Regione

Trasporti, stop al far west delle offerte low cost

di Eleonora Falci

E’ passata oggi in Commissione ed è pronta per essere approvata in Consiglio Regionale, dopo una lunga concertazione con tutte le parti interessate, il progetto di legge che stabilisce i servizi minimi del trasporto pubblico locale in Abruzzo. Detta così, sembrerebbe politichese: ma non lo è, perché tocca da vicino quanti utilizzano il trasporto su gomma in Abruzzo per muoversi ed il futuro dei trasporti regionali.

Aveva suscitato indignazione tra i sindacati e giubilo tra i potenziali clienti la notizia, data in anteprima da IlCapoluogo qualche settimana fa, di un nuovo collegamento su gomma con Roma, fornito da Gaspari Bus, a partire dalla cifra simbolica di 1 euro. Una offerta resa possibile dal fatto che la Tua è obbligata ad assicurare i servizi minimi essenziali di trasporto pubblico a tutta la popolazione e deve coprire tutte le tratte, dalle meno popolose alle più frequentate, ricevendo un indennizzo dalla Regione Abruzzo pari a 2 euro al chilometro: parliamo di servizi utili ai pendolari, ad esempio, sulla L’Aquila-Roma, attualmente, ma in futuro anche su tratte interne alla stessa regione. Ma la Regione, in una serie di veri e propri buchi normativi durati venti anni, non aveva mai decretato quali fossero i servizi minimi andando incontro a una concorrenza – come quella di Gaspari Bus, ma che potrebbe essere quella di qualsiasi altro vettore su qualsiasi altra tratta appetibile commercialmente – di fronte alla quale non potrebbe resistere: ecco perché, dopo una concertazione molto fitta tra la Regione, i sindacati e il territorio, si è arrivati alla definizione di questi servizi minimi.

Soddisfatto Camillo D’Alessandro, delegato ai Trasporti regionali che, ai microfoni de IlCapoluogo spiega: “Non parliamo di quale vettore sia più conveniente per il singolo cittadino, che può scegliere tra il privato o il pubblico. Parliamo di un patrimonio di collegamenti regionali che vogliamo preservare, di una azienda di trasporti regionale che, senza i 5milioni erogati da questa Istituzione, andrebbe in passivo. Per noi queste rotte non sono commerciali: sono un servizio pubblico. Quindi ben venga la concertazione, il dibattito: ma con questa legge mettiamo dei paletti e possiamo dire di no ad eventuali nuove richieste di autorizzazioni perché in conflitto con le rotte commerciali”. Come a dire, niente più low cost che si intrufolano nelle pieghe delle leggi e senza avere la certezza, peraltro, di cosa avverrà in futuro, visto che le norme nazionali ed europee sono molto più elaborate ed evolute rispetto a quelle regionali. E a chi dice, come i 5 stelle, che questa proposta va a penalizzare le piccole imprese del trasporto, D’Alessandro risponde: “Non è affatto vero. Anzi, in prospettiva della gara che si terrà nel 2019 e che comporterà l’assegnazione delle nuove concessioni, intendiamo fare un percorso di unione tra quanti intenderanno partecipare, incluse le piccole imprese, affinché si vinca la gara in consorzio. Ma forse – aggiunge – intendono dire che, trattandosi di rotte commerciali, sarebbe meglio lasciarle al mercato, piuttosto che assegnare addirittura risorse. Se è così, però, lo dicessero apertamente senza nascondersi.”

“Siamo soddisfatti per quanto riguarda questa proposta di legge”, chiosa Franco Rolandi, CGIL trasporti, “perché questa situazione tampona un vuoto legislativo. Noi diciamo che i servizi minimi andrebbero riprogrammati
includendo anche altre tratte, come la Sulmona Avezzano Roma, che ha le caratteristiche dei servizi minimi quali la presenza importante di pendolari. La mancanza di queste regole unitamente alla costante emorragia di risorse destinate al settore nonché alla mancata realizzazione di un sistema tariffario di carattere regionale, ha indotto la Filt Cgil Abruzzo a proclamare uno sciopero regionale sui trasporti inizialmente previsto per il 13 maggio e successivamente differito al prossimo 10 giugno proprio per via di questa trattativa con la Regione.”

“Con questa legge vince il territorio” commenta a IlCapoluogo, infine, Pierpaolo Pietrucci, presidente della II Commissione “Una legge che la Regione attendeva da decenni e che è stata possibile solo grazie al grande lavoro di ascolto e concertazione con le imprese, i cittadini, i sindacati “.

 

 

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