Paola Concia e Pia Locatelli, donne indignate

di Roberta Galeotti
«Mi addolora molto che nella mia città ci sia un uomo che possa dire tali cose sulle donne» ha dichiarato Paola Concia, parlamentare italiana del Partito Democratico, attivista per i diritti LGBT, membro della Camera dei deputati nella XVI Legislatura, avezzanese di nascita.
«Chi ricopre un ruolo nelle istituzioni non è un cittadino normale e non può permettersi esternazioni offensive contro nessuno – ha aggiunto la Concia, raggiunta telefonicamente dal Capoluogo, mentre seguiva la discussione in Senato sulle Unioni Civili – Un amministratore pubblico rappresenta il Paese ed è doppiamente colpevole se si esprime in modo inadeguato».

«E’ inaccettabile che un membro dell’istituzione comunale di Avezzano si sia permesso di scrivere, non solo di dire, ma di mettere nero su bianco, delle offese così pesanti contro le donne. In Italia – conclude la Concia – si permette qualsiasi cosa agli amministratori, che possono fare ciò che vogliono.
E’ aberrante che parli in questi termini un libero cittadino, oltretutto della mia età, non dell’800; è inaccettabile che lo faccia un assessore italiano».
Abbiamo voluto intervistare un’altra donna impegnata nella politica internazionale e nei movimenti femminili nel mondo, Pia Locatelli, onorevole italiano, nonché presidente onorario della Internazionale Socialista Donne.

«Uno così non merita risposte» ha sentenziato la Locatelli nell’intervista rilasciata in esclusiva al Capoluogo.
«La bassezza e rozzezza degli interventi di questo assessore, di un centro rilevante come Avezzano, rivelano un atteggiamento talmente misogino che, sono certa – ha aggiunto la Locatelli -, in un confronto normale vis à vis con una donna, non sarebbe venuto fuori. Sono convinta che in una discussione tra questo assessore ed una donna, lui non sarebbe mai stato tanto offensivo. I social, in questo, sono complici di un annullamento delle barriere del rispetto e del buon gusto, ma è un bene per le donne di Avezzano, perché hanno avuto modo di scoprire cosa pensi questo signore di loro».
«Il principe azzurro è stato superato da secoli, ma lui non lo sa!
Nelle sue battute LUI rifugge i contatti con le donne: non ha moglie e non ha fidanzata, dichiara rispondendo alle provocazioni della professoressa D’Alò. Nel suo mondo non ci sono donne. Sembra banale ricordare all’assessore che tutti nasciamo da una donna – chiosa Pia Locatelli -, ma lui non vuole avere rapporti con le donne. Liberissimo di non averne, liberissimo di avere un orientamento sessuale specifico, o questo forse no… non un orientamento politico, ma misoginia. Poveretto!»

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*L’onorevole Pia Locatelli è stata osservatrice internazionale in Cile per lo svolgimento del plebiscito su Pinochet e per le successive prime elezioni democratiche, in Sudafrica per le prime elezioni del dopo apartheid, in cui è stato eletto presidente Nelson Mandela, e per le elezioni del Parlamento serbo. Dopo la guerra dei Balcani, è entrata nell’ufficio di presidenza della Gender task force del Primo tavolo della democratizzazione e dei diritti umani per il Patto di Stabilità per i Balcani; in questo ruolo impegnata per la formazione politica delle donne, e per favorirne la presenza nelle istituzioni.
Dal 1996 partecipa alla sessione annuale, a New York, della commissione dell’Onu sulla condizione delle donne. È membro del bureau della commissione permanente delle donne del Partito del Socialismo Europeo e del consiglio scientifico della FEPS.
Dal 2004 al 2009 è stata deputata del Parlamento europeo, eletta per la lista Uniti nell’Ulivo nella circoscrizione nord-ovest, è iscritta al gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo. È stata componente della Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere e della Commissione per l’industria, ricerca ed energia, nonché Presidente della delegazione per le relazioni con l’assemblea parlamentare della Nato e capodelegazione del Partito Socialista Italiano nell’ambito della delegazione italiana nel gruppo PSE.
