoccupazione degli inquilini degli edifici Ater dell’Aquila.” dice Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale per il Partito Democratico. “Il problema è da tempo all’attenzione mia e del vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, e nasce da un problematico rallentamento dell’erogazione dei fondi dal livello nazionale. Nonostante le ripetute sollecitazioni nostre e dell’Ater, la struttura di missione guidata da Giampiero Marchesi ancora non dà disposizioni per l’erogazione di gran parte dei fondi necessari (una disposizione dell’Autorità anticorruzione stabilisce che le gare possono essere fatte solo con le risorse in cassa) alla ricostruzione della palazzine maggiormente danneggiate dal sisma.

E’ un blocco che dura dal 2013, francamente un periodo troppo lungo per essere tollerato. Hanno ragione gli inquilini a protestare, e noi non molliamo: continueremo nell’opera di pressione e sollecitazione, visto che l’Ater ha avuto finora solo tre milioni e mezzo dal Cipe. Un altro milione e mezzo è andato al Provveditorato delle Opere Pubbliche, con il quale è in essere una suddivisione della ricostruzione delle palazzine Ater classificate E. Dunque appena cinque milioni su 25 teoricamente già stanziati dal Cipe, a cui se ne dovranno aggiungere altri 85 per la ricostruzione totale del patrimonio Ater dell’Aquila.

La sorte e il ruolo dell’Ater all’Aquila mi sta tra l’altro particolarmente a cuore: ricordo che fu grazie a un duro scontro avuto con l’assessore regionale competente che scongiurai che i fondi dell’Ater dell’Aquila rischiassero di essere utilizzati per ripianare i bilanci delle altre Ater presenti in Regione.”